Significativo
riconoscimento per i marittimi esposti all’amianto
Dopo una lunga lotta dei lavoratori marittimi con il supporto
dell’A.E.A. e del sindacato di base CUB, il tribunale di
Sassari, riformando la sentenza di primo grado, ha
riconosciuto ad un gruppo di 18 marittimi sardi
l’esposizione per più di 10 anni alle fibre d’amianto ed
il diritto ad una maggiorazione dell’1,5 degli anni di
esposizione.È senza alcun dubbio un significativo
riconoscimento non solo per i lavoratori interessati ma anche
per tutti coloro che hanno lavorato sul mare per anni in
condizioni di reale pericolo e che hanno visto da sempre
misconosciuto il loro diritto.Il continuo rinvio di
competenze, responsabilità, mancanza quasi totale di
dichiarazioni da parte degli armatori, il trascorrere degli
anni e le modifiche alla prima legge 257 del 1992, privano
ancora oggi migliaia di lavoratori del mare di un
incontestabile diritto per il quale l’Associazione Esposti
Amianto si è sempre battuto.Una risposta a quanti, ancora
oggi, continuano a sostenere il non rischio della categoria e
che vengono smentiti da una perizia chiarissima.
Una risposta anche all’Ipsema che, a quasi 17 anni
dall’emanazione della legge, non solo non ha fatto nulla
perché il riconoscimento diventasse realtà per i marittimi
ma ancora oggi continua a non ritenere valido l’unico
documento che quei lavoratori possono produrre quale
l’estratto matricola.
Ma anche un riconoscimento per il lavoro svolto
dall’avvocato dell’AEA e dal perito di parte che
fortemente hanno creduto in questa causa.
Forti anche di questa sentenza, la lotta per il riconoscimento
per tutti i lavoratori del mare continuerà con ancora
maggiore determinazione
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