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Postulazione
Beato Vincenzo Romano
Carissimi,
Questa Postulazione d’intesa
con il Centro Studi B. Vincenzo Romano, sta procedendo alla
microfilmatura di tutti gli scritti del nostro Beato, per una
maggiore conservazione degli originali e per poter procedere
anche a una maggiore diffusione degli scritti, si è dato
mandato alla ditta M.F.I. di S. Maria a Vico, la quale ha già
proceduto alla microfilmatura della corrispondenza spedita e
ricevuta e alle questioni di morale. Il lavoro può essere
consultato presso il Vicepostulatore don Francesco Rivieccio.
Pertanto, si invitano tutti a voler contribuire a questa
iniziativa, con una propria offerta, che, se supererà £
1.000.000, darà il diritto di inserire il proprio nome in un
albo che sarà pubblicato sui supporti magnetici (CD).
Inoltre la Postulazione ha preparato dei blocchetti per
raccogliere le offerte; i suddetti blocchetti possono essere
ritirati presso il Vicepostulatore. All’interno di essi, ci
sono le indicazioni per il versamento delle offerte e delle
matrici.
Sperando in una Vostra fattiva collaborazione, la Postulazione
invia cordiali saluti a tutti Voi.
Il
Vicepostulatore
Sac. Francesco
Rivieccio
P.S. Si ricorda
che tutti i benefattori vivi e defunti verranno ricordati nell’Eucarestia
che il Vicepostulatore celebrerà ogni 20 del mese. Per
eventuali lasciti o eredità si prega di specificare la seguente
dicitura: "…Lascio erede dei seguenti beni…la
Postulazione del Beato Vincenzo Romano nella persona del Sac.
Francesco Rivieccio…"
Positivi
i risultati 2000
della Banca
di Credito Popolare
I risultati dell’esercizio
2000 evidenziano la crescita della Banca di Credito Popolare sia
sotto il profilo operativo che reddituale. La raccolta diretta
da clientela si è incrementata di circa 6%, attestatasi su
oltre 2.600 miliardi di lire e buoni risultati si sono
registrati anche nel collocamento di prodotti di risparmio
gestito.
L’attività di erogazione di credito alla clientela ha fatto
segnare un incremento di oltre il 7%, collocando gli impieghi
commerciali vivi sui 1.200 miliardi di lire.
Il risultato operativo lordo dell’esercizio è stato,
conseguentemente, ben al di sopra di quello dell’anno 1999
consentendo la prospettazione di un bilancio di tutto rispetto.
La Banca di Credito Popolare è oggi un istituto di credito
moderno e saldamento radicato nel territorio campano con una
solida rete di 42 sportelli distribuiti nelle cinque province
della regione.
Presidente della Banca di Credito Popolare è l’ing. Salvatore
Gaglione, Direttore Generale il dott. Manlio D’Aponte. |
CULTURA
RAPAGNETTA
GABRIEL
alias GABRIELE D’ANNUNZIO
Maria Gravina, /amara partoriente /nella casa
fra i campi di Resina
Io, Rapagnetta Gabriel e altre sorti
di Alberto Mario Moriconi, editore Tullio Pironti, è un
libriccino smilzo ma denso di poesie impegnative ed offre almeno
due considerevoli motivi d’interesse: la distillazione estrema
del modo di far poesia e la prefazione sollecitante di Armando
Maglione. La prima parte è occupata dal poemetto drammatico che
dà titolo al volumetto e nel quale c’è "l’autodifesa
e l’autoaccusa di un D’Annunzio moriconizzato" (come
nota il prefatore), composto nell’aprile del 1961 e tenuto
chiuso in un cassetto.
Nessuna metafora oscura o capziosa, ma la
ricostruzione di episodi della storia umana sia del Rapagnetta
Gabriel alias Gabriele D’Annunzio, la cui personalità
poetica è stata oggetto di iperbolica esaltazione anche per una
sua componente erotico-sentimentale notoriamente debordante
abilmente esposta nel poemetto, sia di altri grandi poeti,
protagonisti di "altre sorti", come Li-Po, Leopardi,
Laforgue, Rimbaud, Pindaro e Moriconi stesso. I versi promanano
sia da rinvenimenti situazionali che da immersioni dentro l’individuale
sensorialità dei poeti cantati. Vi concorrono storia e
metafora, incalzanti interrogativi esistenziali e richiami
ideativi. Lo spunto tematico è reale: la presenza "travagliosa
ma operosa" di D’Annunzio, alle falde del Vesuvio, è
solo occasione o pretesto a promuovere l’intervento di
Moriconi, sospinto, poi, fino alle tensioni pulsive di una
policroma immaginazione e alla malia stregonesca di una fervida
trasfigurazione: "Perpetuo assillo, sì, d’Eros…/
Schietta Eleonora profonda multanime/ alle sue folle senza mai
la maschera…./ la Barbarella e Sandra: Artemide, men casta/ ed
Olga, che mi si bruciava in Elena Amiclea, /….mio vero bene,
meglio/ patir con te, Maria Gravina, /amara partoriente, /nella
casa fra i campi di Resina/…O la schietta, la pura, altra
Maria…"(p.19)
Moriconi si rivela autore pensoso e
commentatore acuto di umane vicende, indagate attraverso
collaudata capacità di raggrumare inventività e una cattivante
dovizia lirica, dove l’immaginario ha funzione
ironico-satirica, scorporante ed incorporante. La sua è poesia
che agisce come strumento a più corde, soprattutto quando entra
in contatto dialettico con personaggi che diventano, poi, motivo
dinamico di riflessione, in grado di riprodurre richiami e
reazioni emotive, in insolito abbinamento tra preziosismo e
classicità, simbolismo e raffinatezza. Moriconi possiede il
dono magico dell’utilizzo sagace della parola, che usa in
contrazione od estensione senza problemi, anzi da funambolo
delle parole, il suo autentico afflato poetico dirompe in
giuochi semantici, in acrobazie verbali, in singolare scansione
di versi, mai identica, specie in quelli più lunghi, dove si
evidenzia una vitalità che si articola in estensione vocale del
ritmo, come in La rosa dello Spielberg: "…e
io mi ostino a contarvi/ la, or rassegnata, prigionia, or
furente, / di questo/ Pellico illuso, di questo/ Casanova
represso. / L’auto (mia) prigionia/ l’autocesso/ a vita: /
pur senza piombi/ o sbarre d’altro metallo, al tatto. (p. 49).
Moriconi fa parte, pienamente, di quella cerchia ristrettissima
di grandi aedi che maggiormente contribuiranno allo sviluppo di
successive generazioni di poeti.
Giuseppina Scognamiglio |