Primavera:
inizia la danza
dei fiori
di
Antonietta Tarotto |
Anche
se la primavera ha come data d’inizio il 21 marzo, quest’anno,
come accade ormai da tanti anni, ha bussato alle nostre porte in
anticipo. Il suo arrivo è facilmente riconoscibile da tutti...
Le giornate si allungano e si fanno più calde, i nostri sensi
sembrano rinascere dopo il lungo letargo invernale e la nostra pelle
respira dopo esser stata soffocata da pesanti maglioni e cappotti;
per molti la primavera è inaugurata con serie di starnuti, in
quanto il contatto con i pollini provoca in essi fastidiose reazioni
allergiche. Ma per tutti la primavera inizia con la danza dei fiori.
Ci sono persone che hanno la fortuna di viverla nei prati e
giardini, quando cioè, i fiori sono ancorati alla terra che li ha
generati; altre, invece, che non hanno queste possibilità, anche
per le vie della caotica città, riescono a scorgere questa danza
dietro le coloratissime vetrine dei fiorai.
Questa danza che "fa piovere amore, è una danza che ci fa
parlare senza le parole", parafrasando la famosa canzone di
Biagio Antonacci. Infatti sono in molti, ormai, gli studiosi che
sostengono che i fiori hanno dietro la loro bellezza e le loro
caratteristiche |
un linguaggio, un’espressione simbolica di cui
l’uomo può servirsi. Così, in pochi sanno che un fiore non vale
l’altro e che quindi sceglierne uno in base al suo significato ti
evita di scrivere biglietti con molte parole già sottintese in
questo omaggio. A questo punto, sapendo che i fiori spendono per noi
le più belle parole, proviamo a spiegarne il significato di quelli
da noi più conosciuti e utilizzati.
Il fiore primaverile per eccellenza è la mimosa che significa
purezza ed amore platonico; la margherita semplicità e freschezza;
il fiordaliso desiderio e passione; il crisantemo energia vitale e
felicità, ma solo perché fiorisce nel tardo autunno è quello
preferito da portare ai morti; il narciso autocompiacimento ed
egoismo; la violetta fedeltà; l’iris significa messaggio,
novità; il mughetto ritorno della serenità. Però, attenzione: il
fiore cambia di significato con il cambiare del suo colore. Perciò
non è la stessa cosa regalare una rosa rossa, bianca, gialla,
oppure blu; lo stesso vale per i garofani e i tulipani. Infatti per
quanto riguarda la regina dei fiori la rosa, rossa significa vero
amore, ma gialla gelosia, blu amicizia e bianca vuol dire son degno
di te. |

Per il garofano, invece, bianco vuol dire fedeltà, rosso passione,
rosa amore ricambiato e giallo amore sdegnoso. Così pure per il
tulipano che se giallo è amore senza speranza, ma se è rosso è
una vera e propria dichiarazione d’amore!
Ora, come ultima considerazione, ho capito perché non si regala
quasi mai un solo tipo di fiore per volta: sia perché i sentimenti
da esprimere sono tanti e complessi, sia perché un mazzo di fiori
assortito fa più bella figura e ti toglie dall’imbarazzo! |
Il
25 aprile
di
Oliviero Pietro
Quest’anno si celebra il 57° anniversario
della liberazione dal nazifascismo che, come ogni anno, si tiene con
cortei, comizi, manifestazioni di vario genere. Il 25 Aprile deve
essere una giornata politicamente neutra senza scontri ideologici,
deve essere la festa di tutti. C’è chi dice che è la festa degli
antifascisti chi accusa di volerne fare una strumentalizzazione.
Chi ha lottato per la libertà non era solo il partigiano, ma anche
gli anglo-americani e tutti coloro che hanno sempre creduto nei
principi della democrazia. L’invito a scendere in piazza per
celebrare il 25 Aprile non può venire da una sola parte, bisogna
che tutti si soffer-mino su quella pagina di storia, senza lanciare
appelli, perché tutti noi dobbiamo credere in quella data.
Chi ha vissuto quei giorni dice che c’era grande attesa, speranza,
dice che le notizie correvano veloci, anche per telefono: un potere
repressivo stava finendo. Bisogna anche ricordare che quel giorno
segnava per l’Italia la fine di una guerra disastrosa; la fine
della dittatura ci consentiva di entrare nel contesto degli altri
grandi paesi europei. Molti sono i veterani che hanno il ricordo di
quel giorno, e per quanto riguarda i giovani? Dipende da loro se
hanno la voglia o meno di sentire la storia di quei giorni,
diversamente il ricordo non va imposto, esso più è libero e più
vale.

A me piace ricordare il 25 Aprile come la festa
della liberazione dagli oppressori, rispettando però tutti i caduti
a prescindere dalla divisa che indossano. |
Sindrome
di primavera
di Rosanna Lucia
Ciaravolo |
Come
cantava Marina Rei "respiriamo l’aria e viviamo aspettando
Primavera..", così dopo tanta attesa finalmente è giunta tra
noi, con tutti i suoi profumi e colori, ma puntualmente arrivano
anche i piccoli disturbi causati proprio da questo cambiamento.
Con l’arrivo della nuova stagione, in aggiunta alla consueta
allergia al polline, gli addetti ai lavori con fare più scientifico
hanno parlato di "sindrome di primavera", una malattia
vera e propria contro di cui gli italiani devono combattere.
In questa fase usciamo da una sorta di letargo e ci affacciamo ad un
periodo che si può definire di fioritura, di nuove prospettive,
carico di nuove energie. Questo passaggio determina inevitabilmente
un cambiamento dell’umore, perché in inverno si seguono ritmi che
sono in genere rigidi, e adesso ci si trova di fronte ad un’illusione
di maggiore libertà.
Il transito dall’inverno alla primavera si manifesta con fasi
alterne di depressione ed eccitazione, depressione in
inverno-autunno ed eccitazione in primavera-estate. Ma per qualcuno
non è proprio così. La carica che viene dal bel tempo, dall’allungarsi
delle belle giornate e dall’avvicinarsi delle vacanze, se fosse
bloccata per un qualunque motivo, potrebbe far nascere la
sofferenza, il malessere e l’aggressività. Inoltre ci sono
persone che durante l’inverno si affaticano così tanto da non
riuscire poi più a fare nulla, nonostante le favorevoli condizioni
climatiche primaverili, perché sono appunto troppo stressate e
ormai scariche. |

I sintomi inequivocabili della "Sindrome di Primavera"
sono: una scarsa energia vitale, la totale mancanza d’iniziativa,
l’ansia, poco entusiasmo e soprattutto una forte stanchezza, come
ricordato nel noto detto popolare "Aprile dolce dormire".
La primavera è caratterizzata spesso da cambiamenti di temperatura
e d’umidità, questo può causare dei disturbi nell’uomo; in
particolare chi si considera un meteorosensibile associa molto
spesso le proprie sofferenze alle perturbazioni atmosferiche.
Un tempo il collegare le proprie malattie ai cambiamenti climatici
sembrava il massimo dell’incoerenza scientifica, oggi non più.
Non si può certamente pensare di estrapolare la nostra esistenza
dall’ambiente in cui si vive e allora ci si chiede: "Questa
meteoropatie si potranno prevenire?" e molte persone si
troveranno a chiedere al medico: "Dottore, che tempo fa?"
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