LA TORRE     pag. 12

    N. 10 - 3 marzo 2006             Sta come Torre ferma che non crolla già mai la cima per soffiar dei venti

COMUNI VESUVIANI
ACCIDENTINO

di Francesca Cervice

ERCOLANO

Contro la Pompei "emporica"
e "mercantile" Ercolano rilancia
i suoi scavi

Nello scenario di "Villa Ruggiero", nota anche come "Biblioteca Civica" e riconosciuta degna del paragone con quella di Alessandria d’Egitto (III sec a.C), il 23 feb 2001 si è tenuto un meeting introdotto dall’ing. G.Panzera e presieduto dal sindaco Luisa Bossa su "i Papiri" ed il "Teatro". Per la questione tecnica e culturale sono intervenuti il direttore.dell’Istituto Archeologico Germanico di Roma Andreae e Marcello Gigante,prof.dell’Università Federico II di Napoli. "Lo scavo è minacciato dalla presenza di falde acquifere nel sottosuolo" affermano"pertanto il sovrintendente dovrebbe mostrarsi più deciso sull’argomento". La Villa Dei Papiri (ricostruita in modellino a Malibù) era fornita di biblioteca e museo di straordinaria ricchezza archeologica, pertanto si mira al conseguimento della ripresa dello scavo e all’ intensificazione della valorizzazione dei papiri ercolanesi non distrutti. E’ stato presentato, inoltre, il XXX volume di "Cronache Ercolanesi", bollettino del centro internazionale per lo studio dei papiri ercolanesi in circolo dal 1971, il cui editoriale spetta a G.Macchiarolo, mirante a porre la rivista nostrana accanto a "Cronique d’Egypt" e trattare in essa la cronaca dello scavo della villa in questione, e a fornire traduzioni e commenti anche di testi rari. Sicuramente avvenimenti culturali che, ben concatenati, tendono alla divulgazione della nostra antichissima cultura locale.

La fogna che "scotta"

Aspre denunce provenienti dagli abitanti di Via Cupa Viola, Ercolano, contro i responsabili dello scempio imperante delle condotte fognarie abusive immesse in quelle "legali", orribile conseguenza della malcuranza del Comune. Tuttavia ufficialmente tutto sarebbe in "regola" e i tombini "privati" sarebbero solo canali di "attesa" !!!

"Più conosco gli uomini
più amo gli animali !"

"Spiace davvero leggere articoli intitolati "Amici degli animali… non degli uomini". Spiace per il titolo e per il taglio "mediterraneo" che ricorda quanto scritto da Scott Fitzgerald dopo un suo soggiorno in Italia: "… gli italiani? Poco meno che mori… ". Insomma maleducati ed altro ancora. Chi scrive ha vissuto a lungo, in giovane età, in paesi in cui animali ed umani convivono nel rispetto reciproco. Nella bella Italia, soprattutto al Sud, le cose non stanno così, forse perché l’odio e l’amore sono sentimenti forti e in quanto tali "mediterranei". L’articolo, sostanzialmente errato, raggiunge fine opposto a quello inteso inizialmente, suggerendo: "Più conosco gli uomini, più amo gli animali". Meglio sarebbe stato sollecitare i cittadini che conducono a spasso i loro amici a quattro zampe alla civile abitudine di munirsi di palette per non sporcare le strade, già insozzate da taluni troppo sporcaccioni umani prendendo le distanze da questi ultimi. A ciascuno il suo!
Annamaria Sette de Paolis – via T. da Celano 94, 00179 Roma

SAN GIORGIO
A CREMANO

Il Comune consiglia:
WC ultramoderno

Attuato un utile progetto comunale di installazione dei primi impianti pubblici sanitari, perfettamente autoigienizzanti ed ecologici (dal costo di 500 £, per 26 min e fornito di cabine separate uomo/ donna/ portatori di handicap) promosso dal consigliere Vittorio Lana al fine di un "improvement" della cittadina San Giorgese e sviluppato in seguito alle numerose richieste degli abitanti. Dopo un breve periodo di prova sarà sistemato accanto al Municipio, nei pressi di Villa Bruno, dell’ Asl e in via Manzoni, zone di maggior dominio pubblico. In bocca al lupo!

SMOG: che fare?

San Giorgio. Ancora emergenza inquinamento dovuto alle continue emissioni di gas e polveri dannose per la salute. Che fare? Le terapie adottate di installare due centraline per il monitoraggio dell’ inquinamento in Via Gianturco, in Via Manzoni e a Piazza Troisi sono insufficienti. Pertanto, oltre questo piano di tutela ambientale varato dall’ assessorato all’ Ambiente,ordinate le prime auto elettriche, è stata avviata la campagna informativa "Motore Pulito", la quale obbliga l’ esposizione del "bollino blu" ed è in revisione la tariffa a pagamento per la sosta in parcheggio. Tuttavia la risoluzione totale del problema è ancora una meta lontana anche per tutti gli altri Comuni vesuviani. Con la speranza le istituzioni si confrontino sempre con nuove soluzioni e che è prerogativa dei cittadini la civiltà e il rispetto dei beni pubblici ed ambientali, ci auguriamo miglioramenti.
Sabato 10 marzo alle 9,30, giornata di studio a Villa Campolieto in Ercolano su:

AMIANTO NEL
COMPARTO MARITTIMO,

Aspetti tecnici .Sanitari e Giuridici

Dopo il saluto del Sindaco prof. Luisa Bossa, modererà il prof. Eduardo Farinaro.

Introducono: il dott. Aniello Iardino ass. alle Politiche Sanitarie.

Per l’aspetto tecnico, il prof.ing. Roberto Rixzo, docente di Sicurezza degli Impianti Industriali Università di Napoli Federico II.

Relatori gli ing. Esperti del settore: Giuseppe Graziuso, Giuseppe Mazzeo e Ciro Magliano

Introducono l’aspetto sanitario
I proff.Umberto Carbone e Francesca Cimmino dell’Un.Federico II entrambi. Per la valutazione del rischio il dr. Giancarmelo Puca

Per la Soveglianza sanitaria degli esposti ad amianto il dr.Ciro Scalingi. Nel ruolo di medico competente dr. Antonella Maisto. Dott. Maria Porzio Problematiche sociali del lavoro marittimo. ASPETTO GIURIDICO AVV.Antonella Calabria.

PAROLE AL VENTO

- Il Polo Orafo -

Sulla realizzazione del Polo Orafo a Torre del Greco ritengo assurda la posizione di chi insiste nel voler rilevare i terreni delle ex cave di Villa Inglese. Concordo invece con quanti asseriscono che la soluzione va ricercata solo e soltanto utilizzando le strutture esistenti sul territorio.
Il non decidere, o meglio il non decidere in tempo, è cosa grave perché porterà all'allontanamento degli addetti al settore in altre zone e impoverimento dell'intera economia cittadina. Se si allontanano i corallari, chiudono pure i negozi di abbigliamento, le tabaccherie, le salumerie, i ristoranti. Anche il Comune perderebbe dipendenti (che sono in proporzione agli abitanti), il Consiglio Comunale non avrà più lo stesso numero di consiglieri attuali, e così via..
Allora bisogna decidere subito; qualunque decisione si adotti è sicuramente migliore del non decidere.
In genere il tempo sistema tutto, in questo caso no.
Quando sul finire degli anni '80 ricoprivo la carica di Assessore all'Urbanistica, mi preoccupai di dotare la città di tutti i piani esecutivi al Piano Regolatore.
Insieme al Piano di Recupero del Centro Urbano, redatto prima del terremoto del novembre 1980 e rielaborato dopo – mai esaminato da nessun Consiglio Comunale, nonostante i vent'anni e più trascorsi - fu approntato il piano esecutivo della zona industriale di Villa Inglese, denominato appunto P.I.P. Piano Insediamenti Produttivi.
Alla Democrazia Cristiana dell'epoca che voleva approvare il piano esecutivo della zona di S.Maria la Bruna - Ponte della Gatta, posi come condizione la contestuale approvazione di detto P.I.P., cosa che avvenne. Esattamente il Consiglio Comunale adottò il piano che doveva essere approvato e reso esecutivo all'epoca dalla Regione, ora dalla Provincia.
Con il mio allontanamento dall'Amministrazione – dovuto proprio al fatto che la D.C. non volle discutere detti Piani esecutivi – sono seguiti venti anni di assoluto ed ingiustificato immobilismo (tipico delle nostre Amministrazioni!).
Sul finire degli anni '80, ormai da dieci anni non più Assessore, nella qualità di amministratore di una società di consulenza, proposi al Comune di utilizzare un'azione comunitaria per la quale avevo avuto assicurazione di un probabile finanziamento finalizzato alle iniziative produttive.
Con delibera n. 393 del 18 febbraio 1989, infatti, l'Amministrazione dell'epoca presieduta dal sindaco Franco Palomba, affidò l'incarico alla mia società e nel giro di una decina di giorni, lavorando anche di notte, riuscimmo a realizzare il progetto che prevedeva la compilazione di una modulistica abbastanza complicata. Per fare presto – la scadenza era a pochi giorni - richiedemmo a nostre spese la collaborazione di una struttura di supporto esterna, oltretutto lontano da Napoli, a L'Aquila. Al momento di presentare i documenti alla Comunità Europea ci comunicarono che la delibera del nostro incarico era stata prima sospesa e poi bocciata dal CORECO, per effetti di un ricorso presentato da alcuni consiglieri comunali che, pur di non fare acquisire meriti all'Amministrazione dell'epoca, se ne fregarono di privare Torre di un finanziamento di ben 52/Miliardi, che avrebbe consentito di realizzare il Piano Produttivo, insediando le centinaia di aziende torresi che ancora oggi aspettano. Firmatari del ricorso al Coreco furono i consiglieri comunali Mario Auricchio, Andrea Fiore, Antonio Zitarosa, Antonio Cutolo ed altri. Per chi volesse prenderne visione, conservo tutta la documentazione.
Ritengo di poter intervenire sul problema per esperienza acquisita nei dieci anni di amministratore e nei vent'anni di consulente di varie amministrazioni pubbliche – regione, comuni, enti pubblici, ministeri – e come collaboratore di un assessore regionale con delega ai Lavori Pubblici negli anni post-terremoto, con ruolo di coordinatore dei provvedimenti a favore dei comuni terremotati della Campania.
E per aver collaborato a Roma, per ulteriori dieci anni, con un parlamentare campano presso la Camera dei Deputati, nel ruolo di esperto in problemi della pubblica amministrazione, ruolo che portava spesso a collaborare con Ministri e Sottosegretari di Governo.
Per rimuovere i vincoli urbanistici posti sulla zona di Villa Inglese ci vorranno a dir poco altri dieci, se non forse venti anni. Certo, col tempo "si potrà", ma quando si parla con la pubblica amministrazione la parola "tempo" diventa "tempi tecnici", che nella pratica diventano "tempi biblici".
Ho letto che l'Amministrazione si accingeva a comprare, prima a trattativa privata e poi all'asta, i terreni dell'ex cave di Villa Inglese – che secondo me non valgono niente - per una somma immane di miliardi.
Fortunatamente un privato pare si è aggiudicata l'asta che, se condizionata al rilascio delle concessioni edilizie, non sarà perfezionata mai.
Fortunatamente perché pare che addirittura hanno partecipato all'asta oltre al Comune, anche gli stessi corallari con una loro società ed hanno corso il rischio di aggiudicarsi l'asta. Ebbene, sia il Comune sia i corallari, quando avrebbero avuto i necessari nullaosta per edificare nell'aria in questione? Io dico mai, o almeno non certamente a breve e nello stesso modo la Società armatoriale, aggiudicatrice dell’asta per oltre 9 miliardi.
Ma chi è proprietario del bene, se lo stesso serve alla pubblica amministrazione, l'Amministrazione non può espropriarlo, pagando il giusto prezzo? Ed allora, se l'Amministrazione Comunale vuole veramente entrare in possesso dell'area di Villa Inglese o di qualunque altro sito, intervenga con determinazione, magari tentando, per economia di tempo, l'accordo bonario ed ove non possibile, proceda ai sensi di legge. Perché perdere ulteriore tempo? Anche in questo caso il ricorso alla delega ai corallari e/o agli artigiani in genere è auspicabile.
Il Comune bene ha fatto ad avviare un'indagine sul territorio per individuare siti dismessi che potrebbero fare al caso. Si esaminino le proposte ricevute e nel giro di una settimana al massimo decidere sul da farsi.
Non conosco le proposte pervenute, ma a lume di naso mi sentirei di ritenerle tutte valide. Se così fosse, il Comune le raggruppi in un elenco da portare, se serve, in Consiglio Comunale come eventuale variante al Piano Regolatore, e si impegni a concedere per le stesse (o per quelle ritenute valide) le prescritte autorizzazioni, delegando gli stessi corallari, nelle forme che riterranno più utile seguire (da soli, in gruppi, in società, in consorzi, ecc), di acquisire le stesse strutture per i loro bisogni.
Allo scopo potrebbe essere utilizzato anche l'immensa struttura (credo saranno intorno ai 10.000 mq coperti) dell'ex Patronato Scolastico di Via Salzano, di proprietà del Comune di Napoli, che pochi conoscono. Oltretutto il Comune di Napoli sarebbe ben felice di cederlo perché non ha cosa farne ed un eventuale accordo sospenderebbe anche il contenzioso multimiliardario in atto con il Comune di Torre. Imporre o, ancor peggio, acquisire le strutture al Comune per poi trasferirle agli stessi corallari porterebbe solo ad allungare i tempi e, certamente, aumentare i costi.
Individuata la strada da seguire, l'Amministrazione chieda all'Unione Europea una moratoria per consentire agli stessi addetti di rendere le strutture acquisite compatibili alle norme in vigore.
Un'ultima "raccomandazione" per chi legge: se ritenete le mie considerazioni valide non vi preoccupate più di tanto, anche queste saranno "parole al vento!".