Anno II
Aprile 2002 
n. 4

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Primavera: inizia la danza dei fiori
di Antonietta Tarotto

Anche se la primavera ha come data d’inizio il 21 marzo, quest’anno, come accade ormai da tanti anni, ha bussato alle nostre porte in anticipo. Il suo arrivo è facilmente riconoscibile da tutti...
Le giornate si allungano e si fanno più calde, i nostri sensi sembrano rinascere dopo il lungo letargo invernale e la nostra pelle respira dopo esser stata soffocata da pesanti maglioni e cappotti; per molti la primavera è inaugurata con serie di starnuti, in quanto il contatto con i pollini provoca in essi fastidiose reazioni allergiche. Ma per tutti la primavera inizia con la danza dei fiori.
Ci sono persone che hanno la fortuna di viverla nei prati e giardini, quando cioè, i fiori sono ancorati alla terra che li ha generati; altre, invece, che non hanno queste possibilità, anche per le vie della caotica città, riescono a scorgere questa danza dietro le coloratissime vetrine dei fiorai.
Questa danza che "fa piovere amore, è una danza che ci fa parlare senza le parole", parafrasando la famosa canzone di Biagio Antonacci. Infatti sono in molti, ormai, gli studiosi che sostengono che i fiori hanno dietro la loro bellezza e le loro caratteristiche

un linguaggio, un’espressione simbolica di cui l’uomo può servirsi. Così, in pochi sanno che un fiore non vale l’altro e che quindi sceglierne uno in base al suo significato ti evita di scrivere biglietti con molte parole già sottintese in questo omaggio. A questo punto, sapendo che i fiori spendono per noi le più belle parole, proviamo a spiegarne il significato di quelli da noi più conosciuti e utilizzati.
Il fiore primaverile per eccellenza è la mimosa che significa purezza ed amore platonico; la margherita semplicità e freschezza; il fiordaliso desiderio e passione; il crisantemo energia vitale e felicità, ma solo perché fiorisce nel tardo autunno è quello preferito da portare ai morti; il narciso autocompiacimento ed egoismo; la violetta fedeltà; l’iris significa messaggio, novità; il mughetto ritorno della serenità. Però, attenzione: il fiore cambia di significato con il cambiare del suo colore. Perciò non è la stessa cosa regalare una rosa rossa, bianca, gialla, oppure blu; lo stesso vale per i garofani e i tulipani. Infatti per quanto riguarda la regina dei fiori la rosa, rossa significa vero amore, ma gialla gelosia, blu amicizia e bianca vuol dire son degno di te.

          

 
Per il garofano, invece, bianco vuol dire fedeltà, rosso passione, rosa amore ricambiato e giallo amore sdegnoso. Così pure per il tulipano che se giallo è amore senza speranza, ma se è rosso è una vera e propria dichiarazione d’amore!
Ora, come ultima considerazione, ho capito perché non si regala quasi mai un solo tipo di fiore per volta: sia perché i sentimenti da esprimere sono tanti e complessi, sia perché un mazzo di fiori assortito fa più bella figura e ti toglie dall’imbarazzo!

Il 25 aprile
di Oliviero Pietro

Quest’anno si celebra il 57° anniversario della liberazione dal nazifascismo che, come ogni anno, si tiene con cortei, comizi, manifestazioni di vario genere. Il 25 Aprile deve essere una giornata politicamente neutra senza scontri ideologici, deve essere la festa di tutti. C’è chi dice che è la festa degli antifascisti chi accusa di volerne fare una strumentalizzazione.
Chi ha lottato per la libertà non era solo il partigiano, ma anche gli anglo-americani e tutti coloro che hanno sempre creduto nei principi della democrazia. L’invito a scendere in piazza per celebrare il 25 Aprile non può venire da una sola parte, bisogna che tutti si soffer-mino su quella pagina di storia, senza lanciare appelli, perché tutti noi dobbiamo credere in quella data.
Chi ha vissuto quei giorni dice che c’era grande attesa, speranza, dice che le notizie correvano veloci, anche per telefono: un potere repressivo stava finendo. Bisogna anche ricordare che quel giorno segnava per l’Italia la fine di una guerra disastrosa; la fine della dittatura ci consentiva di entrare nel contesto degli altri grandi paesi europei. Molti sono i veterani che hanno il ricordo di quel giorno, e per quanto riguarda i giovani? Dipende da loro se hanno la voglia o meno di sentire la storia di quei giorni, diversamente il ricordo non va imposto, esso più è libero e più vale.

A me piace ricordare il 25 Aprile come la festa della liberazione dagli oppressori, rispettando però tutti i caduti a prescindere dalla divisa che indossano.

Sindrome
di
primavera

di Rosanna Lucia Ciaravolo

Come cantava Marina Rei "respiriamo l’aria e viviamo aspettando Primavera..", così dopo tanta attesa finalmente è giunta tra noi, con tutti i suoi profumi e colori, ma puntualmente arrivano anche i piccoli disturbi causati proprio da questo cambiamento.
Con l’arrivo della nuova stagione, in aggiunta alla consueta allergia al polline, gli addetti ai lavori con fare più scientifico hanno parlato di "sindrome di primavera", una malattia vera e propria contro di cui gli italiani devono combattere.
In questa fase usciamo da una sorta di letargo e ci affacciamo ad un periodo che si può definire di fioritura, di nuove prospettive, carico di nuove energie. Questo passaggio determina inevitabilmente un cambiamento dell’umore, perché in inverno si seguono ritmi che sono in genere rigidi, e adesso ci si trova di fronte ad un’illusione di maggiore libertà.
Il transito dall’inverno alla primavera si manifesta con fasi alterne di depressione ed eccitazione, depressione in inverno-autunno ed eccitazione in primavera-estate. Ma per qualcuno non è proprio così. La carica che viene dal bel tempo, dall’allungarsi delle belle giornate e dall’avvicinarsi delle vacanze, se fosse bloccata per un qualunque motivo, potrebbe far nascere la sofferenza, il malessere e l’aggressività. Inoltre ci sono persone che durante l’inverno si affaticano così tanto da non riuscire poi più a fare nulla, nonostante le favorevoli condizioni climatiche primaverili, perché sono appunto troppo stressate e ormai scariche.



I sintomi inequivocabili della "Sindrome di Primavera" sono: una scarsa energia vitale, la totale mancanza d’iniziativa, l’ansia, poco entusiasmo e soprattutto una forte stanchezza, come ricordato nel noto detto popolare "Aprile dolce dormire".
La primavera è caratterizzata spesso da cambiamenti di temperatura e d’umidità, questo può causare dei disturbi nell’uomo; in particolare chi si considera un meteorosensibile associa molto spesso le proprie sofferenze alle perturbazioni atmosferiche.
Un tempo il collegare le proprie malattie ai cambiamenti climatici sembrava il massimo dell’incoerenza scientifica, oggi non più. Non si può certamente pensare di estrapolare la nostra esistenza dall’ambiente in cui si vive e allora ci si chiede: "Questa meteoropatie si potranno prevenire?" e molte persone si troveranno a chiedere al medico: "Dottore, che tempo fa?"