Centro
di
animazione
per la
pastorale
giovanile
di Michele
Vitolo
A
Castellammare l’Istituto Salesiano “San Michele” è nato nel
1895, prima opera Salesiana nel Sud continentale d’Italia. Per
più di 60 anni ha ospitato una affermata scuola media e
superiore, che ha formato professionisti a centinaia nella città
e nel Meridione. Negli anni ’60 l’Istituto ha ospitato uno
Studio Teologico Internazionale per la formazione dei sacerdoti
salesiani.
Verso la fine degli anni ’70 si avviò una nuova presenza, che
solo dopo le vicissitudini del terremoto dell’80 si è
pienamente stabilizzata. Questa presenza comporta tre settori di
attività in modo specifico: l’Oratorio-Centro Giovanile, a
servizio del quartiere e della città; il Centro di Pastorale per
la Comunicazione Sociale (CeMM); il Servizio Ospitalità e
Convegni.
Favorito dalla singolare posizione panoramica, vicino alle Terme
Nuove, in privilegiata collocazione turistica, l’Istituto offre
buone possibilità per convegni, incontri giovanili, giornate di
spiritualità, ospitalità per pellegrinaggi e scuole, permanenza
per cure termali.
In questo senso l’Istituto Salesiano, in conformità con lo
spirito dell’apostolato salesiano, adeguatamente attrezzato, si
offre al servizio del Clero, dei Religiosi/e, degli Operatori
Scolastici e Pastorali della Famiglia Salesiana, e soprattutto dei
Giovani. |

Pianta di Castellammare
La
storia
La nascita del cantiere navale di Castellammare non ha una precisa
data. La storiografia racconta che fu impiantato nel 1780 da
Ferdinando IV di Borbone per costruire la Regia Flotta, ma di
fatto si innestò su preesistenti piccoli cantieri che erano in
attività già duecento anni prima.
Una indagine dell’ammiraglio Acton, incaricato dal re di
scegliere un sito dove far nascere la struttura, evidenziò che il
golfo di Castellammare possedeva tutti i requisiti ottimali. I
boschi di proprietà borbonica di Quisisana garantivano legname,
le acque minerali assicuravano un trattamento dei legni
impossibile altrove, la distanza da Napoli di sole tre ore di
carrozza su una strada larga e comoda e la naturale via d’acqua
costituita dal fiume Sarno garantivano collegamenti rapidi con la
capitale del regno e le zone interne, ma soprattutto la
consolidata competenza dei maestri d’ascia stabiesi prometteva
un investimento sicuro.
E’ del primo periodo borbonico la più antica testimonianza
della storia della Fincantieri: la realizzazione e il varo del
vascello “Partenope”, avvenuto nel 1786. Da allora la storia
del cantiere si è saldamente intrecciata con quella del Paese:
dalla parentesi francese alla restaurazione e all’unità
d’Italia, il cantiere ha goduto di alterne fortune. Una delle
pagine più nere fu scritta l’8 settembre 1943 dalle truppe
tedesche che lo avevano occupato: il cantiere, all’indomani
dell’armistizio, fu completamente raso al suolo. La
ricostruzione terminò nel 1952.
Lo stabilimento di Castellammare di Stabia fa capo alla Direzione
Navi da Trasporto.
Le più significative navi
costruite
Molte navi importanti hanno preso il mare dal cantiere stabiese.
Tra queste il vascello Partenope (1786), le corazzate più famose
del Regno Sabaudo: dal “Vittorio Emanuele III”,
all’incrociatore “San Marco” (1908) e al “Giovanni dalle
Bande Nere” (1930). E poi ancora la nave scuola “Amerigo
Vespucci” (1931), ancora oggi gloria della Marina Militare
italiana, il batiscafo “Trieste” (1953), equipaggiato dallo
scienziato Picard per le sue ricerche sottomarine,
l’incrociatore “Vittorio Veneto” (1967). Di più recente
costruzione numerose navi cisterna e porta carichi refrigerati, le
portacontainer e le varie bulk-carrier per gli armatori locali
Deiulemar, D’Amato, Grimaldi e Bottiglieri.
Di particolare importanza per i livelli di eccellenza tecnica
raggiunta sono i due cruise ferries commissionati da Tirrenia di
Navigazione, “Bithia” e “Janas”, che si distinguono per le
loro caratteristiche di navi da crociera abbinate alla potenza dei
fast ferries. Entrambe le navi sono impiegate sulle rotte per la
Sardegna. “Bithia” è stata consegnata nel luglio 2001, mentre
la gemella “Janas” lo sarà nella primavera di quest’anno.
I
numeri dello stabilimento
Lo stabilimento di Castellammare si estende su circa 236.000 mq
dei quali 78.000 mq coperti. Il cantiere non ha bacino
galleggiante, ma uno scalo lungo 234 mt e largo 32 mt: il varo
avviene in maniera tradizionale. Dispone di quattro gru, ognuna
con capacità di sollevamento di 200 tonnellate. Recentemente
grazie ad investimenti importanti, è stato costruito un nuovo
capannone, che permette di compiere tutto il ciclo
dell’assemblaggio delle navi al coperto. La struttura è nata
anche grazie all’adozione di una conferenza dei servizi i cui
attori principali sono stati, oltre alla stessa Fincantieri, il
comune di Castellammare e la Soprintendenza ai Beni Ambientali. Il
programma di investimenti ha riguardato anche l’acquisto di
nuovi mezzi di sollevamento (nove carroponte dei quali due da 200
tonnellate) e la realizzazione di portoni in tela a sollevamento
verticale, di una panel-line e di una linea blocchi. Nello
stabilimento lavorano attualmente 654 persone: 485 operai, 155
impiegati, 7 quadri e 7 dirigenti. Il Direttore è l’ingegnere
Claudio Bucci. |