PAROLE AL VENTO
I motivi del nostro
scontento
Il resto di niente
Sulla realizzazione del Polo
Orafo a Torre del Greco il non decidere, o il non decidere in
tempo, è cosa assai grave perché porta gli addetti al settore
in altre zone e impoverisce l'intera economia cittadina.
Se si allontanano i corallai, chiudono
pure i negozi di abbigliamento, le tabaccherie, le salumerie, i
ristoranti, e non solo, ma anche il Comune perde dipendenti (in
proporzione agli abitanti), il Consiglio Comunale non avrà lo
stesso numero di consiglieri attuali, e così via.
Si decida; qualunque decisione è sicuramente migliore del non
decidere.
Negli anni '80, come Assessore all'Urbanistica, mi preoccupai di
dotare la città di tutti i piani esecutivi al Piano Regolatore.
Insieme al Piano di Recupero del Centro Urbano, redatto prima
del terremoto del novembre 1980 e rielaborato dopo e mai
esaminato, fu approntato il piano esecutivo della zona
industriale di Villa Inglese, denominato P.I.P. Piano
Insediamenti Produttivi.
Alla D.C. dell'epoca che voleva approvare il piano esecutivo
della zona di S:Maria la Bruna- Ponte della Gatta, posi come
condizione la contestuale approvazione del P.I.P., cosa che
avvenne. .La Democrazia Cristiana non volle discutere detti
Piani esecutivi e sono seguiti dieci anni di assoluto ed
ingiustificato immobilismo (tipico delle nostre
Amministrazioni!).
Sul finire degli anni '80, nella qualità di amministratore di
una società di consulenza, proposi al Comune di utilizzare
un'azione comunitaria per la quale c’era probabile
finanziamento finalizzato alle iniziative produttive.
Con delibera n. 393 del 18 febbraio 1989, l'Amministrazione
presieduta dal sindaco Franco Palomba, affidò l'incarico alla
mia società e nel giro di una decina di giorni, lavorando anche
di notte, realizzammo il progetto che prevedeva anche la
compilazione di una modulistica abbastanza complicata.
Al momento di presentare i documenti alla Comunità Europea ci
comunicarono che la delibera del nostro incarico era stata prima
sospesa e poi bocciata dal CORECO, per effetti di un ricorso
presentato da alcuni consiglieri comunali che, pur di non fare
acquisire meriti all'Amministrazione dell'epoca, se ne fregarono
di privare Torre di un finanziamento di ben 52/Miliardi, che
avrebbe consentito di realizzare il Piano Produttivo, insediando
le centinaia di aziende torresi che ancora oggi aspettano.
Firmatari del ricorso al Coreco furono i consiglieri comunali
Mario Auricchio, Andrea Fiore, Antonio Zitarosa, Antonio Cutolo
ed altri. Per chi volesse prenderne visione, conservo tutta la
documentazione.
Per rimuovere i vincoli urbanistici sulla zona di Villa Inglese
ci vorrebbero a dir poco altri dieci, se non venti anni. Quando
si parla con la pubblica amministrazione, la parola
"tempo" diventa "tempi tecnici", nella
pratica "tempi biblici".Fra le tante ipotesi per il
Polo Orafo, lessi che l'Amministrazione si accingeva a
comperare, prima a trattativa privata, poi all'asta, i terreni
dell'ex cave di Villa Inglese – che secondo me non valgono
niente - per una somma immane di miliardi. Fortunatamente un
privato pare si sia aggiudicata l'asta che, se condizionata al
rilascio delle concessioni edilizie, non sarà perfezionata mai.
Dico fortunatamente perché partecipando all'asta oltre al
Comune anche gli stessi corallai con una loro società, hanno
corso il rischio di aggiudicarsela. E,sia il Comune sia i
corallai, quando avrebbero avuto i necessari nullaosta per
edificare nell'aria in questione? Io dico mai.
Il Comune bene ha fatto se ha avviare un'indagine sul territorio
di Torre del Greco (e non di Torre Annunziata, come ne Il
Mattino di gioni fa) per individuare siti dismessi che
potrebbero fare al caso. Ma a quando gli esami e le decisioni
sul da farsi? Un detto popolare recita – mentre il medico
decide, l’ammalato se ne muore ( nel nostro caso è costretto
ad emigrare).
Se ritenete queste considerazioni valide, non vi preoccupate
più di tanto, sono solo "parole al vento".
Antonio Altiero
Ex Assess. Urbanistica - Vice Presidente Pro
Loco
Qualità e servizi del Trasporto Pubblico
METTI IL CASO CIRCUMVESUVIANA
Da tempo, ho mandato in
pensione l’auto delegandola solo ai lunghi spostamenti. Questo
mi consente di godere dei benefici del trasporto pubblico e
del servizio da esso offerto: Parliamo della Circumvesuviana che
utilizzo per raggiungere quotidianamente, da Portici, Pomigliano
d’Arco.
Si sa, "il cliente non è mai soddisfatto",
"il cliente è troppo esigente", "non
si accontenta mai", però riferiamoci a pochi e
significativi parametri di riferimento (a quelli che
chiamano "performance indicators").
- Sicurezza del
sistema Trasporti:
Nulla da eccepire sulla
tecnologia e l’impegno degli addetti ai lavori.
- Sistema
di tariffazione:
Finalmente semplice ed
efficace.
- Puntualità:
Sulla tratta Portici/Pomigliano
il sistema delle coincidenze spesso fa accumulare ritardi
complessivi che superano i cinque minuti, a volte anche di più,
troppi per una linea che da Napoli arriva soltanto fino a Nola.
- Pulizia
, decoro e organizzazione delle stazioni:
Consideriamo Piazza Garibaldi
dove c’è grande movimento di passeggeri compreso di stranieri
diretti a Pompei e Sorrento.
L’illuminazione è scarsa; la pulizia non credo un fiore all’occhiello;
i tabelloni che ritraggono siti splendidi del nostro territorio,
trasmettono un messaggio d’incuria e decadenza,
ragnatele-extra-large pendono dal soffitto e ; le tabelle di
arrivo/partenza espongono orari a volte non sincronizzati con il
treno interessato, disorientando i viaggiatori specialmente
stranieri.
- Pulizia e decoro di
vagoni e vetture
Particolarmente sporchi. Vetri
appannati da costante " piogge desertiche, sedili maculati
di sporco causato da scarpe di buontemponi; avvisi aziendali
maldestramente attaccati negli scompartimenti a volte anche di
cattiva presa; megadisegni che ricoprono la superfice esterna
dei vagoni e si vanno estendendo ai vetri (protezione dal sole
estivo?).
Alla richiesta rivolta ad un Caposettore della Vesuviana di
affiggere nei vagoni un cartello che vieti e sanzioni, la
risposta è stata che una tale inziativa rischierebbe di essere
fortemente criticata dal TG3 Campania, come avvenne in passato
per il cartello che suggeriva di fare attenzione ai
borseggiatori.
Da notate la nobiltà di intenti dei nuovi guru della civiltà. Far
finta di niente negando l’evidenza, pur di non danneggiare l’immagine
della città!
- Sicurezza da
aggressioni e teppismi:
Ma esistono i controlli? Forse
no, oppure la loro discrezione non li fa notare. Parlando
col personale viaggiante, sulla carenza di controlli, ricorrono
frasi del genere: "la vita è difficile", "è
pericoloso". Ma noi viaggiatori ? Non è pericoloso ancor
più per noi?
Sui disservizi, un funzionario della Circumvesuviana recriminava
lo scarso livello medio di civiltà dei trasportati, la
progressiva riduzione di fondi assegnati All’azienda e la
riduzione del personale conseguente alla riduzione dei costi.
Imputava le responsabilità alle Istituzioni per quanto riguarda
la sicurezza dei viaggiatori. Concludeva con la nota di
speranza: "molto si sta facendo".
Ragioni obiettive e incontrovertibili,che inquietano senza
focalizzare se i problemi sono risolvibili, tanti sono i
responsabili e i livelli di responsabilità. Come in un romanzo
di Kafka, Un coltello nel cuore ci
verrà infilato, e non sapremo perché e da chi?
Nino Ponzo |
LICENZA
DI ESTORCERE
Fabio De Silva
Nelle nostre contrade la
microcriminalità è all’ordine del giorno.Ci si lamenta di
furti e violenze ma ci si dimentica dell’ancora piu’
distruttiva macrocriminalità. Estorsione, racket e usura ne
sono il malesempio.
Episodi che non colpiscono
ugualmente l’opinione pubblica perchè diretti a una ristretta
cerchia di persone, soprattutto i commercianti. In molti casi,
si cerca una convivenza pacifica con chi estorce, di tenerlo
buono perché temibile,anzi, fra vittima e carnefice si crea
persino una sorta di legame affettivo come per una sanguisuga,
dolorosa seppur necessaria.
In fin dei conti,basta una
maggiorazione a te, una maggiorazione a me e i "conti
tornano".Vanno condannati quelli che accettano passivamente
e con omertà l’omertoso accordo(i fratelli siciliani
insegnano).Il sindaco di Torre del Greco giustamente invita alla
denuncia le vittime,ma se le vittime hanno trovato un proprio
modus vivendi al terrore seppur discutibile,come si fa?.
Deus ex machina: le forze dell’ordine
opportunamente istruite e vagliate esse stesse ?.
Disseminate
"sapientemente" sul territorio col loro inconfondibile
fiuto potrebbero accertarsi se certe voci giunte alle loro
orecchia abbiano un qualche fondamento e in base all’atteggiamento
sospetto di comuni cittadini e commercianti,e agli indizi,
prendere i dovuti provvedimenti.Invece di aspettare le
"confessioni" di chi ha la bocca tappata agli
spifferi.La posta in gioco è troppo alta. Ne va della attività
e soprattutto dell’incolumità personale e familiare dell’"incravattato".
L’aspetto piu’
mortificante di queste sordide vicende è l’essere, col tempo,
considerate di "normale amministrazione" .
L’assuefazione e l’impotenza
che nasce dal ripetersi di tali fattacci non deve fermare le
autorità civili e religiose ad attuare ogni sforzo per
"depurare" il territorio dai loschi individui che
bloccano lo sviluppo di una città.
NATIVO IN ORBITA
GIORGIO
CANGIANO,
MESSAGGERO
D’ERCOLANO
Stravolgente successo per il
prof. Cangiani attualmente docente e residente in Reggio Emilia,
invitato a Milano a metà febbraio alla Mostra d’Arte del
Turismo.Archeologico. Ha rappresentato con onore nel segno di
una tradizione "rivisitata", nello stand allestito dal
comune di Ercolano, le sue coloratissime opere su masonite e
metallo ispirate alle eruzioni vesuviane. A rendergli onore, il
Sindaco Luisa Bossa, l’ass.al turismo e i responsabili dell’ufficio
turismo e commissione cultura di Ercolano. Che le nostre pagine
possano ancora ed ancora ospitare artisti di pari intensità e
sensibilità, prof. Cangiani!
ACCIDENTI
BABY VIOLENTI,
BOOF
DI CARTOONS
Torre del Greco,ore 8, scuola
Media Domenico Morelli ( Martiri d’Africa), ragazzi in attesa
dell’inizio delle lezioni .Un’ assurda follia e il
quattordicenne Amedeo, usando un temperino, colpisce con due
fendenti uno al volto, l’altro al fianco, il compagno Giovanni
provocandogli lievi ferite. Motivi dell’aggressione?
Scatenante pare, la gelosia nei confronti di Giovanni, ottimo
scolaro e popolare tra le compagne. La vittima, subito soccorsa
da un professore, è prontamente medicato in ospedale.I suoi
genitori, denunciato l’accaduto alle forze dell’ordine, non
sono disposti a perdonare l’aggressore , che, seppur
quattordicenne deve pagare le sue colpe. Protestano col preside,
invece, i genitori degli altri scolari avendo questi deciso di
riammettere il ragazzo che, per problemi psicologici, non va
emarginato dai compagni.Il preside ritiene che obbligo della
scuola è educare i ragazzi e non condannarli.
Non è che i ragazzi vadano
pazzi per un certo tipo di cartoni animati e di film, continua
esaltazione della violenza e che prendano esempio e scimmiottino
i propri eroi e che nessuno glielo impedisce?. Fino a pochi anni
fa i cartoons dedicati ai bambini erano:puffi, holly e benji,
oggi questi cari amici sono soppiantati da nuovi , alquanto
diseducativi e aggressivi, tutt’al più adatti ad una platea
semi-adulta che possa guardare con distacco la loro violenza. Si
chiedono censure (come per lo spot violento di Fiorello), si
polemizza sul preside (nel caso in questione), si condannano
televisioni e mass-media ma la prima forma di censura non va
attuata proprio in famiglia dove si farebbe meglio ad
indirizzare i propri figli verso trasmissioni più istruttive.
BUTTAFUORI
FUORI,
COME FAREMO?
Soppiantati dal metal-detector
nei locali notturni sempre più il robot la fa da padrone un
gorgo che elimina il lavoro e la fatica dell’uomo così dall’accordo
firmato dal ministro dell’interno Enzo Bianco col Sindacato
Impresari dei locali da ballo.
I buttafuori "buttati
fuori" si aggregheranno ai California Dream Man , ai
Centocelle Nightmare? O ce li ritroveremo in tutti i locali
campani e non, con i loro strip-tease scultorei per la gioia del
popolo femminile?A rendere i locali sicuri provvederanno le
forze dell’ordine, se non in "organico".
SEMINARI:
STORIA,
SANITA’,
NEW ECONOMY
Grosse novità dall’Università
Melvin Jones che ha realizzato quattro corsi gratuiti
specifici:"Storia e arte a Napoli nel periodo aragonese",
"Corso interattivo in campo nutrizionale","Il
cittadino di fronte all’emergenza sanitaria" e "I
giovani, la new economy e le nuove professioni".Come è
chiaro dagli stessi titoli, i corsi si occuperanno di storia,
new economy e sanità dando vita a seminari con relativo
certificato di partecipazione.
MARZO
PAZZARELLO
I classici fulmini hanno
colpito il litorale di Torre del Greco, le piogge hanno
ingrossato il Sarno, molta paura per qualche palazzina colpita
sulla Litoranea e la vecchia zona mare, la neve ha ammantato il
Vesuvio e il mare forza sette con ondate tempestose ha impedito
per qualche giorno l’accesso alle isole. Non è mancata la
classica grandinata con chicchi. |