Anno II
Aprile 2002 
n. 4

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T-shirt o giacca a vento?

stagioni in bilico  di Ciro Viola

A chi non è capitato nelle ultime settimane tra il mese di febbraio e di marzo di essere tentato di indossare una semplice t-shirt e successivamente a ritirare fuori dal guardaroba pullover invernali, se non addirittura ombrello e giacche a vento?
A fine febbraio sembrava già di essere immersi in un clima primaverile se non estivo. Piante in fiore, prati variopinti e quell’aria dolce e carezzevole che induce anche i più agorafobici a lasciare i libri, computer e scartoffie e correre a fare delle salutari passeggiate in montagna o al mare.
Tutto ciò è durato poco, giusto il tempo per abituarsi alla nuova prematura stagione estiva, che si è dovuto rivoltare di nuovo negli armadi per riprendere cappello e sciarpa.
Il paesaggio era quello dei giorni natalizi, con montagne innevate, aria pungente sulla faccia e baulevards deserti. Si è piombati in un baleno a temperature polari e a venti di tramontana.
Ma tutto ciò a cosa è dovuto? 

                        Disegno di Adelaide Tagliaferroduale passaggio

Sono stati spesi fiumi di inchiostro sull’argomento, negli ultimi decenni, da intelligenti studiosi e scienziati del settore. Chi non ha mai sentito che le stagioni sono saltate? Che non c’è più il graduale passaggio dall’una all’altra stagione? Di effetto serra e di bombolette spray? E’ sulla bocca di tutti e pertanto... vox populi, vox dei.Estate, autunno inverno e primavera. Se dunque non bastano più ci dovremo accontentare delle mezze...stagioni? Speriamo no.

Il pesco

di
Anna Maria Scognamiglio

I fiori di pesco sono molto belli e sono a me cari perché quando questi germogliano mi sento felice. Mi fanno gioire il cuore perché annunciano il ritorno della primavera la stagione più bella per me: le giornate si allungano, la natura si risveglia e tutta la città è in fiore. Si sente nell’aria un profumo particolare e si ha voglia di stare all’aria aperta per fare anche lunghe passeggiate.

Io mi sento come rinata in questa stagione, sono serena e felice perché mi sento bene in salute, riprendendomi poco a poco, come fa la natura risvegliandosi. Vorrei che questa stagione non terminasse mai perché è la mia preferita assieme all’estate.

Anche il cantautore scomparso Lucio Battisti ha dedicato una bella canzone ai fiori di pesco.

Perciò tengo molto a questi fiori così belli, che ha creato il Signore per noi.

La primavera che vive in noi
di Concetta Civale
C
iao, mi presento sono Concetta, è la prima volta che scrivo un articolo per il giornalino e questa cosa è nata perché mi sono trovata in una riunione con il dottor Tavormina e gli altri ragazzi che discutevano sulla stesura di articoli per completare il mese di aprile di Integrazione.
Io ho subito associato il mese con la primavera entrante, però la mia primavera vorrei farla connettere con un risveglio del nostro io più profondo e precisamente con il far coincidere la rinascita obbligatoria del ciclo naturale a dispetto dell’inverno e degli ostacoli che la vegetazione stessa ha dovuto subire, con i nostri sensi.
Quindi come la natura ha il bisogno di liberarsi dall’assopimento così i nostri sensi hanno il dovere di liberarsi dalle costrizioni che ci circondano, solo lasciandoli liberi di agire e di volare fuori di noi senza essere ingiustamente soffocati, solo spogliandoli dalla vecchia scorza che ci portiamo dietro, possiamo superare il disagio, la malinconia e la rabbia e sentirci finalmente liberi ed amici del nostro io.