Anno II n. 10-12 Ottobre-dicembre 2002 

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TEMPORANEI ACCESSI DI RAGIONE

Una stella che m’illumina dall’alto

di Cristina Tarallo

Anni fa, nacquero due stelle chiamate Luna e Chiara, venute al mondo prematuramente, tanto Luna non ce la fece a vivere. Due anni fa, Chiara pensava fortemente a Luna ed era molto triste e malinconica.  Si escludeva sempre dalla compagnia delle persone e non voleva vedere nessuno. Ella era così sconfortata che pensava di raggiungerla in cielo, nella grande ed eterna luce, per essere sempre felice con lei.
 
Ora Chiara ha 26 anni, sa che sua sorella le sta vicino sempre proteggendola; e per stare bene frequenta un CSM. Lì ha conosciuto brave persone, tra cui Asia una ragazza di 25 anni, che per Chiara è come una vera sorella, quella che purtroppo non ha mai avuto. Loro hanno instaurato un bellissimo rapporto d’amicizia, sincero e duraturo. Sarà stata Luna a dirle dal cielo di frequentare il Centro Bottazzi, lì starai bene e sarai felice. Chiara a volte pensa che se ci fosse stata anche Luna adesso, forse sarebbe cresciuta più sicura, contenta e poi in compagnia di un’altra stella, e tutto sarebbe stato più facile.

For Napoli
di Elisabetta Mattiucci

Mi sono innamorata di te Napoli, sei frenetica, malata, drogata e sazia di tutto. Sei come una malafemmina, piena di colori, esuberante e senza grazia ma affascinante; una vera ammaliatrice che sa incantare e stupire. Generosa assai perché sai sopportare, tante disgrazie e non ti abbatti mai. Tu con il tuo porto, le tue chiese, la tua affacciata alla finestra di Marechiaro ancora fai sognare e ti fai amare.
 
Noi napoletani ti amiamo con il tuo Vesuvio che è sempre li pronto a dire che non è morto anche se non si fa sentire. Questo mio amore per te è nato da poco, perché prima non ti capivo. Ti sfuggivo, ma poi  tu sola dai mille volti, mi hai ridato soffi di vita in momenti bui e tempestosi.
 
Copertina del Libro “Il giornale” di Paolo Murialdi

 Il mio rapporto con Dio

di Antonio Giordano

Ho letto tanto di Dio ed Egli è con me, nel mio cuore e anche se qualche volta bestemmio lo cerco sempre. Ho un rapporto con l’Altissimo macerato dentro, quando sto meglio non lo cerco, anzi mi scaglio violentemente contro di Lui, ma poi mi ravvedo e dico: “Dio è la più grande risorsa che ho, soprattutto nei momenti di necessità”. Quante volta ho fatto a piedi da casa mia fino alla basilica di Pompei per fede nella ricerca di una grazia, in questi quattordici anni di malattia. Passavano i giorni ed essa non arrivava ed io mi arrabbiavo e mi abbattevo dicendo: “perché sono tanto sfortunato, perché questa estrema sofferenza”, ma poi ritornava Dio e mi calmavo.
Oggi a quarant’anni tutto è cambiato, amo il Signore sopra ogni cosa, perché ho capito che nella sofferenza sono fortunato, soprattutto nei confronti di chi sta peggio di me. Nella mia vita ho riso poche volte, più spesso ho pianto e ho perso mio padre in circostanze tragico-violente, ma tutto ciò non mi ha mai allontanato da Dio.

Prima riunione al giornale

di Giuseppe Di Cristo

Mi trovo insieme ad altri che non conosco, ma che mi vengono presentati. Noto subito due cose: la prima che c’è una sola persona del gruppo che è pessimista ed un’altra che è aggressiva; si discute del più e del meno e cominciano a venire fuori i primi tratti di personalità di ognuno. Ma quello che mi ha impressionato più di tutto è stato come ha assunto “da solo” il movimento degli occhi del ragazzo posto proprio di fronte a me. Nessuno lo ha notato e nessuno ne ha tenuto conto. Eppure quel movimento degli occhi stava a dimostrare tante cose e una sofferenza interiore. Quello che altresì mi ha colpito è stato, accoppiato a quell’atteggiamento, quanto scritto da Cristina, la quale dichiarava un po’: ”Fermate il mondo voglio andare via”. Ella esprime questa sua sofferenza che io non condivido in quanto, in passato, ho attraversato anch’io dei disagi, ma oggi mi trovo bene con il mio prossimo e so quanto è bello stare insieme.