Anno II - n. 5-6 
Maggio-Giugno 2002 

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La fondazione di Pompei non si perde nel mito o nella notte dei tempi. Una storia semplice di un’Immagine sacra che fa il suo ingresso, il 13 novembre 1875, su un carro di letame ed è venerata, in breve, da milioni di persone.
La storia di un villaggio di trecento abitanti nel 1872 che diventa una città di circa trentamila persone nei primi cento anni.
Pompei non è nata da un piano regolatore preconcetto. E’ cresciuta lentamente secondo le esigenze di uno sviluppo e di un programma che si realizzavano giorno per giorno. I segni dei tempi <<progetti e Provvidenza>> erano

interpretati dal beato Bartolo Longo nello sforzo di adeguarsi alla volontà di Dio ed ai bisogni dei fratelli. Tutto questo è l’avventura umana e divina di Pompei e del suo fondatore. Niente di straordinario si dirà.
Ma la sua "straordinarietà" , mi si perdoni il bisticcio delle parole, sta proprio nell’interpretazione ed adesione che il fondatore diede ad eventi "ordinari".

I
l fondatore

Bartolo Longo nacque a Latiano (Br) il 10 febbraio 1841, dal dottor Bartolomeo e da Atonia Luparelli. Presto si manifestarono le sue qualità naturali: ingegno vivace e carattere ardente. Fu perciò gestante, burlone, sbarazzino.
A sei anni fu accolto dai padri Scolopi, nel loro collegio di Francavilla Fontana. Continuò i suoi studi a Lecce e a Napoli, dove conseguì la laurea in giurisprudenza nel 1864. All’università, follemente aperta alla moda anticristiana dell’epoca, Bartolo si trovò impigliato in una rete di superstizione e spiritismo fino ad essere consacrato "sacerdote dello spirito".

La Supplica
di Antonella Tarotto

Tutti noi cristiani abbiamo tante occasioni per ritrovarci insieme per qualche solennità religiosa, eppure, per noi di Napoli e provincia, dove la devozione alla Madonna del Rosario di Pompei è molto sentita, c’è un particolare evento liturgico molto importante: la supplica alla Madonna, che si tiene l’8 maggio e la I domenica di ottobre.
Adesso che la data dell’8 maggio è prossima, tutti i fedeli già pensano di recarsi in pellegrinaggio a Pompei, per riunirsi nella piazza del santuario per rivolgere a Maria una splendida preghiera.
La supplica fu scritta dal beato Bartolo Longo, fondatore della nuova Pompei e della sua basilica. Si recita l’8 maggio in ricordo dello stesso giorno del 1876 in cui fu posta la prima pietra del santuario, terminato dopo ben venticinque anni.
Con questa preghiera i fedeli riconoscono i loro peccati, chiedono clemenza per le loro miserie, invocano il Santo Rosario, tanto caro a Maria, e sperano in una sua benedizione. La Madonna in tutte le sue apparizioni, a Lourdes, a Fatima, ci consiglia di dire il rosario per chiedere la pace per l’umanità.
Ma a fare di quest’evento un qualcosa di speciale è il significato che accomuna gli animi dei credenti, nonostante la stanchezza di un lungo pellegrinaggio e il clima, visto che sono ormai molti anni che la  Supplica si svolge all’esterno della basilica, piccola per contenere migliaia di fedeli.

 

                                   "Il santuario di Pompei"


Il tempo sembra fermarsi, si è incuranti dell’intemperie, tutti gli affanni e i problemi sembrano scomparire e accalcati gomito a gomito ci si sente uniti in una grande famiglia. Tutti figli di una dolce Madre, che invocano e supplicano La sua Amorevole protezione.
A Pompei in questo giorno solenne si respira un’aria diversa, densa di fratellanza e pace spirituale, proprio come auspicava un secolo fa il beato Bartolo Longo.