Anno II n. 10-12 Ottobre-dicembre 2002 

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Lettera dall’ospedale

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di Errica Sorrentino

Cara Gina ed Anna, lo so che è dura passare questi giorni di festa “buttati un po’ al vento” nel senso che voi state a casa ed io in ospedale, ma non trasformiamo questo Natale in una cosa triste; lo so è difficile, ma se noi saremo felici anche stando lontano, forse sarà come tutti quanti gli altri. E’ sufficiente che voi pensiate che io sono in ospedale per uscirne guarita, questo sarebbe senz’altro il più bel regalo che io possa farvi, e poi ci saranno tanti altri Natale da trascorrere insieme.

Preparate la casa in un addobbo più bello, perché possa rinascere non solo Gesù, ma anche l’Errica di una volta. E poi, io da qui vi sto dando una mano a preparare i festoni, che voglio, che desidero, che non togliate così che quando tornerò a casa possa gioire con voi nel rivederli. Vi prego abbiate cura di Lilly, la mia dolce cagnetta, che a me manca tanto quanto mi mancate anche voi. Se andrete da zia Nunzia portatela sempre con voi, anche se mamma o qualcun altro non sarà d’accordo. Per non litigare con Alberto, dite che sono stata io a chiedervelo. Vi raccomando, sempre veri sorrisi sulle labbra, perché altrimenti mi farete vivere un Natale atroce. Io vi prometto che vi chiamo e voi farete altrettanto con me. Allora coraggio, andiamo avanti e fate tante foto ricordo, così che quando tornerò potremo rivederle insieme, e attenzione, mi accorgerò se i sorrisi sono di circostanza, lo sapete che ne sono esperta.

Sapete a che ora vi sto scrivendo? Sono le quattro meno venti del mattino ed il mio primo pensiero è stato quello di scrivervi. Per quanto riguarda i regali per mamma e papà, prendete tutti i soldi che stanno nella scatoletta rossa in camera da pranzo e spendeteli, perché quei risparmi erano destinati proprio a questo. Se non li prendete mi farete soffrire, perché anche se io non ho tempo per potervi aiutare, sarò con voi nelle vostre scelte.
Adesso vi lascio perché voglio preparare un altro festone da consegnare a mamma per voi. Sapete ho voluto imparare a farli in modo che anche stando in ospedale, sarò a casa con qualcosa fatto da me. Aprite uno spumante e fate un pensiero, poi bevetelo e gustatelo, così, melo sento, il vostro desiderio si avvererà.
Vi voglio Tanto bene. Un saluto dalla vostra sorella maggiore. Ricordate che il leone è ferito ma non è assolutamente morto, voglio anch’io impegnarmi al massimo per guarire.

Il presepe del Bottazzi
di Mimmo Matrone

La costruzione del presepe per noi ragazzi del centro diurno del Bottazzi è un evento di grande gioia, sia perché ci riuniamo tutti insieme, sia perché è un momento di creazione e realizzazione delle nostre idee nella raffigurazione della nascita di Gesù. E’ stato bello collaborare tutti insieme a costruire un’opera d’arte molto antica: il presepe. Io, Sergio, Roberto, Antonio, Adelaide, Sabatino e gli altri abbiamo seguito i consigli pratici dati da Vito, aggiungendo piccole varianti.



Il presepe l’abbiamo costruito su un disegno fatto da Nello d’Antonio, un architetto di Ercolano, ed è stata un’esperienza entusiasmante. E’ grande, completo nei particolari, con bei pastori in terracotta e c’è anche la musichetta di buon Natale. Nella sua attuazione ci siamo ispirati alla nostra amata regione, utilizzando come sfondo il mare e Capri, dipinto da Raffaele. Il presepe va sempre inventato: è questo quello che più mi piace. L’abbiamo esposto all’ingresso del nostro centro e i passanti si fermano incuriositi e si complimentano con noi.
Quest’anno siamo particolarmente orgogliosi e contenti perché il Direttore sanitario dell’ASL Napoli 5 di Castellammare di Stabia ci ha chiesto di costruire un presepe da sistemare all’ingresso della sede stessa. Sicuramente sarà un bel presepe, peccato solo che abbiamo poco tempo per costruirlo. Comunque grazie per la considerazione che avete avuto per come lavoriamo.

Aria di Natale
di Roberto Panariello

Siamo alla fine dell’anno 2002 e si avvicinano i festeggiamenti natalizi che annunciano l’arrivo dell’anno 2003. In questo periodo per le strade di Torre del Greco si respira aria d’allegria, i negozi sono aperti tutti i giorni e i torresi  hanno la possibilità di fare acquisti natalizi; i mercati offrono abbondanza di sapori e odori mediterranei e tropicali.
Il Natale ci offre la grande occasione di rivivere momenti di gioia, di pace  e annunciando la nascita di Gesù Cristo, simbolo del Sole, caratterizza gli uomini preparandoli per un nuovo anno all’insegna della fratellanza.
L’aria di Natale è frizzante e particolarmente suggestiva ai miei occhi, tante luci, i pastori, le vetrine piene di cose belle e tanta gente per strada. Camminando con Sergio per il corso del paese ho provato una sensazione forte nel mio animo: ero stato anch’io pervaso dalla voglia di comprare regali, ma poi facendo i conti con la mia tasca ho capito che tutto mi spingeva a farlo e pertanto ho rinunciato alla tentazione. E allora mi sono detto: “davvero siamo tanto influenzabili dalla necessità delle compere natalizie?” No il Natale è dentro di noi non serve comprarlo.