1631. La Muntagna
(dalla
relazione di un astrologo al Vicerè don Fernando de Alcalà Aphan de Riviera Enriquez Signor
dela Casa de Ribera Adelantato Maggiore de Andaluccia, Duca d'Alcala,
Marchese di Tariffa, Conte deli Morali. gran Protonotario, e Comendatore
de Beldis della Terra & ordine deAlcantara, Gentil'huomo della Camera
di S.M. e suo C_s. de Stato, e guerra, Vicerre Luogotenente e Capitano
Generale In questo Regno di Napoli, discendente di Perafan de Ribera).
Questo
Ecclisse è dominato da Marte,
perché la Luna, & il Sole sono in congiontione
nel primo grado di Scorpione;
Marte è grandemente offeso
da i luminari, da Saturno, e da Mercurio,
e sta detto Marte nel mezzo del Cielo
in Leone con gradi 7. e min. 56,
ci va similmente minacciando
innovationi di gente,
guerre, tradimenti,
furti, incendij, e perturbationi
nelli gioviali, e quel che segue &c,
in quello che ho calculato nel polo 42,
sotto il nome di Momo,dico
con le formate parole,
ci minaccia rovina
nelli fondamenti,
morbi gallici,
e piaghe incurabili,
guerre, & controversie de Potentati,
con perturbatione similmente de Gioviali,
deve temersi de ladri nelle campagne,
e mortalità d'animali.

Eruzione del 1631
Viddesi
poi
nelli crepuscoli matutini,
uscir denza fumosità caliginosa,
piena de baleni, tuoni, e corustationi,
formando ivi grande & altissima Montagna
che ottenebrava dell’aria la gran parte.
Seguitò appresso un insolito fremito,
con rumore e tremore inaudito,
continuamente dall’hore 18
d'Italia fino alle 4. hore della notte.
In questo tempo si vedevano scuotere
le porte e le finestre di tutta questa Cittá
e ritirosse il mare circa 40 passi
per tutta questa riviera
ed à cossì horendo spettacolo,
& al rumor del Popolo per il timore,
ci parve di già giunto il giuditio universale
che fù causa di radoppiar l'oratione
& penitenza e Processioni.
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Camaldoli di Torre
Apparivano anco ben spesso
fiamme di fuoco frà quella caligine
e gran quantità di bittume,
il quale acceso mandava
fuori fiamme;
si vedeano
nuovi fiumi,
e esalazioni.
E continui tuoni,
e tremor della terra,
in modo che anco i cani
davano segno di mestizia
latrando, & ululando como lupi,
e spavento generava ne' petti humani.
Da quella voragine n'è anco uscita copia
grandissima d'acque, anzi diluvio,
vomitata in diversi luochi,
e con diversi effetti,
allagando e sommergendo
tutto ciò che avanti se ritrovava,
causando effetti tanto meravigliosi,
che difficilmente ponno credersi
da chi non l'ha visti.
E queste acque hanno sommerso
una gran buona parte della terra di lavoro.
E la cenere hà fatto grandissimi danni,
soffocando terre, casali, e campagne,
in fine alla terra lontana di Puglia.
Il dir per minuto i danni a case
sarebbe un non finire mai,
non per li terremoti, ma
pel la quantità di cenere,
arena, lapilli, e pietre pioute,
e vi sono morte moltissime persone
& infiniti animali d'ogni sorte,
in mare sino anco pesci,
soffocate dalle acque
e altre dalle ceneri.
1631. La Muntagna. (dalla relazione
dell’astrologo Lanelfi).
L’astrologo
in oggetto, nell’anno seguente l’eruzione, invia al vicerè di Napoli,
don Ferdinando de Ribera di Alcalà, una dettagliata relazione storica
sulla congiunzione degli astri, in occasione delle storiche eruzioni del
Vesuvio. La conclusione è che quella eruzione era prevista, come
dimostrato, l’anno successivo però. Maghi e scienziati ciarlatani sono
sempre esistiti.
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