SPECIALE
NATALE
Il
Natale di Eduardo
Valutazione
sociale della Santa festività
con gli occhi dell’artista
di Anonima Italiana |

”La Sacra Famiglia”
Visita
a
San Gregorio
Armeno
Attività di
riabilitazione psicosociale
di
Carla Di Cristo
San
Gregorio Armeno, una stretta viuzza del centro di Napoli,
con una piazzetta e la chiesa dedicata al santo predetto, è
il polo d’attrazione di tutti gli amanti del presepio. Ci
sono infinite bancarelle, negozi e botteghe artigianali che
espongono pastori, presepi, alberi di natale e luminarie.
Una vera delizia agli occhi dei visitatori. Anche
quest’anno come nei precedenti, noi ragazzi del Centro di Salute Mentale ci siamo recati in
quella coloratissima stradina, piena di persone, tanto che
si cammina a fatica tra la folla. Sono rimasta colpita dalla
grande varietà di pastori esposti, erano di tutte le
dimensioni, c’erano anche personaggi famosi raffigurati,
ma soprattutto si respirava un’aria bellissima di allegria
per il Natale. E’ stata una gran bella giornata,
conclusasi poi con la pizza in compagnia.
Una volta a casa mi sono messa a cercare su internet
l’origine della tradizione natalizia di San Gregorio ed ho
scoperto che
essa è antichissima: con
grande libertà di idee potremmo addirittura farla risalire
ai greci e romani! Infatti, la Chiesa di San Gregorio Armeno
fu edificata sui resti di un tempio dedicato a Cerere e alla
dea era d’uso donare una statuina di terracotta. Quegli
ex-voto impastati con l’argilla venivano realizzati nei
vicoli napoletani, tutt’intorno alla zona che oggi fa capo
alla celebre via. Credere che quelle figurine pagane, dette
stipi votive, possano essere considerate antenate dei
pastori da presepio è sicuramente una forzatura, tuttavia
rimane il fatto che ancora oggi, proprio qui, si continua la
stessa tradizione artigianale, che ebbe il suo massimo
splendore con il regno di Carlo III di Borbone, nel
Settecento, secolo d’oro delle arti napoletane.
In un'epoca di pazzia credersi immuni dalla pazzia è una
forma di pazzia.
Saul Bellow
Nell'essere
folli c'è un piacere che soltanto i folli conoscono.
John Dryden
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Il
grande drammaturgo Eduardo De Filippo, in una sua famosa
commedia ci descrive con comicità e drammaticità, il
Natale di una famiglia alquanto povera, non solo
economicamente, ma . anche spiritualmente. Il capofamiglia
svolge il suo ruolo intorno alla costruzione del presepe, ma
non viene apprezzato né dalla moglie, né dal figlio.
Appunto perché in quella famiglia mancano le cose più
importante: i buoni sentimenti e la benevola comprensione.
Il presepe raffigura l’unione familiare, ma questo non
viene compreso specialmente dal figlio, perché non ha avuto
dalla madre un’adeguata educazione. La genitrice,
nonostante l’età adulta del figlio, non l’ha aiutato a
crescere. Il protagonista si illude che con il Natale
entrino i veri affetti nella sua casa, ma il presepe non
piace al figlio, perché essendo troppo materialista, non lo
approva e si è sempre appoggiato alla madre. Ella
trattandolo come un bambino e perdonandolo sempre perfino
quando rubava i soldi al padre, affermava che il suo
protetto non aveva alcuna colpa perché non era stato lui.
Cresciuto con questa tutela l’uomo si rifiutava di
lavorare perché troppo difeso dalla mamma.
Il figlio sembra legato emotivamente solo ad essa, infatti,
ogni anno scrive la
stessa letterina di Natale, e
invece di
cominciare con: “Miei cari genitori”, apre la lettera,
col rievocare solo l’amore materno. Il resto dei familiari
viene descritto ed elencato dopo. Il
capofamiglia si sente privo dell’affetto |
del
figlio e nonostante ciò, si consola pensando che
quest’ultimo ami sua madre. Purtroppo tale amore è solo
apparenza e il figlio le chiede un regalo appena legge la
letterina.
L’autore svolge un ruolo deludente e si lusinga che la
propria famiglia diventi come quella di Cristo, cioè una
vera Sacra Famiglia, modello universale di bontà. Il
sipario cala proprio quando il protagonista colto da malore,
per il dispiacere della figlia sposata, anche essa povera di
sentimenti verso il marito, ha deciso di lasciarlo perché
ha un amante.
Il
Natale di Eduardo è una ricorrenza deludente, ma purtroppo
vera e frequente, perché in essa manca il vero amore, il
senso del rispetto e quindi il nucleo familiare si sfalda
nel personale egoismo. Come in molte famiglie di oggi, tutte
stereotipate, si pensa solo al materialismo, ai regali, al
pranzo, alla festa e la Sacra Ricorrenza è ridotta solo a
un volgare mercato consumistico. Il Natale è una festa che
dovrebbe essere vissuta dentro di noi, con umiltà e
altruismo in ricordo del Sacro Avvento altrimenti a cosa
serve fare il presepe?
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Associazione
Italiana
Amici del Presepio
Via
Alcide De Gasperi, 107 – 80059 Torre del Greco
Tel. 081-8493230 |
di Ciro Perrotta
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L’Associazione
Italiana Amici del Presepe nacque nel 1953 grazie al volere
del suo ideatore e fondatore Angelo Stefanucci allo scopo di
dare incremento e diffusione al presepio. L’idea a
Stefanucci balenava già molto tempo prima della data
ufficiale, essendo egli stesso un grande appassionato e
conoscitore del presepio, non volle che questa associazione
fosse ristretta nella grande città di Roma, ma che si
espandesse su tutto il territorio nazionale. Aderisce alla
“Universalis Federatio Praesepistica”, massima entità
del settore a livello mondiale, e così si ebbe la nascita
delle prime sezioni. La sezione di Torre del Greco fu
fondata dal professor Antonio D’Auria, con lo stesso
spirito di Stefanucci. Tra l’altro i due erano legati da
una profonda amicizia e, a testimonianza di questo fatto,
sul n° 39 della rivista “Il Presepio” dell’ottobre
1964, che all’epoca si chiamava “Bollettino
dell’Associazione”, compare il primo elenco delle
sezioni italiane, tra cui c’è quella di Torre del Greco,
diretta dal professor Umberto Acampora, ma in realtà la
sezione nasce molto prima di questa fonte. C’era un |
gruppo di amici, si cita il decano
Michele Mangone, che accomunati dalla stessa grande
passione, organizzavano in occasione delle feste natalizie
il concorso “Il più bel presepio” sul territorio
torrese. Sono passati 50 anni e lo spirito non è cambiato.
La nostra sezione per molto tempo non ha avuto una sede
fissa, era come la Sacra Famiglia alla ricerca di un
alloggio, ospite in casa di privati fino alla sacrestia
della chiesa di Santa Maria Delle Grazie. Attualmente essa
ha sede presso la canonica della chiesa di Santa Maria Del
Pianto, in Torre del Greco, grazie all’ospitalità del
parroco, don Tommaso Raiola. E’ diretta dal Ciro Vitello e
dal ragioniere Ciro Abilitato, in qualità di segretario.
Col tempo al fine di migliorare la coordinazione delle
attività, nel rispetto della piena partecipazione di tutti
i membri, si è
convenuto alla creazione di un consiglio direttivo. Il
concorso desta ammirazione e competizione tra i
partecipanti, per poi concludersi con lo scambio reciproco
della visita al presepio, ma quello che prevale è la
concentrazione di arte, fede e amore per la rappresentazione
del mistero della natività.
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