TEMPORANEI ACCESSI DI RAGIONE
Una stella che m’illumina
dall’alto
di
Cristina Tarallo
Anni fa, nacquero due stelle chiamate Luna e Chiara,
venute al mondo prematuramente, tanto Luna non ce la fece a
vivere. Due anni fa, Chiara pensava fortemente a Luna ed era molto
triste e malinconica. Si
escludeva sempre dalla compagnia delle persone e non voleva vedere
nessuno. Ella era così sconfortata che pensava di raggiungerla in
cielo, nella grande ed eterna luce, per essere sempre felice con
lei.
Ora Chiara ha 26 anni, sa che sua sorella le sta
vicino sempre proteggendola; e per stare bene frequenta un CSM. Lì
ha conosciuto brave persone, tra cui Asia una ragazza di 25 anni,
che per Chiara è come una vera sorella, quella che purtroppo non
ha mai avuto. Loro hanno instaurato un bellissimo rapporto
d’amicizia, sincero e duraturo. Sarà stata Luna a dirle dal
cielo di frequentare il Centro Bottazzi, lì starai bene e sarai
felice. Chiara a volte pensa che se ci fosse stata anche Luna
adesso, forse sarebbe cresciuta più sicura, contenta e poi in
compagnia di un’altra stella, e tutto sarebbe stato più facile. |
For
Napoli
di Elisabetta Mattiucci
Mi sono innamorata
di te Napoli, sei frenetica, malata, drogata e sazia di tutto. Sei
come una malafemmina, piena di colori, esuberante e senza grazia
ma affascinante; una vera ammaliatrice che sa incantare e stupire.
Generosa assai perché sai sopportare, tante disgrazie e non ti
abbatti mai. Tu con il tuo porto, le tue chiese, la tua affacciata
alla finestra di Marechiaro ancora fai sognare e ti fai amare.
Noi napoletani ti amiamo con il tuo Vesuvio che è
sempre li pronto a dire che non è morto anche se non si fa
sentire. Questo mio amore per te è nato da poco, perché prima
non ti capivo. Ti sfuggivo, ma poi
tu sola dai mille volti, mi hai ridato soffi di vita in
momenti bui e tempestosi.

Copertina del Libro “Il giornale” di
Paolo Murialdi |
Il
mio rapporto con Dio
di
Antonio Giordano
Ho
letto tanto di Dio ed Egli è con me, nel mio cuore e anche se
qualche volta bestemmio lo cerco sempre. Ho un rapporto con
l’Altissimo macerato dentro, quando sto meglio non lo cerco,
anzi mi scaglio violentemente contro di Lui, ma poi mi ravvedo e
dico: “Dio è la più grande risorsa che ho, soprattutto nei
momenti di necessità”. Quante volta ho fatto a piedi da casa
mia fino alla basilica di Pompei per fede nella ricerca di una
grazia, in questi quattordici anni di malattia. Passavano i giorni
ed essa non arrivava ed io mi arrabbiavo e mi abbattevo dicendo:
“perché sono tanto sfortunato, perché questa estrema
sofferenza”, ma poi ritornava Dio e mi calmavo.
Oggi a quarant’anni tutto è cambiato, amo il Signore sopra ogni
cosa, perché ho capito che nella sofferenza sono fortunato,
soprattutto nei confronti di chi sta peggio di me. Nella mia vita
ho riso poche volte, più spesso ho pianto e ho perso mio padre in
circostanze tragico-violente, ma tutto ciò non mi ha mai
allontanato da Dio.
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Prima
riunione al giornale
di
Giuseppe Di Cristo
Mi trovo insieme
ad altri che non conosco, ma che mi vengono presentati. Noto
subito due cose: la prima che c’è una sola persona del gruppo
che è pessimista ed un’altra che è aggressiva; si discute del
più e del meno e cominciano a venire fuori i primi tratti di
personalità di ognuno. Ma quello che mi ha impressionato più di
tutto è stato come ha assunto “da solo” il movimento degli
occhi del ragazzo posto proprio di fronte a me. Nessuno lo ha
notato e nessuno ne ha tenuto conto. Eppure quel movimento degli
occhi stava a dimostrare tante cose e una sofferenza interiore.
Quello che altresì mi ha colpito è stato, accoppiato a
quell’atteggiamento, quanto scritto da Cristina, la quale
dichiarava un po’: ”Fermate il mondo voglio andare via”.
Ella esprime questa sua sofferenza che io non condivido in quanto,
in passato, ho attraversato anch’io dei disagi, ma oggi mi trovo
bene con il mio prossimo e so quanto è bello stare insieme.
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