Le Vie del corallo - Marocco e Algeria - pag.15 |
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La storia dei gioielli nel Maghreb, le tecniche di lavorazione, le forme e
i simboli che li compongono, sono il risultato dei contatti tra i berberi,
popolazione indigena esistente in nord Africa fin dal Neolitico, e delle
culture che nei secoli ebbero relazioni con loro: dalla fenicia alla
cartaginese, romana, greca, bizantina, nonché dal- le popolazioni
carovaniere provenienti dal Sahara. Si trova impronta romana nelle
tecniche come la granulazione e l’opus interassile, lavo- razione
inventata dai Romani e perfezionata dai Bizantini, in cui il disegno e
cesellato su foglio di metallo con effetto a traforo. Gli orecchini
algerini di Biskra, khorsa, con pendenti di corallo somigliano a
quelli romani ad arco con un bottone filigranato. II gusto dell’opulenza,
ereditato dei bizantini, ha marcato lo stile berbero. Nei gioielli della
Cabilia troviamo i frontoni triangolari dei Greci e gli smalti bizantini.
L’assabah evoca i diademi suntuosi che Omero metteva sulla fronte di
Andromaca. Si scoprono similitudini anche con stili medievali che
ricordano i gioielli merovingi, come la fibula tabzimt dei Beni
Yenni algerini. |