Pag. 2

e il mare si seccò



Eruzione del 1631

1631. La Muntagna

Terremotus primus terror.
In sin dalli dieci di decembre
intorbidate s’eran l'acque
senza essere piovuto,
nei pozzi.

Pluia cinerum
secundus terror.

E l'aria istessa si fé nera
e caliginosa, per cupe esalazioni
da fiumi di bogliente liquefatto solfo
e lave bituminose ardenti come
piombo o stagno liquefatto"
e sentivasi di solfo puzza,
cagion di soffocatione
tra tanti continui tremori
e conquassamento delle case
e spaventevoli tuoni,
e horribili lampi.
Quella nube
fra gli incendi
si erigeva dal Vesuvio
a guisa di nuova montagna.


Processione del 1631


 
Pluia lapidum
tertium terror fuit.

Tremò la terra e si squarciò
in tante piaghe purulenti
esalanti fetide mofete
tra terrificanti boati
e lava fumante
di roccia vulcanica
da nuove bocche vomitata
ardenti fiumi magmatici
incendiando pendici
e dolci declivi
devastando
sotto la tetra cappa
di bruna pioggia di cenere,
e rossi lapilli di fuoco saettanti
di quindici e di venti ruotola l'uno,
nella caligine di un fosco giorno
di mercoledì diciassette.
   



Marina del 1600

Quarta lues, ac terror,
torrens igneus.

Si vide versar nella notte
dalla voragine materia liquida,
in rivoli e rami divisi come fiume,
e fiammeggiavano alberi, simili a roghi
e bestie sbandate mugghianti crollavano
e uomini in fuga terrificati morirono
da nubi e fumi ardenti soffocati
e dall’orrore presi e vinti
di diciassettemila
in quattromila
della Torre.

Quintus et postremus terror.
acquarum inondatio.

La fertile contrada
dove il Greco biondo
si fa nettare e lachrima
fu affogata da lurida coltre
e bianche case nel fertile contado
e chiese e palazzi nel casale di Torre
in polverosi cumuli e macerie tramutati,
per due giornate nere come notte
già vicini ai rigori dell’inverno.
e rovesci di sudicia pioggia
e fiumi di putrido fango
scivolando irrefrenabili
dal monte a coprire il casale,
i ben coltivati orti sommergendo
e i vaghi giardini e i campi
rese mare di melma.

E il mare arretrò
dalla battigia e dalla Ripa
a un tiro di moschetto e ultra,
dov’era un fonte di fresche acque
sgorganti dal Dragone occulto
“dello monaco fontana” detto,
sotto i bastioni del Castello.
E nacque il mare seccato
sottomesso alla ripa
abbascio a mare.  


Eruzione del 1631

1631. La Muntagna.
Descrizione dell’eruzione del 1631, sulla scorta di documenti vari di autori diversi, tra cui:
Giulio Cesare Recupito (De Vesuviano Incendio Nuntius).
Giulio Cesare Braccini (Dell'Incendio fattosi al Vesuvio a' XVI Dicembre 1631, e delle sue cause ed effetti).


Pag.2