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Soldi.
Perle. Gocce d’acqua in un deserto buio, fiducia per chi
naviga nella notte.
Citando Freud, il dr. Matteo Forte ricorda, su
<<Schizzo>>, periodico riabilitativo dell’ASL
Salerno 1, che l’uomo sano è quello "capace di amare e
di lavorare".
Viene voglia di domandarsi perché certi progetti qui da noi non
vengono approvati, ma anche solo ideati. Quali?
Il CIPE, il comitato interministeriale programmazione economica,
ha stanziato un miliardo di vecchie lire a favore dell’Asl
Salerno 1, per progetti riabilitativi destinati a disagiati
psichici, che li ha spesi con maestria. E questa è la notizia.
Ma c’è da approfondire, ne vale la pena.
Alla Salerno uno, che ha sede a Nocera, hanno innanzi tutto un’unità
specifica per il reinserimento lavorativo dei propri utenti.
Sono |
stati
organizzati dei corsi per la
grafica e l’editoria computerizzata, arte presepiale, ceramica
e per il restauro di libri antichi. E sono state mobilitate le
energie presenti sul territorio, dall’abbazia benedettina ai
più noti e validi artisti
della zona, passando per il Patto Territoriale dell’Agro
sarnese-nocerino, che ha messo a disposizione venti borse-lavoro
per i pazienti coinvolti (altre tre le ha offerte il comune di
Sarno).
Ovviamente è stata monitorata anche l’evoluzione clinica dei
pazienti, ed anche qui i risultati sono stati incoraggianti, un
calo dei ricoveri di oltre il 20 per cento.
La chicca di tutta l’operazione è stata però il reperimento
dei locali per ospitare l’iniziativa: con un pizzico di sana
narcisistica stati
riutilizzati alcuni locali dell’ex manicomio, un vero e
proprio calcio nei denti alla follia ed allo stigma."Il
reinserimento dei pazienti psichiatrici è una realtà"
sottolinea |
il dr. Ferraioli, direttore generale della Salerno 1. I pazienti
in trattamento della SA 1 forse non sono ancora in grado di
amare e lavorare. Ma lo saranno presto.
Il futuro, in fondo, è uguale per tutti.
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essere
sfortunati
di
Elisabetta Mattiucci |
Già
dai tempi più remoti l’uomo ha sempre cercato di essere
perfetto, non tollerando la malattia e l’invalidità. Il
disabile, il deforme e il non intelligente erano usati,
scherniti emarginati o addirittura uccisi. Questa modalità di
usare e sopprimere i malati mentali con esperimenti scientifici
fu perseguita anche da Hitler: pare secondo alcune fonti che
egli avesse paura del dolore fisico. Questa è cattiveria pura,
celata dietro ad un concetto o un ideale dell’uomo perfetto.
Purtroppo basta poco per diventare figli di un Dio minore per
causa ad esempio di una malattia, un incidente, per droga o per
depressione.
Quello che voglio dire è che nella vita di tutti i giorni ci
sono ostacoli sia per la persona sana, sia per quella malata,
solo che essi possono |
essere
facilmente superati dai primi, mentre per gli altri tutto è
più difficile; per quest’ultimi ci vuole più amore, cure e
soprattutto un buon supporto psicologico in strutture adeguate
ed idonee a garantire quello di cui necessitano, oltre al calore
della famiglia e alla forza dell’amicizia.
Solo allora "il diverso", come un bimbo che deve
compiere i primi passi, si sentirà più sicuro e forte, quindi
potrà imparare a camminare e a correre verso il futuro soltanto
con la sua forza d’animo ed essere in grado di saper gestire
se stesso, comprendendo quanto sia capace di fare con e senza l’aiuto
degli altri.
Come una madre amorevole che infonde fiducia al proprio bimbo
incerto, così la forza |