Nei
giorni 14 e 15 novembre 2003 si è svolto, sulla splendida
cornice del lago Iseo, il primo Work Shop di Franciacorta,
organizzato dal “Centro Studi Psichiatrici” di Provaglio
d’Iseo e dall’ “Istituto Superiore di Educazione
Medica” di Roma, sul
tema “Nuove prospettive nella diagnosi e nel
trattamento dei disturbi dell’umore”.
Si è trattato di un congresso di valenza
internazionale per le tematiche trattate e per la presenza
di personalità del mondo scientifico di fama mondiale.
Relatori del convegno (in ordine alfabetico): Hagop S.
Akiskal, psichiatra - San Diego, USA; Salvatore Corea,
psichiatra - Bergamo; Vincenzo Costigliola, medico di base
-Bruxelles, Belgio; Martha Sajatovic, psichiatra -
Cleveland, USA; Mario Savino, psichiatra - Milano; Giuseppe
Tavormina, psichiatra -Provaglio d’Iseo (BS); Maurilio
Tavormina, psichiatra –Torre del Greco, Napoli; Antonio
Tundo, psichiatra - Roma; Nicolas Zdanowicz, psichiatra
-Yvoir, Belgio.
Nelle due intense giornate sono state affrontati temi
di grandissimo interesse clinico relativi alle diverse
manifestazioni dei disturbi dell’umore in soggetti di ogni età, al fine di diagnosticare correttamente
gli stati misti.
I docenti, di grandissima esperienza, hanno relazionato
circa l’importanza di individuare la sintomatologia dello
“spettro bipolare” sin dal suo |
esordio, al
fine di poter mettere in atto il trattamento più efficace,
che non consta unicamente di cure farmacologiche, ma anche
di “terapie alternative” quali la terapia
della luce, e di esperienze di psicoterapia e di
riabilitazione psicosociale. Nel vivace dibattito sorto alla
fine delle due giornate di lavoro i docenti hanno mostrato
grandi capacità di dialogo e di confronto, una
professionalità ed un sapere che si esplicano nel “saper
fare”, con una particolare attenzione al “dare”, per
rispondere validamente e concretamente a tutti coloro che
vivono nella malattia.
Nonostante la specificità degli argomenti trattati,
l’elevata professionalità dei relatori ha coinvolto e
stimolato un pubblico composto non soltanto da psichiatri.
Chi scrive ha partecipato al congresso in qualità di
pedagogista clinico socio del Cen.Stu.Psi., interessata ad
una collaborazione transdisciplinare con medici e psicologi,
indirizzata al ripristino di nuovi equilibri nei soggetti
che vivono situazioni di disagio psico-fisico ed affettivo-
socio- relazionale attraverso metodi educativi. Sono rimasta
favorevolmente colpita dalla
dedizione mostrata da tutti i medici presenti nei
confronti del proprio lavoro, dalla loro perseveranza
nel |
voler
svolgere l’attività professionale senza risparmio di
energie per curare e “guarire”, dall’entusiasmo e
passione dimostrati in un lavoro pur
faticoso e difficile, dal non ricorrere solo alla
terapia farmacologia, ma ad ogni tipo di intervento
riabilitativo, recuperando un interesse globale,
“olistico” nei confronti del paziente, considerato non
più solo come “malato”, ma come “persona” inserita
in un contesto relazionale che deve essere valorizzato,
affinché non si senta più emarginata, ma “integrata”
nella comunità. Durante i momenti conviviali che seguivano
la fine di ogni giornata di lavoro si è creato un clima
amichevole che ha favorito lo scambio simpatetico; tutti i
partecipanti hanno dimostrato ottime capacità
socio-relazionali e linguistiche e sono scaturiti momenti
piacevoli e talvolta anche spassosi.
Vorrei ringraziare il presidente della Cen.Stu.Psi.
(Centro Studi Psichiatrici) per avermi “coinvolto” in questa esperienza così positiva ed
arricchente, ed il dott. Maurilio Tavormina, che mi ha
permesso di descriverla e di condividere le mie impressioni
e riflessioni. |
Nella società “moderna” non siamo ancora
abituati all’omosessualità, malgrado tutte le aperture
mentali, vi sono ancora dei tabù e discriminazioni. Ci sono
stati degli esempi: due cantanti russe che il 12 settembre
durante il Festivalbar 2002, Julia Volkova e Lena Katina,
ovvero le “T.A.T.U.” si sono scambiate un bacio, che però
è stato tagliato dalla censura e mandato in onda
dopo le 22.00 per il rispetto dei minori con la
protesta dell’Arcigay, e dalla stessa rete. Ed il
matrimonio tra Mario Ottocento ed Antonio Grullo celebratosi
nel palazzo Grosen Markt de l’Aja nel maggio del 2002, (arcigay.it).
Sul giornale “la Repubblica” del 16 marzo del 2003 si
legge che il 29 settembre 2002 un prete di Pinerolo, per
aver fatto matrimoni tra gay fu espulso dal Papa. Daniela e
Liliana ricordano che hanno dovuto fare un corso
prematrimoniale più difficile di quelli compiuti dalle
altre coppie, per avere un matrimonio
<<regolare>>; le ragazze erano commosse e
specialmente allo scambio degli anelli. Come al solito non
sono mancate le polemiche e le difese. La prima critica
venne da un parlamentare di Alleanza Nazionale,
commentando che il provvedimento |

del Papa è stato giusto e tardivo, invece per un
deputato dei Democratici di Sinistra è stata
un’espulsione stalinista. Nel 1984 l’Organizzazione
Mondiale della Sanità (OMS), ha definitivamente cancellato
l’omosessualità dai disturbi mentali.
In molte famiglie si vive la scelta omosessuale di uno dei
loro componenti come un dramma, una vergogna o peggio ancora
come una malattia. Genitori preoccupati del futuro dei loro
figli consultano specialisti nella speranza di guarigione
per i loro cari, non rendendosi conto che si può celare la
propria indole, sopprimere i propri desideri, avere un
comportamento eterosessuale, ma
la propria natura non si cambia, cambiano solo le
regole del vivere |