Il Progetto“Life Goals “ (Mete per la Vita) è un approccio
strutturato di psicoterapia di gruppo per individui affetti
da Disturbo Bipolare, ideato e realizzato dal dott. Mark
Bauer, psichiatra della Brown University e dalla sua
collaboratrice Linda McBride. “ Life Goals” è stato sviluppato per aiutare i pazienti
ad essere più responsabili nella gestione della loro
malattia ed è, inoltre, finalizzato al miglioramento dei
problemi sociali e lavorativi, che spesso sono presenti in
pazienti affetti da tale malattia. Il libro “Structured Group Psycoterapy for Bipolar Disorder. The
Life Goals Programs” è già alla seconda edizione ed è
stato tradotto in francese e spagnolo.
Uso del Programma “Life Goals” per un progetto di
ricerca in ambiente comunitario.
Sin dall’inizio, il programma “Mete per la Vita” è
stato sviluppato per essere impiegato in gruppi comunitari,
in cui l’interreazione tra pazienti e terapeuti era
regolata da regole semplici, verbali e scritte. La
dottoressa Martha Sajatovic ed il dott. Marilyn Davies,
entrambi del Dipartimento di Psichiatria del “Case Western
Riserve University”, del Cleveland, Ohio, U.S.A,
hanno recentemente iniziato uno studio di ricerca per
esaminare gli effetti del programma “Mete per la Vita”
su atteggiamenti e comportamenti di pazienti con Disturbo
Bipolare, nell’assunzione della terapia. Questo progetto
è stato finanziato dall'Istituto Nazionale di Salute
Mentale e della Fondazione di “Woodruff”. Lo
scopo della ricerca è di esaminare come un
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intervento di
collaborazione al trattamento, possa migliorare l'adesione
allo stesso (inducendo il paziente a
seguire alla lettera le prescrizioni mediche). Si
tratta di uno studio controllato prospettico, randomizzato,
sugli effetti dell'adesione al trattamento con l‘impiego
di un intervento psicoeducazionale (Il Programma Mete per la
Vita) in aggiunta alla cura farmacologica di pazienti
ambulatoriali con Disturbo Bipolare, che frequentano una
struttura comunitaria di salute mentale: il “NorthEast
Ohio Health Services”.
Tale Comunità è localizzata in area suburbana ed
eroga diverse prestazioni specialistiche di salute mentale,
inclusi consigli ai pazienti e ai familiari nella gestione
delle medicine.
Nel dicembre 2003 sono stati arruolati 76 pazienti.
La casualità ha assicurato che una metà dei
partecipanti arruolati ha avuto un intervento
psicoterapeutico e l’altra la sola cura medica, come
gruppo di controllo. L’analisi
dei dati preliminari evidenzia che l'età media di pazienti
è di 43.9 anni, 34% di etnia Afro-americana e 66% Caucasica.
L’abuso di droghe è molto comune nei pazienti
coinvolti nello studio, con un 65% di loro che hanno fatto o
fanno uso delle stesse. I ricercatori hanno ipotizzato che
il gruppo con “Mete per la Vita” avrà una migliore
aderenza al trattamento fra le persone con disturbo
bipolare.
I risultati preliminari dei partecipanti al primo gruppo
supportano l’ipotesi
che le persone coinvolte
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nel progetto
“Life Goals” hanno avuto un significativo miglioramento
all’adesione alla cura farmacologica, nei tre mesi di
valutazione, a differenza del gruppo di controllo. Tuttavia,
per confermare questi primi dati è però necessaria una
coorte più grande di pazienti, seguiti per almeno un anno.
L’arruolamento dei partecipanti, attualmente, è ancora in
corso ed ulteriori risultati saranno disponibili ed
analizzabili nel 2004.
Il perfezionamento di un progetto di ricerca in ambiente
comunitario pone delle difficoltà difficilmente
riscontrabili in ambiente accademico, come ad esempio un più
elevato carico di lavoro per gli operatori sanitari, una
maggiore gravità della patologia, più gravi difficoltà
familiari, sociali ed economiche, talvolta anche la
comorbidità con abuso di sostanze stupefacenti. Comunque, i
dati così ottenuti sono più aderenti al “mondo reale”,
ed offrono una base concreta su cui organizzare interventi
utili al maggior numero di pazienti, come è evidenziato
dalle risposte francamente positive dei partecipanti al
progetto: “Questo è un progetto eccitante, realmente
efficace!”…Il programma educativo mi aiuta veramente!”

(Disegno
di A. Giordano tre figure
umane, prima e dopo la cura) |