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Turismo d’autore:
I Parchi Letterari
Nel Mezzogiorno d’Italia, in quegli
stessi luoghi dove i poeti e scrittori hanno vissuto e tratto
ispirazione per l’ambientazione delle loro opere, sono stati
recentemente istituiti, come già al Nord, i Parchi Letterari.
L’idea, risalente alla fine degli anni Ottanta, si è
sviluppata e ampliata a seguito di una sovvenzione della
Commissione Europea e attraverso l’azione del Touring Club
Italiano, della Fondazione I. Nievo e del Dipartimento del
Turismo presso il Ministero dell’Industria, Commercio e
Artigianato.
Con tali parchi viene proposta una nuova fruizione turistica che
offre visite guidate, spettacoli teatrali, premi letterari,
festivals artistici, inizative editoriali, centri di studio,
percorsi culturali, ecc. Sedici questi sono, approvati dal
progetto europeo, fra i quali quelli di Nola dedicato a Giordano
Bruno (Il candelaio), di Morra (AV) dedicato a Francesco de
Sanctis (Un viaggio elettorale, La giovinezza), di Aliano (MT)
dedicato a Carlo Levi (Cristo si è fermato ad Eboli) dell’a
Barbagia (NU) dedicato a Grazia Deledda (Canne al vento, L’edera,
Elias Portolu), di Procida dedicato a Luigi Pirandello (Le
novelle), del Vesuvio, uno dei maggiori luoghi del paesaggio e
della cultura italiana, dedicato a Plinio il Giovane che
descrive la sua ascesa al vulcano in ‘Viaggio in Italia’, a
Shelley per l’’Ode a Napoli’, al Gregorovius per ‘Passeggiate
per l’Italia’, a Renato Fucini per ‘Napoli a occhio nudo’,
a William Hamilton, ambasciatore inglese studioso di
vulcanologia, a Giacomo Leopardi che soggiornò, come ben si sa,
nella torrese villa dei Ferrigni e ivi compose ‘La ginestra’
e ‘Il tramonto della luna’.
Il territorio del Parco comprende tredici comuni alle pendici
del vulcano, cioè Ercolano, Torre del Greco, Boscoreale,
Boscotrecase, Trecase, Massa di Somma, Ottaviano, Pollena
Trocchia, S. Giuseppe Vesuviano, S. Sebastiano, S. Anastasia,
Somma Vesuviana, Terzigno.
Ciro Di Cristo
TURRIS ALL’ASTA,
SALVIAMOLA
1-2-3 gare
coralline:
vittoria, sconfitta, vittoria.
Dopo la convincente vittoria "scacciacrisi"
tra le mura amiche contro il Foggia il grosso sembrava risolto,
e invece, la Turris ricrolla fuori casa contro la Juve Stabia
battuta per 2 a 0. Una giornata di riposo sembra essere per i
corallini la manna piovuta dal cielo, per riordinare idee e
schemi di gioco. La squadra al ritorno dalla pausa di campionato
batte il Gela con un rigore di Scarpa realizzato al 13 st. L’avevamo
lasciata in piena zona play-out, la ritroviamo ora al terz’ultimo
posto, a quota 26, in compagnia di S.Anastasia e Cavese, a 2
lunghezze dal Foggia il quale naviga fuori dalla zona calda a 28
punti. La nota più positiva è il distacco dall’ultimo posto,
occupato dal Castrovillari con 21 punti, che fortunatamente è
salito a 5. Dopo gli altalenanti risultati, non resta che
attendere la prossima Domenica (9a giornata di ritorno n.d.r.)
che vedrà impegnata la Turris in casa del Sora e schiarirsi le
idee sulle effettive possibilità di rimanere in C2.
Intanto notizie sconvolgenti dal fronte societario. I dirigenti
pur di trovare acquirenti, hanno posto un’inserzione sul
"Corriere Della Sera", sostenendo di non avere più
liquidità per sostenere le spese. Ultimo disperato tentativo
per evitare il fallimento.
Fabio De Silva
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UN VESUVIO
SFRATTATO
A PADOVA
Il 22 marzo 2001, il Vesuvio, per una serata,
sfrattato da Napoli, è migrato a Padova, presso il Caffè
Letterario Pedrocchi
Proprio così.
Alla presenza di un folto pubblico formato da
scrittori, poeti, artisti, qualche giornalista, il Vesuvio
presiedeva l’incontro nel corso del quale è stato presentato
il movimento artistico-culturale "Arte Sfrattata", la
rivista "Soup-soap" a cui fa capo il libro "Le
Vesuviane"
Mentre venivano descriti il sentimento che anima il movimento e
i suoi capiscuola il Genoino e il Gabbiano, sono stati lettio
alcuni brani delle Vesuviane della sua autrice Clelia Sorrentino
che di Soup-soap è la direttrice, la quale ha giustamente
raccolto consensi ed applausi. Su uno schermo gigante, alle sue
spalle, scorrevano le immagini del Vesuvio ritratto dal Porto
Borbonico del Granatello di Portici e da varie zone del Vesuvio
stesso.
Apprezzato dai presenti il dono di un pezzettino di vulcano e
con esso il migliore sentimento vesuviano fatto di spessore
culturale, buon gusto, semplicità, gioiosità.
Le pietrelaviche sono state servite in un vassoio quasi fossero
cioccolattini, mentre Ulisse intonava con la fisarmonica "funiculì-funiculà"
" ‘u surdato ‘nnammurato" " tammurriata
nera", trascinando nel motivo persino alcuni passanti al di
là delle vetrate del compunto quanto famosio ed antico caffè.
Il Vesuvio, gli Sfrattati, Clelia, le pietre laviche, hanno
riproposto Napoli, come commentava uno scrittore padovano
presente alla manifestazione, quale centro europeo d’arte e
cultura.
La novità del movimento dell’Arte Sfrattata, il reale
interesse e i ricercati commenti dei presenti sulle sue aree
tematiche: -Dopo il futurismo, dopo il Dadaismo, l’Arte
Sfrattata?-, i motivi cantati allunisono quasi fossero inni
nazionali, davano la fondata impressione di nuova dimensione
internazionale della cultura partenopea.
Clelia Sorrentino, con la sua personalità forte e fine al
contempo, con il suo libro e con il sorriso smagliante che
sempre le illumina il volto, ha poi messo il sigillo al tutto.
Il Vesuvio voleva rimanere ancora qualche giorno a Padova, ma
poi è tornato a casa; il suo posto è a Napoli.
6.3.2001 Ninì -Autore anonimo
che viene dal mare.
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