Le Vie del corallo - Marocco e Algeria - pag.13

La simbologia degli ornamenti

Ogni ornamento fa parte di un elaborato e ricco insieme che costituisce il marchio del clan, unitamente a vestiti, acconciature e tatuaggi. Nei gioielli e racchiusa la tradizione popolare, le credenze collettive e sacre. Essi svelano il tessuto sociale e lo scenario storico del possessore. Esprimono l’eredità artistica, ma anche le influenze contemporanee in quegli elementi che sono propri dei mutamenti quotidiani e di mercato. Con il cambiamento della società verso schemi massificati, molti costumi collegati ai rituali sono infatti mutati. In Marocco, ad esempio, nella cerimonia di matrimonio non si fa più uso dell’intera parure d’ornamenti tradizionali. I gioielli indossati hanno perso parte della loro originaria valenza simbolica. Elementi di vecchi gioielli sono riutilizzate in composizioni moderne, mentre quelli antichi vanno sparendo. La documentazione etnografica può essere un efficace contributo per limitare questa irreversibile dispersione. L’etnologo francese Jean Besancenot scriveva che «e ben poca cosa la forma e la decorazione di un gioiello se non si ritrova la connessione con l’origine simbolica». II simbolismo e racchiuso nei materiali usati, nei loro colori, nell’insieme dei segni rivelatori la destinazione funzionale. II significato può derivare dal loro nome, dalle cifre magiche associate o dalle circostanze in cui sono usati. Tra i berberi molte delle credenze che circondano gli oggetti risalgono ad un’epoca precedente l’introduzione dell’Islam. II credo animistico e stato determinante per lo sviluppo del vocabolario simbolico nelle arti applicate, in particolare per gli ornamenti. Sfoggiati per la prima volta il giorno delle nozze i gioielli, patrimonio della donna e della famiglia, sono la carta d’identità e una protezione contro le influenze maligne e per questo so- no indossati anche dopo il matrimonio. La forza del male e collegata alla credenza popolare dei geni invisibili, i jinn, spiriti che abitano luoghi oscuri e segreti. Altrettanto temibile e il malocchio, la fattura. Per premunirsi si fa ricorso a oggetti protettivi, talismani ed amuleti, che permettono di affrontare il destino con meno timore. Si fa distinzione in Algeria e Marocco tra talismani e amuleti. I talismani (dall’Arabo tilsamen «fare segni come i maghi») potenziano le forze e le qualità del portatore. Gli amuleti hanno la proprietà di preservare dalle malattie, allontanare le influenze nocive, neutralizzano malefici e iettature. Il termine arabo herz, la cui radice significa aprotezione», comune a tutto il mondo musulmano, e stato berberizzato in Maghreb con l’aggiunta dell’articolo (Iherz) a designare l’«oggetto benefico». Amuleti e talismani sono innumerevoli, per forma e materiali, qualcuno e inserito nei monili o e un gioiello esso stesso. Questi portafortuna mettono i loro possessori al riparo dal male perché contengono un potere conosciuto come 6araka, un concetto profondamente radicato nelle credenze del Maghreb. E il potere dell’influsso positivo, la benedizione divina, dei santi e dei Sufi, che permea tutte le cose a livelli differenti. E una sorta d’ispirazione creativa, la fede religiosa del fabbricante e intrinsecamente collegata con l’oggetto prodotto. II processo creativo e un atto di devozione e tributo ad Allah, e considerato una pratica meditativa, che influenza anche la qualità finale del prodotto.