Anno II n. 10-12 Ottobre-dicembre 2002 

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L’Istituto
Salesiano

I  CANTIERI  NAVALI
 
di Ingenito Concetta

Centro di
animazione
per la
pastorale
giovanile

di Michele Vitolo

A Castellammare l’Istituto Salesiano “San Michele” è nato nel 1895, prima opera Salesiana nel Sud continentale d’Italia. Per più di 60 anni ha ospitato una affermata scuola media e superiore, che ha formato professionisti a centinaia nella città e nel Meridione. Negli anni ’60 l’Istituto ha ospitato uno Studio Teologico Internazionale per la formazione dei sacerdoti salesiani.
Verso la fine degli anni ’70 si avviò una nuova presenza, che solo dopo le vicissitudini del terremoto dell’80 si è pienamente stabilizzata. Questa presenza comporta tre settori di attività in modo specifico: l’Oratorio-Centro Giovanile, a servizio del quartiere e della città; il Centro di Pastorale per la Comunicazione Sociale (CeMM); il Servizio Ospitalità e Convegni.
Favorito dalla singolare posizione panoramica, vicino alle Terme Nuove, in privilegiata collocazione turistica, l’Istituto offre buone possibilità per convegni, incontri giovanili, giornate di spiritualità, ospitalità per pellegrinaggi e scuole, permanenza per cure termali.
In questo senso l’Istituto Salesiano, in conformità con lo spirito dell’apostolato salesiano, adeguatamente attrezzato, si offre al servizio del Clero, dei Religiosi/e, degli Operatori Scolastici e Pastorali della Famiglia Salesiana, e soprattutto dei Giovani.


                                  
                                    Pianta di Castellammare

La storia

La nascita del cantiere navale di Castellammare non ha una precisa data. La storiografia racconta che fu impiantato nel 1780 da Ferdinando IV di Borbone per costruire la Regia Flotta, ma di fatto si innestò su preesistenti piccoli cantieri che erano in attività già duecento anni prima.
Una indagine dell’ammiraglio Acton, incaricato dal re di scegliere un sito dove far nascere la struttura, evidenziò che il golfo di Castellammare possedeva tutti i requisiti ottimali. I boschi di proprietà borbonica di Quisisana garantivano legname, le acque minerali assicuravano un trattamento dei legni impossibile altrove, la distanza da Napoli di sole tre ore di carrozza su una strada larga e comoda e la naturale via d’acqua costituita dal fiume Sarno garantivano collegamenti rapidi con la capitale del regno e le zone interne, ma soprattutto la consolidata competenza dei maestri d’ascia stabiesi prometteva un investimento sicuro.
E’ del primo periodo borbonico la più antica testimonianza della storia della Fincantieri: la realizzazione e il varo del vascello “Partenope”, avvenuto nel 1786. Da allora la storia del cantiere si è saldamente intrecciata con quella del Paese: dalla parentesi francese alla restaurazione e all’unità d’Italia, il cantiere ha goduto di alterne fortune. Una delle pagine più nere fu scritta l’8 settembre 1943 dalle truppe tedesche che lo avevano occupato: il cantiere, all’indomani dell’armistizio, fu completamente raso al suolo. La ricostruzione terminò nel 1952.
Lo stabilimento di Castellammare di Stabia fa capo alla Direzione Navi da Trasporto.

Le più significative navi costruite
Molte navi importanti hanno preso il mare dal cantiere stabiese. Tra queste il vascello Partenope (1786), le corazzate più famose del Regno Sabaudo: dal “Vittorio Emanuele III”, all’incrociatore “San Marco” (1908) e al “Giovanni dalle Bande Nere” (1930). E poi ancora la nave scuola “Amerigo Vespucci” (1931), ancora oggi gloria della Marina Militare italiana, il batiscafo “Trieste” (1953), equipaggiato dallo scienziato Picard per le sue ricerche sottomarine, l’incrociatore “Vittorio Veneto” (1967). Di più recente costruzione numerose navi cisterna e porta carichi refrigerati, le portacontainer e le varie bulk-carrier per gli armatori locali Deiulemar, D’Amato, Grimaldi e Bottiglieri.
Di particolare importanza per i livelli di eccellenza tecnica raggiunta sono i due cruise ferries commissionati da Tirrenia di Navigazione, “Bithia” e “Janas”, che si distinguono per le loro caratteristiche di navi da crociera abbinate alla potenza dei fast ferries. Entrambe le navi sono impiegate sulle rotte per la Sardegna. “Bithia” è stata consegnata nel luglio 2001, mentre la gemella “Janas” lo sarà nella primavera di quest’anno. 

I numeri dello stabilimento
Lo stabilimento di Castellammare si estende su circa 236.000 mq dei quali 78.000 mq coperti. Il cantiere non ha bacino galleggiante, ma uno scalo lungo 234 mt e largo 32 mt: il varo avviene in maniera tradizionale. Dispone di quattro gru, ognuna con capacità di sollevamento di 200 tonnellate. Recentemente grazie ad investimenti importanti, è stato costruito un nuovo capannone, che permette di compiere tutto il ciclo dell’assemblaggio delle navi al coperto. La struttura è nata anche grazie all’adozione di una conferenza dei servizi i cui attori principali sono stati, oltre alla stessa Fincantieri, il comune di Castellammare e la Soprintendenza ai Beni Ambientali. Il programma di investimenti ha riguardato anche l’acquisto di nuovi mezzi di sollevamento (nove carroponte dei quali due da 200 tonnellate) e la realizzazione di portoni in tela a sollevamento verticale, di una panel-line e di una linea blocchi. Nello stabilimento lavorano attualmente 654 persone: 485 operai, 155 impiegati, 7 quadri e 7 dirigenti. Il Direttore è l’ingegnere Claudio Bucci.