Lettera
dall’ospedale
.
di
Errica Sorrentino

Cara
Gina ed Anna, lo so che è dura passare questi giorni di festa
“buttati un po’ al vento” nel senso che voi state a casa ed
io in ospedale, ma non trasformiamo questo Natale in una cosa
triste; lo so è difficile, ma se noi saremo felici anche stando
lontano, forse sarà come tutti quanti gli altri. E’ sufficiente
che voi pensiate che io sono in ospedale per uscirne guarita,
questo sarebbe senz’altro il più bel regalo che io possa farvi,
e poi ci saranno tanti altri Natale da trascorrere insieme.
Preparate la casa in un addobbo più bello, perché possa
rinascere non solo Gesù, ma anche l’Errica di una volta. E poi,
io da qui vi sto dando una mano a preparare i festoni, che voglio,
che desidero, che non togliate così che quando tornerò a casa
possa gioire con voi nel rivederli. Vi prego abbiate cura di
Lilly, la mia dolce cagnetta, che a me manca tanto quanto mi
mancate anche voi. Se andrete da zia Nunzia portatela sempre con
voi, anche se mamma o qualcun altro non sarà d’accordo. Per non
litigare con Alberto, dite che sono stata io a chiedervelo. Vi
raccomando, sempre veri sorrisi sulle labbra, perché altrimenti
mi farete vivere un Natale atroce. Io vi prometto che vi chiamo e
voi farete altrettanto con me. Allora coraggio, andiamo avanti e
fate tante foto ricordo, così che quando tornerò potremo
rivederle insieme, e attenzione, mi accorgerò se i sorrisi sono
di circostanza, lo sapete che ne sono esperta.
Sapete a che ora vi sto scrivendo? Sono le quattro meno venti del
mattino ed il mio primo pensiero è stato quello di scrivervi. Per
quanto riguarda i regali per mamma e papà, prendete tutti i soldi
che stanno nella scatoletta rossa in camera da pranzo e
spendeteli, perché quei risparmi erano destinati proprio a
questo. Se non li prendete mi farete soffrire, perché anche se io
non ho tempo per potervi aiutare, sarò con voi nelle vostre
scelte.
Adesso vi lascio perché voglio preparare un altro festone da
consegnare a mamma per voi. Sapete ho voluto imparare a farli in
modo che anche stando in ospedale, sarò a casa con qualcosa fatto
da me. Aprite uno spumante e fate un pensiero, poi bevetelo e
gustatelo, così, melo sento, il vostro desiderio si avvererà.
Vi voglio Tanto bene. Un saluto dalla vostra sorella maggiore.
Ricordate che il leone è ferito ma non è assolutamente morto,
voglio anch’io impegnarmi al massimo per guarire. |
Il
presepe del Bottazzi
di Mimmo Matrone
La costruzione del presepe per
noi ragazzi del centro diurno del Bottazzi è un evento di grande
gioia, sia perché ci riuniamo tutti insieme, sia perché è un
momento di creazione e realizzazione delle nostre idee nella
raffigurazione della nascita di Gesù. E’ stato bello
collaborare tutti insieme a costruire un’opera d’arte molto
antica: il presepe. Io, Sergio, Roberto, Antonio, Adelaide,
Sabatino e gli altri abbiamo seguito i consigli pratici dati da
Vito, aggiungendo piccole varianti.

Il presepe l’abbiamo costruito su un disegno fatto da Nello
d’Antonio, un architetto di Ercolano, ed è stata
un’esperienza entusiasmante. E’ grande, completo nei
particolari, con bei pastori in terracotta e c’è anche la
musichetta di buon Natale. Nella sua attuazione ci siamo ispirati
alla nostra amata regione, utilizzando come sfondo il mare e
Capri, dipinto da Raffaele. Il presepe va sempre inventato: è
questo quello che più mi piace. L’abbiamo esposto
all’ingresso del nostro centro e i passanti si fermano
incuriositi e si complimentano con noi.
Quest’anno siamo particolarmente orgogliosi e contenti perché
il Direttore sanitario dell’ASL Napoli 5 di Castellammare di
Stabia ci ha chiesto di costruire un presepe da sistemare
all’ingresso della sede stessa. Sicuramente sarà un bel
presepe, peccato solo che abbiamo poco tempo per costruirlo.
Comunque grazie per la considerazione che avete avuto per come
lavoriamo.

Aria
di Natale
di Roberto Panariello
Siamo alla fine
dell’anno 2002 e si avvicinano i festeggiamenti natalizi che
annunciano l’arrivo dell’anno 2003. In questo periodo per le
strade di Torre del Greco si respira aria d’allegria, i negozi
sono aperti tutti i giorni e i torresi
hanno la possibilità di fare acquisti natalizi; i mercati
offrono abbondanza di sapori e odori mediterranei e tropicali.
Il Natale ci offre la grande occasione di rivivere momenti di
gioia, di pace e
annunciando la nascita di Gesù Cristo, simbolo del Sole,
caratterizza gli uomini preparandoli per un nuovo anno
all’insegna della fratellanza.
L’aria di Natale è frizzante e particolarmente suggestiva ai
miei occhi, tante luci, i pastori, le vetrine piene di cose belle
e tanta gente per strada. Camminando con Sergio per il corso del
paese ho provato una sensazione forte nel mio animo: ero stato
anch’io pervaso dalla voglia di comprare regali, ma poi facendo
i conti con la mia tasca ho capito che tutto mi spingeva a farlo e
pertanto ho rinunciato alla tentazione. E allora mi sono detto:
“davvero siamo tanto influenzabili dalla necessità delle
compere natalizie?” No il Natale è dentro di noi non serve
comprarlo. |