Storia torrese dei pupi   pag. 6


Incisioni di mio padre Francesco Izzo - Inizio 900

 

Capitolo Terzo

IL TEATRO
A TORRE DEL GRECO

Prima di parlare di teatro a Torre del Greco va chiarito di quale teatro si vuole parlare, il titolo del capitolo è generico è abbraccia tutto in vece va diviso in due tipi di teatro quello fatto d'Attori professionisti venuto anche da fuori e quello fatto dagli appassionati locali "i così detti dilettanti"; dell'uno e dell'altro dirò qualcosa dando più spazio ai secondi che ci sarà più gente interessata ha sentir parlare di loro, certamente saranno i famigliari e qualche conoscente di quelli che non ci sono più fra noi, è all'ora questa mia ultima fatica può essere considerato un omaggio alla memoria degli scomparsi e per i viventi si ricorderanno della gioventù che non li ritorna più, se ne potranno servire come una testimonianza quando raccontano ai propri figli e ai nipoti le cose dell'oro passato maggiormente se gli eredi aspirano di rientrare nel mondo dello spettacolo e potranno dire "vedi ho fatto teatro anch'io in gioventù" ( non è un suggerimento il mio è solo per dire qual cosa). Nello stesso capitolo dirò dei locali pubblici e di quelli privati dove si faceva il teatro, il tutto sarà una specie di antologia dell'argomento trattato credo che la si può chiamare così oppure chiamatelo come meglio Vi piace, io vado avanti con il racconto.
Per il numero consistente dei Torresi aspiranti Attori si può definire il paese che un vero e proprio vivaio teatrale, ci sono sempre stati i giovani pur senza avere scuole e accademia di recitazione, meriterebbe catalogare i nomi per potere ricostruire una storia vera in vece non si può non ce sono memorie scritta, sono pochi i volantini gli articoli sui giornali fino ha tutto la prima metà del secolo passato è all'ora va frugato il cervello per ricostruire qualcosa che intanto fare, incomincia da gli anni trenta per essere stato presente è ricorda qualcosa, non posso dare conferma del tizio è del caio che sapeva cantare e recitare poi negli anni venti sene andò in America come emigrante e anche li ha fatto la sceneggiata Napoletana è cantava nel varietà.Non faccio nemmeno i nomi perché non li ho conosciuti ne hò sentito parlare da altri è li ritengo validi come numero è dico siamo assai gli appassionati all'Arte del teatro:

 
 Lavica di mio padre Francesco Izzo - Inizio 900

"una promessa va fatta prima di andare avanti" chi legge deve tenere presente ché i giovani dall'ora non erano assai tifosi del calcio come quelli di adesso, quando io era ragazzo pure si giocava il pollone ma erano pochi gli appassionati, tantissimo per il teatro "maschi" non come oggi che ci sono pochi uomini è tante donne aspiranti all'arte del palcoscenico ed è tutto al contrario di prima che si dovevano vestire gli uomini da donna per le parte femminile oppure si chiamavano le Attrice di mestiere da Napoli è pacarle.

Incominciamo con i locali pubblici del primo ventenne del secolo; il primo è il più antico teatro comunale era il Garibaldi ubicato nella via omonimo, un altro chiamato "Sbrentore" gestito dai privati stava in Piazza del Popolo (mieze 'a Torre) alle spalle del monumento a Garibaldi, nel locale che fa angola al vico III Giardino del Carmine quando fu chiuso il teatro nel locale fu aperto il "Caffè Italia" con la sala bigliardo, negli ultimi levato il caffè ci misero la vendita di cereali e legumi, ha poco lontano nella stessa piazza cera l'Opera dei pupi e fu chiuso nel 1924, nel 1930 poi l'opera dei pupi fu aperto in via Antonio Luisi. In Piazza Santa Croce c'era il Cinema Savoia dove adesso ce il Bar De Nicola, un altro Cinema era il Vittorio conosciuto come "ò Cinema 'e Don Lione" perché il proprietario si chiamava Leone Mazza era un discendente della famiglia Popoto grande armatori di barche per la pesca del corallo: nel 1928 /29 fu chiuso il Teatro Sbrentore e incominciarono a costruire il Teatro all'aperto di via Gaetano De Bottis col danaro di una società in tre, Ciro Salerno gestore del negozio "Tutto Per Tutti" in via F. Romano, Pietro e Guglielmo Vitiello cognati del prof: Antonio Mennella, (questi li chiamavano i Zucanale), dopo una anno dell'apertura Guglielmo si ritirò cedetto la sua sua parte al suocero del Salerno, Donato maestro di sartoria con bottega in via Piscopia conosciuto come "Ronatiello 'O cusetore"; questo teatro lo visto nascere lo seguito dall'abbattimento degli alberi è tutto il processo di costruzione, dirò i dettagli più avanti. Qualche anno dopo fu distrutto un altro giardino per costruirono il Cinema Teatro JRIS dai figli di Don Leone Mazza: erano questi i teatri a Torre prima del II conflitto mondiale; il Metropolitano, il Corallo e l'Oriente sono stati costruiti dopo guerra ed è storia recente.