Le Vie del corallo - Marocco e Algeria - pag.14

C’e un altro termine, blanc coeur, usato dai berberi e dagli arabi per significare la quantità d’amore e d’impegno che l’artista mette nella sua creazione. Baraka puo essere comparato al nostro concetto occidentale d’ideale estetico: ogni artista cerca di raggiungere il più alto grado di se attraverso l’espressione artistica, instillando nel lavoro un valore che va oltre il tempo e lo spazio della sua creazione. Gli artigiani orafi ricorrono a svariati modi per evitare che l’influenza negativa del malocchio entri nelle loro opere. Uno dei più frequenti e l’utilizzo di simboli scaramantici e protettivi. Nel caso di amuleti e talismani, l’efficacia della baraka e legata a numeri e tavole magiche, figure geometriche e formule. Nel mondo arabo la lunga tradizione di numerologia ha portato a dare un significato importante ai numeri 3, 5, 7, 9, e ai loro multipli che si crede abbiano poteri magici. Versi o invocazioni del Corano (come bismi’ Allah, «nel nome di Allah»), i 99 nomi di Allah sono anch’essi incisi sul metallo o scritti su carta e inseriti nell’amuleto. Anche sui talismani portati dalle comunità ebraiche si trovano scritte protettive come il motto Chadai i nomi di Dio, la stella di Davide. Altro modo per tenere lontani gli spiriti malva- gi e quello di spaventarli con l’uso di gioielli tintinnanti. I tintinnabulum dei romani aveva lo stesso scopo. Può proteggere anche l’immagine di un animale o una parte del corpo umano rappresentata sul gioiello. La riproduzione umana e animale, anche se scoraggiata dal Corano, non e del tutto vietata. La salamandra e la lucertola simboleggiano l’anima umana alla ricerca della luce. La tartaruga, riprodotta in molte fibule e gioielli berberi, e creatura benefica e portafortuna. Altri amuleti contengono parti di animali (peli, denti, unghie). Tra gli Ait Atta del Marocco i tachrouchts, con serpenti o scorpioni, preservano contro il morso degli stessi animali raffigurati e assicurano fertilità e forza nell’infanzia. Tra i berberi questi simboli tutelano il possessore e il gioiello stesso. Khamsa, che significa «cinque», ma sta a designare la mano aperta, e uno degli amuleti più diffusi, si crede abbia magiche proprietà protettive contro il malocchio e i jinn. Lo stesso potere ha lo scongiuro che si fa mostrando la mano con le dita tese, pronunciando khamsa fi ainek, «5 nel tuo occhio». II numero 5 ricorda le preghiere giornaliere, cosi come i 5 pilastri dell’Islam. E l’emblema della mano di Fatima, figlia del Profeta. E indubbio che questa simbologia sia stata impiegata come elemento scaramantico gia nel periodo preislamico, ma la sua diffusione e legata all’Islam. Le khamsa sono modellate in forma realistica o estremamente stilizzata. Ci sono mani simmetriche e asimmetriche. In alcune sono impressi simboli propizi d’animali: la salamandra, gli uccelli, i pesci o la tartaruga. A volte e riportato il disegno dell’occhio, molto frequente tra i berberi, anch’esso rappresentato realisticamente o in astratto con un semplice triangolo, che in arabo el ain significa proprio «occhio». In altri ornamenti il numero 5 e riprodotto in una stella, nella croce di Davide, in 5 rosette o linee. I foulet khamsa sono pendenti che rappresenta- no il simbolismo del numero 5 in forma quadrilobata, con un centro e 4 punti attorno, sottolineati da castoni di corallo. Tutti questi elementi rinforzano il potere apotropaico della khamsa.