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Quali
sono state le difficoltà che ha dovuto affrontare come sindaco,
soprattutto in rapporto alla sua esperienza di dirigente
scolastico?
Nel
mondo della scuola le difficoltà sono molto più limitate e
rispondono, di norma, ad una programmazione predisposta ad
inizio d’anno scolastico, mentre quelle di primo cittadino
sono condizionate dall’emergenza del quotidiano e dalle
procedure burocratiche. L’esperienza gestionale della scuola
mi ha comunque aiutato molto a svolgere meglio il mio delicato
ruolo di sindaco.
Lei che
ha una grande esperienza nel mondo della scuola, pensa che
questa possa contribuire allo sviluppo del suo paese? Ha in
cantiere dei progetti che vedono la scuola protagonista?
La
scuola svolge un ruolo importante nella realtà di ogni paese e
quindi anche in quella di Boscoreale. Credo che i giovani, che
costituiscono il potenziale intellettivo della società debbano
avere la possibilità di esprimere tutti le loro capacità. Per
rendere concreto questo disegno, occorre che l’amministrazione
comunale, le agenzie culturali, sportive e formative del
territorio, coordino sinergicamente le proprie attività per
rendere la scuola coerente protagonista del domani.
Quali
sono le opere che ha compiuto, quali sono quelle che pensa di
realizzare, quelle che vorrebbe fare e quelle che già sa di non
poter portare a termine?
Le realizzazioni di
grosso respiro sono tuttora in cantiere e dovremo completarle
entro la fine dell’anno. Esse riguardano nell’immediato il
parco pubblico di via Papa Giovanni XXIII°, l’asilo nido, il
recupero del plesso scolastico di Piazza Vorgas, il campo
sportivo comunale ed alcuni lavori di completamento presso le
scuole del territorio, per adeguarle al D.L. 626/94 per la
sicurezza. Per le altre opere |
pubbliche,
tra cui il recupero della struttura scolastica situata ai
Pellegrini, i tempi saranno più lunghi ma, comunque da
concludere nell’arco della consigliatura.
Quali
sono le priorità a cui si dedicherà nei prossimi mesi per la
città di Boscoreale?
Le
priorità da privilegiare, e senz’altro da seguire con il
massimo impegno, riguardano la vivibilità generale. Essa è
legata ad un maggiore controllo del territorio da parte delle
forze dell’ordine, dell’assetto viario e di una più forte
attenzione verso le persone diversamente abili e per coloro che
vivono situazioni problematiche o di forte indigenza.
La sua esperienza in
questo periodo di amministrazione è |
stata
soddisfacente, gratificante, deludente o altro? Pensa di
proseguire nella stessa linea politica?
L’esperienza
amministrativa mi ha sicuramente arricchito. I risultati
ottenuti, devo riconoscerlo, non sono commisurati all’impegno
profuso. Occorre rimuovere certe difficoltà procedurali e
favorire un cambio di mentalità da parte degli addetti ai
lavori. Necessita che l’impegno lavorativo di tutti i
dipendenti venga vissuto con maggiore intensità ed una più
forte personalizzazione, credendo in pieno, anche
affettivamente, a ciò che si fa. Il rodaggio di questi mesi ha
permesso di comprendere meglio certi meccanismi e, quindi, non
potremo che migliorare sentendoci più incisivi nelle
realizzazioni che ci attendono. |
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Il
territorio di Boscoreale era già abitato in età preistorica e
sannitica, ma solo in età romana vide la nascita di alcune
abitazioni e ville rustiche. La più famosa di queste è quella
che viene chiamata Villa della Pisanella. Nella storia di
Boscoreale ebbe un’influenza determinante l’eruzione del
Vesuvio del 79 d.C. che la seppellì sotto una coltre di lapilli
e cenere, insieme a Pompei, Ercolano e Stabia. La vita della
città riprese in epoca medioevale, a partire dal XII sec.
Quello che diede lustro al territorio, fu il fatto che nel XIV
sec. il re di Napoli Carlo I D’Angiò, lo scelse come riserva
di caccia: di qui il nome odierno di Boscoreale, dal latino
Nemus Regalis. Successivamente la riserva di caccia fu suddivisa
in vari feudi, affidati alle famiglie nobili della zona. Al 1500
risalgono i primi disboscamenti e la costruzione delle ville di
campagna. Nel 1600. grazie anche all’afflusso di persone
provenienti dai centri limitrofi, sorge il primo centro rurale,
intorno alla chiesa di S. Maria Salome: si tratta di un borgo di
solo 2000 abitanti. Nel 1700 viene costruita La Chiesa
Parrocchiale dedicata all’Immacolata Concezione, intorno alla
quale si forma l’attuale tracciato viario a forma di
quadrilatero. Emergono, in questo contesto, alcune famiglie
baronali la cui ricchezza è legata alla terra, come i Zurlo e i
Massa. Nel 1789 il casale di Boscoreale arriva a contare fino a
3468 abitanti, ma solo con l’avvento dei francesi sul trono di
Napoli, acquista l’autonomia comunale. Nel 1884, in seguito ad
una sempre maggiore affermazione nel campo dell’economia
agricola, Boscoreale viene fornita di una stazione ferroviaria
che fa parte del tronco Torre Annunziata-Cancello. Al 1905
risale l’inaugurazione della linea della Circumvesuviana che
collega Torre Annunziata e Poggiomarino a Napoli. Ai principi
del Novecento Boscoreale è abitata da 8798 persone; nel 1928
perde la sua autonomia di Comune che riacquisterà solo all’indomani
della seconda guerra mondiale.
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