Anno III
Gennaio-marzo 2003 
n. 1-3

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IL TESORO
DI
     BOSCOREALE

di Simona Giraud


"oinochoe"

cercava di metterle in salvo durante l’eruzione. Attualmente il tesoro di Boscoreale non si può ammirare in Italia perché, all’indomani della sua scoperta fu trafugato e portato a Parigi. Fu acquistato da un barone che ne tenne una parte per la sua collezione privata e un’altra la donò al Museo del Louvre dove ancora oggi è visibile.

Il  9 Novembre del 1876 venne riportata alla luce, in maniera del tutto occasionale, un’antica villa romana, detta della Pisanella dal nome della località in cui fu rinvenuta. Fu una sorpresa per tutti e in particolar mondo per il padrone di quel fondo, il cavaliere Luigi Modestino Pulzella che voleva solo far costruire un muro di cinta e si trovò di fronte ad un tesoro inestimabile.
La villa era appartenuta al banchiere pompeiano Lucio Cecilio Giocondo ed era stata sepolta dall’eruzione del Vesuvio del 24 Agosto del 79 d.C. Nell’edificio,rimasto intatto, si poteva osservare come ogni cosa fosse ancora al suo posto, nonostante il trascorrere dei secoli: nella cucina fu rinvenuto lo scheletro di un cane ancora legato alla catena, nella stalla quello dei cavalli e nel cortile

tre scheletri umani, di cui uno
appartenente alla padrona di casa, Maxima, figlia di Lucio. La villa era suddivisa in due parti: una riservata alle attività agricole, costituita da magazzini, stanze per gli schiavi e ambienti per la produzione del vino e dell’olio; l’altra riservata all’abitazione dei padroni di casa, sontuosamente arredata e piena di decorazioni murarie. Qui fu rinvenuto il prestigioso tesoro, contenente 109 vasi e suppellettili che hanno permesso di capire come i ricchi romani conducessero la loro vita. Si tratta di recipienti usati per le pietanze, di coppe per le bevande, tutti finemente cesellati e decorati con disegni raffiguranti scene di vita, simboli sacri o personaggi famosi, come Augusto e Tiberio. Oltre a questi oggetti fu rinvenuto anche un sacchetto di cuoio pieno di monete d’oro e ancora tra le dita dello scheletro del proprietario che

Boscoreale
oggi

A sinistra:
panorama della città di Boscoreale


di Stefania Iele

Oggi Boscoreale è un comune che presenta i vantaggi e gli svantaggi che appartengono quasi tutti i paesi dell’area vesuviana. Riguardi i primi si può dire che, essendo compreso nell’area protetta del Parco Nazionale del Vesuvio, esso permette piacevoli gite al Vulcano. Il percorso più battuto è quello che si effettua attraverso la Via Panoramica fino alla Via Cifelli: è un tragitto lungo e impegnativo, ma che ripaga il turista con l’offerta di un meraviglioso panorama che si può godere, una volta raggiunta la sommità.
Inoltre Boscoreale offre ai suoi cittadini servizi importanti quali, la Biblioteca comunale,
gli uffici

sanitari, una discreta organizzazione scolastica e il servizio della Informagiovani. A proposito di quest’ultimo esso è ritenuto un fiore all’occhiello dell’amministrazione comunale perché permette ai giovani boschesi di usufruire dei computer, di Internet, del servizio Fax, di fotocopiatrici, ma soprattutto di visionare le Gazzette Ufficiali con i bandi di concorso per le assunzioni.
L’assessorato alle politiche giovanili ha deciso di partecipare al progetto Mercurio, perciò verranno realizzate tessere magnetiche personalizzate di cui i giovani potranno servirsi per acquistare oggetti musicali, culturali, di loro
interesse o per usufruire di servizi,

come biblioteche, cinema, teatro.
Boscoreale possiede, inoltre, alberghi e ristoranti situati anche in posizione panoramica; alcuni di essi, come Il Pino, Il Gambero Rosso 2, sono luoghi di ritrovo per quanti decidono di festeggiare i momenti più importanti della vita, come matrimoni, battesimi, ecc.
Tra gli svantaggi che il comune di Boscoreale presenta, ci sono, certamente il problema della sicurezza del territorio e dell’occupazione giovanile. Inoltre come luoghi di ritrovo offre ai suoi giovani solo le piazze e le vie, mentre manca una sala cinematografica. I cittadini si stanno battendo perché l’amministrazione riporti in auge il cine-teatro Minerva.