LA TORRE     pag. 6

    N. 6 - 18 febbraio 2006             Sta come Torre ferma che non crolla già mai la cima per soffiar dei venti

PAROLE AL VENTO

I motivi del nostro scontento

Il resto di niente

Sulla realizzazione del Polo Orafo a Torre del Greco il non decidere, o il non decidere in tempo, è cosa assai grave perché porta gli addetti al settore in altre zone e impoverisce l'intera economia cittadina.

Se si allontanano i corallai, chiudono pure i negozi di abbigliamento, le tabaccherie, le salumerie, i ristoranti, e non solo, ma anche il Comune perde dipendenti (in proporzione agli abitanti), il Consiglio Comunale non avrà lo stesso numero di consiglieri attuali, e così via.
Si decida; qualunque decisione è sicuramente migliore del non decidere.
Negli anni '80, come Assessore all'Urbanistica, mi preoccupai di dotare la città di tutti i piani esecutivi al Piano Regolatore.
Insieme al Piano di Recupero del Centro Urbano, redatto prima del terremoto del novembre 1980 e rielaborato dopo e mai esaminato, fu approntato il piano esecutivo della zona industriale di Villa Inglese, denominato P.I.P. Piano Insediamenti Produttivi.
Alla D.C. dell'epoca che voleva approvare il piano esecutivo della zona di S:Maria la Bruna- Ponte della Gatta, posi come condizione la contestuale approvazione del P.I.P., cosa che avvenne. .La Democrazia Cristiana non volle discutere detti Piani esecutivi e sono seguiti dieci anni di assoluto ed ingiustificato immobilismo (tipico delle nostre Amministrazioni!).
Sul finire degli anni '80, nella qualità di amministratore di una società di consulenza, proposi al Comune di utilizzare un'azione comunitaria per la quale c’era probabile finanziamento finalizzato alle iniziative produttive.
Con delibera n. 393 del 18 febbraio 1989, l'Amministrazione presieduta dal sindaco Franco Palomba, affidò l'incarico alla mia società e nel giro di una decina di giorni, lavorando anche di notte, realizzammo il progetto che prevedeva anche la compilazione di una modulistica abbastanza complicata.
Al momento di presentare i documenti alla Comunità Europea ci comunicarono che la delibera del nostro incarico era stata prima sospesa e poi bocciata dal CORECO, per effetti di un ricorso presentato da alcuni consiglieri comunali che, pur di non fare acquisire meriti all'Amministrazione dell'epoca, se ne fregarono di privare Torre di un finanziamento di ben 52/Miliardi, che avrebbe consentito di realizzare il Piano Produttivo, insediando le centinaia di aziende torresi che ancora oggi aspettano. Firmatari del ricorso al Coreco furono i consiglieri comunali Mario Auricchio, Andrea Fiore, Antonio Zitarosa, Antonio Cutolo ed altri. Per chi volesse prenderne visione, conservo tutta la documentazione.
Per rimuovere i vincoli urbanistici sulla zona di Villa Inglese ci vorrebbero a dir poco altri dieci, se non venti anni. Quando si parla con la pubblica amministrazione, la parola "tempo" diventa "tempi tecnici", nella pratica "tempi biblici".Fra le tante ipotesi per il Polo Orafo, lessi che l'Amministrazione si accingeva a comperare, prima a trattativa privata, poi all'asta, i terreni dell'ex cave di Villa Inglese – che secondo me non valgono niente - per una somma immane di miliardi. Fortunatamente un privato pare si sia aggiudicata l'asta che, se condizionata al rilascio delle concessioni edilizie, non sarà perfezionata mai.
Dico fortunatamente perché partecipando all'asta oltre al Comune anche gli stessi corallai con una loro società, hanno corso il rischio di aggiudicarsela. E,sia il Comune sia i corallai, quando avrebbero avuto i necessari nullaosta per edificare nell'aria in questione? Io dico mai.
Il Comune bene ha fatto se ha avviare un'indagine sul territorio di Torre del Greco (e non di Torre Annunziata, come ne Il Mattino di gioni fa) per individuare siti dismessi che potrebbero fare al caso. Ma a quando gli esami e le decisioni sul da farsi? Un detto popolare recita – mentre il medico decide, l’ammalato se ne muore ( nel nostro caso è costretto ad emigrare).
Se ritenete queste considerazioni valide, non vi preoccupate più di tanto, sono solo "parole al vento".

Antonio Altiero

Ex Assess. Urbanistica - Vice Presidente Pro Loco

Qualità e servizi del Trasporto Pubblico

METTI IL CASO CIRCUMVESUVIANA

Da tempo, ho mandato in pensione l’auto delegandola solo ai lunghi spostamenti. Questo mi consente di godere dei benefici del trasporto pubblico e del servizio da esso offerto: Parliamo della Circumvesuviana che utilizzo per raggiungere quotidianamente, da Portici, Pomigliano d’Arco.
Si sa, "il cliente non è mai soddisfatto", "il cliente è troppo esigente", "non si accontenta mai", però riferiamoci a pochi e significativi parametri di riferimento  (a quelli che chiamano "performance indicators").

- Sicurezza del sistema Trasporti:

Nulla da eccepire sulla tecnologia e l’impegno degli addetti ai lavori.

- Sistema di tariffazione:

Finalmente semplice ed efficace.

- Puntualità:

Sulla tratta Portici/Pomigliano il sistema delle coincidenze spesso fa accumulare ritardi complessivi che superano i cinque minuti, a volte anche di più, troppi per una linea che da Napoli arriva soltanto fino a Nola.

- Pulizia , decoro e organizzazione delle stazioni:

Consideriamo Piazza Garibaldi dove c’è grande movimento di passeggeri compreso di stranieri diretti a Pompei e Sorrento.
L’illuminazione è scarsa; la pulizia non credo un fiore all’occhiello; i tabelloni che ritraggono siti splendidi del nostro territorio, trasmettono un messaggio d’incuria e decadenza, ragnatele-extra-large pendono dal soffitto e ; le tabelle di arrivo/partenza espongono orari a volte non sincronizzati con il treno interessato, disorientando i viaggiatori specialmente stranieri.

- Pulizia e decoro di vagoni e vetture

Particolarmente sporchi. Vetri appannati da costante " piogge desertiche, sedili maculati di sporco causato da scarpe di buontemponi; avvisi aziendali maldestramente attaccati negli scompartimenti a volte anche di cattiva presa; megadisegni che ricoprono la superfice esterna dei vagoni e si vanno estendendo ai vetri (protezione dal sole estivo?).
Alla richiesta rivolta ad un Caposettore della Vesuviana di affiggere nei vagoni un cartello che vieti e sanzioni, la risposta è stata che una tale inziativa rischierebbe di essere fortemente criticata dal TG3 Campania, come avvenne in passato per il cartello che suggeriva di fare attenzione ai borseggiatori.
Da notate la nobiltà di intenti dei nuovi guru della civiltà. Far finta di niente negando l’evidenza, pur di non danneggiare l’immagine della città!

- Sicurezza da aggressioni e teppismi:

Ma esistono i controlli? Forse no, oppure la loro discrezione non li fa notare. Parlando col personale viaggiante, sulla carenza di controlli, ricorrono frasi del genere: "la vita è difficile", "è pericoloso". Ma noi viaggiatori ? Non è pericoloso ancor più per noi?
Sui disservizi, un funzionario della Circumvesuviana recriminava lo scarso livello medio di civiltà dei trasportati, la progressiva riduzione di fondi assegnati All’azienda e la riduzione del personale conseguente alla riduzione dei costi. Imputava le responsabilità alle Istituzioni per quanto riguarda la sicurezza dei viaggiatori. Concludeva con la nota di speranza: "molto si sta facendo".
Ragioni obiettive e incontrovertibili,che inquietano senza focalizzare se i problemi sono risolvibili, tanti sono i responsabili e i livelli di responsabilità. Come in un romanzo di Kafka,
Un coltello nel cuore ci verrà infilato, e non sapremo perché e da chi?
                                                             Nino Ponzo

LICENZA
DI ESTORCERE

Fabio De Silva

Nelle nostre contrade la microcriminalità è all’ordine del giorno.Ci si lamenta di furti e violenze ma ci si dimentica dell’ancora piu’ distruttiva macrocriminalità. Estorsione, racket e usura ne sono il malesempio.

Episodi che non colpiscono ugualmente l’opinione pubblica perchè diretti a una ristretta cerchia di persone, soprattutto i commercianti. In molti casi, si cerca una convivenza pacifica con chi estorce, di tenerlo buono perché temibile,anzi, fra vittima e carnefice si crea persino una sorta di legame affettivo come per una sanguisuga, dolorosa seppur necessaria.

In fin dei conti,basta una maggiorazione a te, una maggiorazione a me e i "conti tornano".Vanno condannati quelli che accettano passivamente e con omertà l’omertoso accordo(i fratelli siciliani insegnano).Il sindaco di Torre del Greco giustamente invita alla denuncia le vittime,ma se le vittime hanno trovato un proprio modus vivendi al terrore seppur discutibile,come si fa?.

Deus ex machina: le forze dell’ordine opportunamente istruite e vagliate esse stesse ?.

Disseminate "sapientemente" sul territorio col loro inconfondibile fiuto potrebbero accertarsi se certe voci giunte alle loro orecchia abbiano un qualche fondamento e in base all’atteggiamento sospetto di comuni cittadini e commercianti,e agli indizi, prendere i dovuti provvedimenti.Invece di aspettare le "confessioni" di chi ha la bocca tappata agli spifferi.La posta in gioco è troppo alta. Ne va della attività e soprattutto dell’incolumità personale e familiare dell’"incravattato".

L’aspetto piu’ mortificante di queste sordide vicende è l’essere, col tempo, considerate di "normale amministrazione" .

L’assuefazione e l’impotenza che nasce dal ripetersi di tali fattacci non deve fermare le autorità civili e religiose ad attuare ogni sforzo per "depurare" il territorio dai loschi individui che bloccano lo sviluppo di una città.


NATIVO IN ORBITA

GIORGIO CANGIANO,
MESSAGGERO
D’ERCOLANO

Stravolgente successo per il prof. Cangiani attualmente docente e residente in Reggio Emilia, invitato a Milano a metà febbraio alla Mostra d’Arte del Turismo.Archeologico. Ha rappresentato con onore nel segno di una tradizione "rivisitata", nello stand allestito dal comune di Ercolano, le sue coloratissime opere su masonite e metallo ispirate alle eruzioni vesuviane. A rendergli onore, il Sindaco Luisa Bossa, l’ass.al turismo e i responsabili dell’ufficio turismo e commissione cultura di Ercolano. Che le nostre pagine possano ancora ed ancora ospitare artisti di pari intensità e sensibilità, prof. Cangiani!


ACCIDENTI

BABY VIOLENTI,
BOOF
DI CARTOONS

Torre del Greco,ore 8, scuola Media Domenico Morelli ( Martiri d’Africa), ragazzi in attesa dell’inizio delle lezioni .Un’ assurda follia e il quattordicenne Amedeo, usando un temperino, colpisce con due fendenti uno al volto, l’altro al fianco, il compagno Giovanni provocandogli lievi ferite. Motivi dell’aggressione? Scatenante pare, la gelosia nei confronti di Giovanni, ottimo scolaro e popolare tra le compagne. La vittima, subito soccorsa da un professore, è prontamente medicato in ospedale.I suoi genitori, denunciato l’accaduto alle forze dell’ordine, non sono disposti a perdonare l’aggressore , che, seppur quattordicenne deve pagare le sue colpe. Protestano col preside, invece, i genitori degli altri scolari avendo questi deciso di riammettere il ragazzo che, per problemi psicologici, non va emarginato dai compagni.Il preside ritiene che obbligo della scuola è educare i ragazzi e non condannarli.

Non è che i ragazzi vadano pazzi per un certo tipo di cartoni animati e di film, continua esaltazione della violenza e che prendano esempio e scimmiottino i propri eroi e che nessuno glielo impedisce?. Fino a pochi anni fa i cartoons dedicati ai bambini erano:puffi, holly e benji, oggi questi cari amici sono soppiantati da nuovi , alquanto diseducativi e aggressivi, tutt’al più adatti ad una platea semi-adulta che possa guardare con distacco la loro violenza. Si chiedono censure (come per lo spot violento di Fiorello), si polemizza sul preside (nel caso in questione), si condannano televisioni e mass-media ma la prima forma di censura non va attuata proprio in famiglia dove si farebbe meglio ad indirizzare i propri figli verso trasmissioni più istruttive.


BUTTAFUORI FUORI,
COME FAREMO?

Soppiantati dal metal-detector nei locali notturni sempre più il robot la fa da padrone un gorgo che elimina il lavoro e la fatica dell’uomo così dall’accordo firmato dal ministro dell’interno Enzo Bianco col Sindacato Impresari dei locali da ballo.

I buttafuori "buttati fuori" si aggregheranno ai California Dream Man , ai Centocelle Nightmare? O ce li ritroveremo in tutti i locali campani e non, con i loro strip-tease scultorei per la gioia del popolo femminile?A rendere i locali sicuri provvederanno le forze dell’ordine, se non in "organico".

 


SEMINARI:
STORIA,
SANITA’,
NEW ECONOMY

Grosse novità dall’Università Melvin Jones che ha realizzato quattro corsi gratuiti specifici:"Storia e arte a Napoli nel periodo aragonese", "Corso interattivo in campo nutrizionale","Il cittadino di fronte all’emergenza sanitaria" e "I giovani, la new economy e le nuove professioni".Come è chiaro dagli stessi titoli, i corsi si occuperanno di storia, new economy e sanità dando vita a seminari con relativo certificato di partecipazione.

 


MARZO
PAZZARELLO

I classici fulmini hanno colpito il litorale di Torre del Greco, le piogge hanno ingrossato il Sarno, molta paura per qualche palazzina colpita sulla Litoranea e la vecchia zona mare, la neve ha ammantato il Vesuvio e il mare forza sette con ondate tempestose ha impedito per qualche giorno l’accesso alle isole. Non è mancata la classica grandinata con chicchi.