Un antidoto
contro la mucca pazza
e i cibi transgenici
BIOTECNOLOGIE:
QUESTO
IL FUTURO
Colture e allevamenti
biologici al centro del dibattito tenuto dall’on.
Marcello Taglialatela di A.N.
e il dottor Pierluigi Pecoraro.
Fabio De Silva
Nella sede torrese di A.N, l’on.
Marcello Taglialatela ha presentato una relazione sul progetto
di legge regionale per l’agricoltura biologica.
14 articoli che dovrebbero
regolare le biotecnologie ed il loro utilizzo.
"Dobbiamo puntare ad un’agricoltura
di qualità che miri a valorizzare i prodotti meridionali. L’agricoltura
tradizionale non è da eliminare ma deve essere sottoposta a
severi controlli per la tutela della salute del cittadino e
affiancata dall’agricoltura biotecnologica. Ci siamo mai
chiesti il motivo che ci spinge a preferire le attraenti ma
insipide mele della Val di Non e del Trentino alle succulenti
mele meridionali?
La risposta è facile, le mele
del Nord hanno meno sapore ma sappiamo che vengono realizzate
con meccanismi migliori rispetto a quelle nostrane.
In ogni supermercato è
presente il cosiddetto PUNTO BIO dove poter trovare prodotti
biotecnologici di sicuro trattamento e di controllata
provenienza. Se leggiamo sul retro delle confezioni, ci
accorgiamo che questi prodotti provengono tutti dal Nord, a
scapito dei prodotti agroalimentari nostrani, generando così un
danno economico e occupazionale per le nostre aziende ed i
nostri lavoratori. E’ proprio in questo senso che si dirige il
progetto di legge: far creare alimenti biologici del Sud."
Sulla stessa lunghezza d’onda,
l’intervento del Dottor Pierluigi Pecoraro, docente
universitario in scienze dell’alimentazione.
"Bisogna favorire lo
sviluppo di quei prodotti che meglio possono adattarsi alle
caratteristiche del nostro territorio. I prodotti biologici sono
ottenuti con un procedimento quasi interamente naturale, per
questo sono da preferire ad altri tipi.
Non va dimenticata poi la
tutela ambientale: i fertilizzanti usati disperdendosi nell’aria,
provocano un danno ecologico non indifferente e poi anche la
salvaguardia dell’animale stesso per il quale devono essere
usati mangimi adatti. La cosa migliore sarebbe istituire un
divieto di utilizzo di alimenti O.G.M. (organ. geneticamente
modificati n.d.r.). Lo sapete che in molte merendine è stata
rilevata la presenza di O.G.M.
La Regione Campania ha creato
una legge ad hoc solo l’anno scorso. Il problema è che l’Italia
non producendo alimenti con OGM (quelli presenti, infatti,
vengono importati dall’America) non ha le strutture adatte per
effettuare i controlli su tali alimenti.
Quindi il male proviene da
fuori. Voglio fornire solo un dato: in Germania il fatturato per
i prodotti biotecnologici supera i 3000 miliardi, in Francia i
1800; in Italia arriviamo appena a 600 miliardi, situazione
alquanto allarmante.
A proposito delle carni
alternative c’è da dire che le carni di pesce e struzzo sono
prive di regolamentazione".
Interviene nel dibattito un
dottore che nell’esporre la sua romantica tesi afferma che il
problema non sono i fertilizzanti o altro, ma i supermercati che
hanno schiacciato il piccolo produttore ed annullato quella
genuinità degli alimenti di una volta.
Romanticismo a parte, nel 2000
non si può tornare a mezzo secolo fa!.
LEGISLATURA
ABUSI FAMILIARI:
SENATO APPROVA LEGGE
Approvata
definitivamente la legge contro le violenze in famiglia. La
Commissione Giustizia del Senato ha, infatti, approvato, nello
stesso testo approvato dalla Camera, la legge relativa alle
''misure contro la violenza nelle relazioni familiari''. La
legge prevede misure quali l'allontanamento dalla casa del
familiare; il divieto di rientro senza l'autorizzazione del
giudice; il divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente
frequentati dalla persona offesa, quali il posto di lavoro, il
domicilio o la scuola dei figli; l'ingiunzione di pagamento
periodico, fissato dal giudice, di un assegno a favore delle
persone conviventi che rimangano prive di sostentamento. Viene
inoltre previsto che il giudice possa disporre l'intervento dei
servizi sociali o di centri di mediazione culturale o di
associazioni che abbiano la finalita' del sostegno e
dell'accoglienza di donne e minori. Infine, per chiunque eluda
l'ordine di protezione contro gli abusi familiari, sono previste
sanzioni penali sino a tre anni con la multa da 200 mila lire e
due milioni.
Marco Di
Costanzo
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ACCIDENTI
BANDE
e CITTADINI
DI SERIE B
Ciro
Guarino – M.Di Costanzo- Margherita
A
S.Maria la Bruna; da quasi tre mesi, abitazioni e negozi sono
visitati da ospiti per nulla graditi.Una banda organizzata di
ladri ha colpito più volte, e ancora continua a
"svolgere" il suo lavoro" indisturbata e
tranquilla.
Dapprima sgraffignava biciclette, canne da pesca e oggetti vari
dai garage delle villette, ora indirizza le mire sulle
automobili parcheggiate, per asportare stereo di marca o
addirittura, semplici giubbotti. Infine non disdegna di passare
"ai piani alti"
Molti gli appartamenti svaligiati di notte, anche se presenti i
proprietari; per non parlare poi del furto dei personal computer
dalla scuola media "Angioletti".
Un filo diretto sembra collegare questi furti effettuati con le
stesse modalità e, soprattutto, nell’arco di poche centinaia
di metri.
Situazione allarmante, che però non sembra preoccupare più di
tanto le autorità competenti.I residenti, denunciati i danni,
chiedono alle forze dell’ordine di essere più presenti e
vicini alle case o alle loro attività, ma la risposta tarda a
venire.
Un commerciante della zona lamenta: "Purtroppo non si
vedono auto della polizia o dei carabinieri dalle nostre parti;
non vorrei che fossimo abbandonati da soli a combattere questa
delinquenza".La preoccupazione è rivolta anche ai troppi
tossicodipendenti per le vie, come conferma un’anziana signora
che vive qui dalla nascita: "Sono preoccupata per i bambini
che a scuola possono imbattersi nei malviventi.Le nostre case
non sono sicure come una volta e nessuno ci dà una mano. Al
solito la periferia è lasciata a se stessa e i suoi residenti
sono considerati cittadini di serie B".
MERCATINI, TERRA DI NESSUNO
…nelle
edizioni n.2 e 3 di febbraio del vostro giornale di cui sono un
abbonato,pensionato marittimo, ho letto l’articolo riguardante
i mercatini ( la piazzetta). Ho sempre considerato quei
mercatini dove mi reco quasi tutti i giorni a fare spesa,terra
di nessuno. Non ci ho mai incontrato un vigile urbano a
mantenere un po’ d’ordine e disciplina.I venditori fanno a
gara a chi più si può allargare nell’esporre la propria
merce e a noi acquirenti, rimane uno spazio talmente ridotto che
non resta che procedere in fila indiana.In più, prepotenti, i
motorini irrompono nel già esiguo spazio, con rischi di scippi
e borseggi. Eppure ai tempi del regime due guardie municipali,
fisse, controllavano l’igiene e la qualità delle merci e che
non si fosse fregati sul peso, mediante una bilancia a piatti su
apposito banchetto. Bastava reclamare in caso di dubbio e per il
venditore erano multe! Per i venditori era d’obbligo indossare
un camice grigio.
Le Guardie municipali, poi, pur essendo brave persone, in
servizio "non guardavano in faccia nessuno". Chi
sbagliava pagava multe salate.Andavano via solo quando alle ore
14 il mercato terminava e dopo la pulizia tornava come nuovo.
Ricordo che il Comandante delle guardie sorvegliava da solo e a
piedi tutto il centro torrese. Scusatemi; il mio sfogo è per
fare un confronto di come viviamo adesso a Torre, rispetto al
passato.
E’ tutto un abbandono!
C.D.
ASTENSIONISMI
e TEPPISMI-RABBIE-GUERRIGLIE
Forse
perché di domenica, forse perché oramai increduli di
possibilità di "cambiamenti di rotta" e di tutele e
tutori politici e sindacali, c’è calo d’interesse rispetto
a conferenze e assemblee, e la mattina del 18 marzo la Villa
Comunale era più affollata di rendez-vous dei soliti ragazzi
dinanzi ai suoi cancelli e di anziani sulle panchine o ai bordi
delle aiuole, che di marittimi convocati dagli Slai Cobas, in
attesa di assicurazioni e promesse dall’ on. Malavenda. E,
invece, rabbie impotenti a lungo covate, esplodono in furie
distruttive proprio verso quei disservizi che le Autorità non
riescono a sanare (sicurezza, trasporti, monnezza) che
avvelenano l’aria e la vita di città e cittadine nostrane. I
diseredati occupano, incendiano, mettono alle strette i politici
proprio mentre le manfrine elettorali procedono. Periodo
inquietante. Da Napoli, tornano le BR.? Intanto dall’Unione
Europea 2000 miliardi sono stanziati per garantire sistemi di
sicurezza al Sud dopo aver individuato le zone a maggior
rischio.
SPAZZATURA,
ECOBALLE, TRENI
Se
viaggiate in treno insieme ad ecoballe da scaricarsi in
sversatoi a nord di Napoli, siete fritti. Rischiate di
scontrarvi nelle stazioni dove queste sono destinate, in folle
inferocite disposte a tutto pur di evitare con ogni mezzo,
seppure bestiale, che le balle pestifere siano scaricate,
proprio come cani che ringhiano e assaltano chi osa invadere il
loro territorio. Oltre ai ritardi catastrofici, aspettatevi di
tutto!
NUOVA
LEGGE per L’AFFIDO
In
attesa che la nuova legge che agevola
le adozioni sia riportata sulla
Gazzetta Ufficiale, parte la campagna di
affido familiare varata da Regione
Campania, Servizi Sociali e Comune. Le
famiglie che hanno difficoltà ad
accudire in modo adeguato i
propri figli , li affidano ad altra famiglia affinchè
i minori non finiscano in
istituto.
Diventano affidatari anche i singoli
facendone istanza presso i servizi
sociali e dopo incontri di formazione
con esperti e incontri con il
bambino e con la famiglia d' origine.
Anche dopo l' affido, bambino e
famiglie saranno seguiti passo dai
servizi sociali. Previsti, inoltre,
contributi economici dalle 300.000
alle 450.000 lire. La forma
di affido RESIDENZIALE, può essere
a breve, medio o lungo termine
e permette al bambino di
trascorrere con gli affidatari
giorno e notte, il PART-TIME, invece, è
un sostegno offerto alla
famiglia d'origine del bambino
anche per poche ore o in
periodi particolari ( vacanze pasquali,
natalizie o estive.)
L' affido rientra nella legge più
generale 285 sulla tutela dell'
infanzia e prevede fondi regionali
per varare progetti che tutelino
il minore.
Per l’affido ci si rivolge ai Servizi
Sociali, alle Case-Famiglia, al
Comune.
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