CRISI
DELL’ALLOGGIO?
CI SONO PUR
SEMPRE
LE VILLE VESUVIANE…!
di Maria Zeccato
Grave episodio di abusivismo edilizio: all’interno
di Villa Vannucchi scoperti due appartamenti costruiti in quelle
che un tempo dovevano essere stalle! La giustizia, pur
muovendosi lentamente tra i meandri della sua burocrazia, sta
facendo il suo corso. La polizia municipale dovrà procedere
allo sgombero ed alla demolizione , con la speranza che non
sopraggiunga, in extremis, il decreto del TAR per sospendere l’ordinanza!
Non c’è rispetto nemmeno per il meraviglioso retaggio del
nostro passato che, a dispetto del logorio del tempo, esercita
ancora il suo irresistibile fascino su tutto il mondo! Forse
qualche accenno storico riuscirà a scuotete le coscienze….?
Lungo la strada del Miglio d’Oro, come
perle di una collana che cinge le pendici del sonnecchiante
Vesuvio, sorgono splendide ville, mirabili vestigia di un’aristocrazia
che nel corso dei secoli non trascurava alcun piacere. Villa
Vannucchi, definita dal Duca di Noja "delizia degli Aquini
detti di Caramanico", con l’ampio parco che ricopre circa
22000 m. quadri, rappresenta la più grande delle incantevoli
ville vesuviane, seconda solo alla Reggia di Portici. La sua
costruzione, che risale al 1770-1780, si sviluppa su tre piani,
la facciata riccamente decorata da capitelli lavorati, stucchi
ed archi ricorda lo stile di Ferdinando Fuga. Non si conosce il
nome dell’autore del complesso, di recente, però, è stato
accertato l’intervento di Pompeo Schiantarelli nel 1783. Il
primo proprietario fu il Principe Tommaso d’Aquino di
Caramanico, dopo le cui nozze con Teresa Lembi, nipote di
Gioacchino Murat, la villa divenne punto d’incontro del bel
mondo aristocratico napoletano. Vi si organizzavano feste,
concerti, ricevimenti e …serate dedicate ai giochi d’azzardo!
In seguito, tra successioni testamentarie e vendite, l’ultimo
acquirente fu Giuseppe Vannucchi. Del complesso oggi rimane ben
poco. Oltre alle trasformazioni subite nei passaggi di
proprietà, durante la seconda guerra mondiale il parco fu
trasformato dalle truppe alleate in parcheggio di mezzi
blindati. La villa, acquisita dal Comune di S. Giorgio una
ventina di anni fa, versa tuttora in stato di evidente
abbandono!
Agli inizi degli anni 90, la scoperta di resti di costruzione
sotterranea, un ninfeo, fontana monumentale in voga nell’età
barocca, a cui è annessa una piccola stanza. In una pianta
della villa sono rappresentate costruzioni non presenti.
Potrebbero indicare un sistema di gallerie sotterranee,
arricchite da incrostazioni calcaree e costruzioni artificiali
che rispecchiano il gusto dell’aristocrazia del tempo. Solo
nell’Aprile del ‘99 l’amministrazione ha affidato al Prof.
Carrara ed a una equipe di geologi del Dipartimento di Geofisica
lo studio della struttura del terreno, per meglio valutare la
presenza di altre costruzioni. Grazie all’ausilio di sonde
elettromagnetiche si è potuto misurare il valore di
resistività del terreno.
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L’ I N C
O M P I U T A :
Casello senza
bretella
E non è la prima. Onde
evitare il ripetersi di disagi già esistenti, vedi scuole
costruite senza vie d’accesso, centri commerciali senza
parcheggi, viabilità senza marciapiedi, ecc.,il Comitato di quartiere
Torre Nord, informa i cittadini che anche il nuovo casello
autostradale rischia la stessa sorte, ossia d’essere una via
senza accesso.
Il coordinamento Comitati di
Quartiere, nel 1995, concordava con l’allora Commissario
Prefettizio dr.Amoruso, poi con l’ex Sindaco prof.Cutolo, la
contemporanea realizzazione della costruzione con la costruzione
delle bretelle di raccordo. E non serve addossare la non
costruzione di queste alla Sovraintendenza dei Beni Ambientali.
Il nuovo Casello sarà comunque ultimato e funzionante nel
prossimo semestre, aggravando in modo irreversibile la
viabilità e vivibilità di tutta la città ed in particolare
della zona a monte dell’autostrada, avendo adottato come
soluzione- tampone, l’apertura solo in uscita del vecchio
casello deviando tutto il traffico in entrata su via
Scappi-S.Elena.
Solo con la realizzazione
delle bretelle di raccordo al casello si ottiene distribuzione
omogenea del traffico in entrata ed in uscita dell’autostrada,
per cui CHIEDIAMO che sia mantenuto inalterato il vecchio
casello fino a che le bretelle non siano ultimate. e l’impegno
di responsabilità e disponibilità non solo verbale ma
ufficiale dell’Amministrazione, acché lo scempio non abbia a
verificarsi.
IL COMITATO DI QUARTIERE
TORRE-NORD
IL COORDINAMENTO DEI COMITATI DI
QUARTIERE
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La
struttura disomogenea del terreno, a circa due o tre metri di
profondità, in determinati punti lascia ipotizzare la presenza
di strutture estranee. Le analisi geofisiche, tuttavia, sono in
grado di rivelare la presenza di costruzioni sotterranee, ma non
la loro natura! Potrebbero anche essere costruzioni naturali di
tipo calcareo. E’ necessaria, pertanto, la collaborazione tra
archeologi e geofisici in modo da effettuare scavi mirati
evitando di danneggiare eventuali tesori architettonici
nascosti. Già nella primavera scorsa era stato approvato nel
bilancio comunale la spesa per i lavori di recupero della
villa.con la creazione di una sorta di stoà dedicato allo
spettacolo. Ma per ora, tutto tace |
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