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COMUNI
VESUVIANI
ACCIDENTINO
di
Francesca Cervice
ERCOLANO
Contro
la Pompei "emporica"
e "mercantile" Ercolano rilancia
i suoi scavi
Nello scenario di "Villa Ruggiero", nota anche come
"Biblioteca Civica" e riconosciuta degna del paragone
con quella di Alessandria d’Egitto (III sec a.C), il 23 feb
2001 si è tenuto un meeting introdotto dall’ing. G.Panzera e
presieduto dal sindaco Luisa Bossa su "i Papiri" ed il
"Teatro". Per la questione tecnica e culturale sono
intervenuti il direttore.dell’Istituto Archeologico Germanico
di Roma Andreae e Marcello Gigante,prof.dell’Università
Federico II di Napoli. "Lo scavo è minacciato dalla
presenza di falde acquifere nel sottosuolo"
affermano"pertanto il sovrintendente dovrebbe mostrarsi
più deciso sull’argomento". La Villa Dei Papiri
(ricostruita in modellino a Malibù) era fornita di biblioteca e
museo di straordinaria ricchezza archeologica, pertanto si mira
al conseguimento della ripresa dello scavo e all’
intensificazione della valorizzazione dei papiri ercolanesi non
distrutti. E’ stato presentato, inoltre, il XXX volume di
"Cronache Ercolanesi", bollettino del centro
internazionale per lo studio dei papiri ercolanesi in circolo
dal 1971, il cui editoriale spetta a G.Macchiarolo, mirante a
porre la rivista nostrana accanto a "Cronique d’Egypt"
e trattare in essa la cronaca dello scavo della villa in
questione, e a fornire traduzioni e commenti anche di testi
rari. Sicuramente avvenimenti culturali che, ben concatenati,
tendono alla divulgazione della nostra antichissima cultura
locale.
La
fogna che "scotta"
Aspre
denunce provenienti dagli abitanti di Via Cupa Viola, Ercolano,
contro i responsabili dello scempio imperante delle condotte
fognarie abusive immesse in quelle "legali", orribile
conseguenza della malcuranza del Comune. Tuttavia ufficialmente
tutto sarebbe in "regola" e i tombini
"privati" sarebbero solo canali di "attesa"
!!!
"Più
conosco gli uomini
più amo gli animali !"
"Spiace
davvero leggere articoli intitolati "Amici degli animali…
non degli uomini". Spiace per il titolo e per il taglio
"mediterraneo" che ricorda quanto scritto da Scott
Fitzgerald dopo un suo soggiorno in Italia: "… gli
italiani? Poco meno che mori… ". Insomma maleducati ed
altro ancora. Chi scrive ha vissuto a lungo, in giovane età, in
paesi in cui animali ed umani convivono nel rispetto reciproco.
Nella bella Italia, soprattutto al Sud, le cose non stanno
così, forse perché l’odio e l’amore sono sentimenti forti
e in quanto tali "mediterranei". L’articolo,
sostanzialmente errato, raggiunge fine opposto a quello inteso
inizialmente, suggerendo: "Più conosco gli uomini, più
amo gli animali". Meglio sarebbe stato sollecitare i
cittadini che conducono a spasso i loro amici a quattro zampe
alla civile abitudine di munirsi di palette per non sporcare le
strade, già insozzate da taluni troppo sporcaccioni umani
prendendo le distanze da questi ultimi. A ciascuno il suo!
Annamaria Sette de Paolis – via T. da Celano 94, 00179 Roma
SAN
GIORGIO
A CREMANO
Il Comune
consiglia:
WC ultramoderno
Attuato
un utile progetto comunale di installazione dei primi impianti
pubblici sanitari, perfettamente autoigienizzanti ed ecologici
(dal costo di 500 £, per 26 min e fornito di cabine separate
uomo/ donna/ portatori di handicap) promosso dal consigliere
Vittorio Lana al fine di un "improvement" della
cittadina San Giorgese e sviluppato in seguito alle numerose
richieste degli abitanti. Dopo un breve periodo di prova sarà
sistemato accanto al Municipio, nei pressi di Villa Bruno, dell’
Asl e in via Manzoni, zone di maggior dominio pubblico. In bocca
al lupo!
SMOG:
che fare?
San
Giorgio. Ancora emergenza inquinamento dovuto alle continue
emissioni di gas e polveri dannose per la salute. Che fare? Le
terapie adottate di installare due centraline per il
monitoraggio dell’ inquinamento in Via Gianturco, in Via
Manzoni e a Piazza Troisi sono insufficienti. Pertanto, oltre
questo piano di tutela ambientale varato dall’ assessorato all’
Ambiente,ordinate le prime auto elettriche, è stata avviata la
campagna informativa "Motore Pulito", la quale obbliga
l’ esposizione del "bollino blu" ed è in revisione
la tariffa a pagamento per la sosta in parcheggio. Tuttavia la
risoluzione totale del problema è ancora una meta lontana anche
per tutti gli altri Comuni vesuviani. Con la speranza le
istituzioni si confrontino sempre con nuove soluzioni e che è
prerogativa dei cittadini la civiltà e il rispetto dei beni
pubblici ed ambientali, ci auguriamo miglioramenti.
Sabato 10 marzo alle 9,30, giornata di studio a Villa Campolieto
in Ercolano su:
AMIANTO
NEL
COMPARTO MARITTIMO,
Aspetti
tecnici .Sanitari e Giuridici
Dopo il
saluto del Sindaco prof. Luisa Bossa, modererà il prof. Eduardo
Farinaro.
Introducono:
il dott. Aniello Iardino ass. alle Politiche Sanitarie.
Per l’aspetto
tecnico, il prof.ing. Roberto Rixzo, docente di Sicurezza degli
Impianti Industriali Università di Napoli Federico II.
Relatori
gli ing. Esperti del settore: Giuseppe Graziuso, Giuseppe Mazzeo
e Ciro Magliano
Introducono
l’aspetto sanitario
I proff.Umberto Carbone e Francesca Cimmino dell’Un.Federico
II entrambi. Per la valutazione del rischio il dr. Giancarmelo
Puca
Per la
Soveglianza sanitaria degli esposti ad amianto il dr.Ciro
Scalingi. Nel ruolo di medico competente dr. Antonella Maisto.
Dott. Maria Porzio Problematiche sociali del lavoro marittimo.
ASPETTO GIURIDICO AVV.Antonella Calabria. |
PAROLE AL
VENTO
- Il Polo
Orafo -
Sulla realizzazione del Polo Orafo a
Torre del Greco ritengo assurda la posizione di chi insiste nel
voler rilevare i terreni delle ex cave di Villa Inglese.
Concordo invece con quanti asseriscono che la soluzione va
ricercata solo e soltanto utilizzando le strutture esistenti sul
territorio.
Il non decidere, o meglio il non decidere in tempo, è cosa
grave perché porterà all'allontanamento degli addetti al
settore in altre zone e impoverimento dell'intera economia
cittadina. Se si allontanano i corallari, chiudono pure i negozi
di abbigliamento, le tabaccherie, le salumerie, i ristoranti.
Anche il Comune perderebbe dipendenti (che sono in proporzione
agli abitanti), il Consiglio Comunale non avrà più lo stesso
numero di consiglieri attuali, e così via..
Allora bisogna decidere subito; qualunque decisione si adotti è
sicuramente migliore del non decidere.
In genere il tempo sistema tutto, in questo caso no.
Quando sul finire degli anni '80 ricoprivo la carica di
Assessore all'Urbanistica, mi preoccupai di dotare la città di
tutti i piani esecutivi al Piano Regolatore.
Insieme al Piano di Recupero del Centro Urbano, redatto prima
del terremoto del novembre 1980 e rielaborato dopo – mai
esaminato da nessun Consiglio Comunale, nonostante i vent'anni e
più trascorsi - fu approntato il piano esecutivo della zona
industriale di Villa Inglese, denominato appunto P.I.P. Piano
Insediamenti Produttivi.
Alla Democrazia Cristiana dell'epoca che voleva approvare il
piano esecutivo della zona di S.Maria la Bruna - Ponte della
Gatta, posi come condizione la contestuale approvazione di detto
P.I.P., cosa che avvenne. Esattamente il Consiglio Comunale
adottò il piano che doveva essere approvato e reso esecutivo
all'epoca dalla Regione, ora dalla Provincia.
Con il mio allontanamento dall'Amministrazione – dovuto
proprio al fatto che la D.C. non volle discutere detti Piani
esecutivi – sono seguiti venti anni di assoluto ed
ingiustificato immobilismo (tipico delle nostre
Amministrazioni!).
Sul finire degli anni '80, ormai da dieci anni non più
Assessore, nella qualità di amministratore di una società di
consulenza, proposi al Comune di utilizzare un'azione
comunitaria per la quale avevo avuto assicurazione di un
probabile finanziamento finalizzato alle iniziative produttive.
Con delibera n. 393 del 18 febbraio 1989, infatti,
l'Amministrazione dell'epoca presieduta dal sindaco Franco
Palomba, affidò l'incarico alla mia società e nel giro di una
decina di giorni, lavorando anche di notte, riuscimmo a
realizzare il progetto che prevedeva la compilazione di una
modulistica abbastanza complicata. Per fare presto – la
scadenza era a pochi giorni - richiedemmo a nostre spese la
collaborazione di una struttura di supporto esterna, oltretutto
lontano da Napoli, a L'Aquila. Al momento di presentare i
documenti alla Comunità Europea ci comunicarono che la delibera
del nostro incarico era stata prima sospesa e poi bocciata dal
CORECO, per effetti di un ricorso presentato da alcuni
consiglieri comunali che, pur di non fare acquisire meriti
all'Amministrazione dell'epoca, se ne fregarono di privare Torre
di un finanziamento di ben 52/Miliardi, che avrebbe consentito
di realizzare il Piano Produttivo, insediando le centinaia di
aziende torresi che ancora oggi aspettano. Firmatari del ricorso
al Coreco furono i consiglieri comunali Mario Auricchio, Andrea
Fiore, Antonio Zitarosa, Antonio Cutolo ed altri. Per chi
volesse prenderne visione, conservo tutta la documentazione.
Ritengo di poter intervenire sul problema per esperienza
acquisita nei dieci anni di amministratore e nei vent'anni di
consulente di varie amministrazioni pubbliche – regione,
comuni, enti pubblici, ministeri – e come collaboratore di un
assessore regionale con delega ai Lavori Pubblici negli anni
post-terremoto, con ruolo di coordinatore dei provvedimenti a
favore dei comuni terremotati della Campania.
E per aver collaborato a Roma, per ulteriori dieci anni, con un
parlamentare campano presso la Camera dei Deputati, nel ruolo di
esperto in problemi della pubblica amministrazione, ruolo che
portava spesso a collaborare con Ministri e Sottosegretari di
Governo.
Per rimuovere i vincoli urbanistici posti sulla zona di Villa
Inglese ci vorranno a dir poco altri dieci, se non forse venti
anni. Certo, col tempo "si potrà", ma quando si parla
con la pubblica amministrazione la parola "tempo"
diventa "tempi tecnici", che nella pratica diventano
"tempi biblici".
Ho letto che l'Amministrazione si accingeva a comprare, prima a
trattativa privata e poi all'asta, i terreni dell'ex cave di
Villa Inglese – che secondo me non valgono niente - per una
somma immane di miliardi.
Fortunatamente un privato pare si è aggiudicata l'asta che, se
condizionata al rilascio delle concessioni edilizie, non sarà
perfezionata mai.
Fortunatamente perché pare che addirittura hanno partecipato
all'asta oltre al Comune, anche gli stessi corallari con una
loro società ed hanno corso il rischio di aggiudicarsi l'asta.
Ebbene, sia il Comune sia i corallari, quando avrebbero avuto i
necessari nullaosta per edificare nell'aria in questione? Io
dico mai, o almeno non certamente a breve e nello stesso modo la
Società armatoriale, aggiudicatrice dell’asta per oltre 9
miliardi.
Ma chi è proprietario del bene, se lo stesso serve alla
pubblica amministrazione, l'Amministrazione non può
espropriarlo, pagando il giusto prezzo? Ed allora, se
l'Amministrazione Comunale vuole veramente entrare in possesso
dell'area di Villa Inglese o di qualunque altro sito, intervenga
con determinazione, magari tentando, per economia di tempo,
l'accordo bonario ed ove non possibile, proceda ai sensi di
legge. Perché perdere ulteriore tempo? Anche in questo caso il
ricorso alla delega ai corallari e/o agli artigiani in genere è
auspicabile.
Il Comune bene ha fatto ad avviare un'indagine sul territorio
per individuare siti dismessi che potrebbero fare al caso. Si
esaminino le proposte ricevute e nel giro di una settimana al
massimo decidere sul da farsi.
Non conosco le proposte pervenute, ma a lume di naso mi sentirei
di ritenerle tutte valide. Se così fosse, il Comune le
raggruppi in un elenco da portare, se serve, in Consiglio
Comunale come eventuale variante al Piano Regolatore, e si
impegni a concedere per le stesse (o per quelle ritenute valide)
le prescritte autorizzazioni, delegando gli stessi corallari,
nelle forme che riterranno più utile seguire (da soli, in
gruppi, in società, in consorzi, ecc), di acquisire le stesse
strutture per i loro bisogni.
Allo scopo potrebbe essere utilizzato anche l'immensa struttura
(credo saranno intorno ai 10.000 mq coperti) dell'ex Patronato
Scolastico di Via Salzano, di proprietà del Comune di Napoli,
che pochi conoscono. Oltretutto il Comune di Napoli sarebbe ben
felice di cederlo perché non ha cosa farne ed un eventuale
accordo sospenderebbe anche il contenzioso multimiliardario in
atto con il Comune di Torre. Imporre o, ancor peggio, acquisire
le strutture al Comune per poi trasferirle agli stessi corallari
porterebbe solo ad allungare i tempi e, certamente, aumentare i
costi.
Individuata la strada da seguire, l'Amministrazione chieda
all'Unione Europea una moratoria per consentire agli stessi
addetti di rendere le strutture acquisite compatibili alle norme
in vigore.
Un'ultima "raccomandazione" per chi legge: se ritenete
le mie considerazioni valide non vi preoccupate più di tanto,
anche queste saranno "parole al vento!". |