Forza
Azzurri
di
Vincenzo Riccio
Dopo quattro anni, il 31
magio alle 13.30 ritorna l’evento più atteso ed amato dagli
appassionati del calcio e non, vale a dire, i mondiali che si
disputeranno in Giappone e Corea del Sud, scenderanno in campo la
Francia, campione d’Italia contro il Senegal e si giocherà a
Seoul (Korea).
A causa del fuso orario, ci toccherà vedere le partite in
ufficio, nelle industrie ecc. difatti, si giocheranno nelle ore
mattutine, in pratica, alle ore 8.30, 11.00 e 13.30.
L’Italia è entrata nel gruppo G apparentemente facile,
incontreremo Ecuador, Croazia e Messico, la prima partita si
disputerà alle 13.30.
Guardando gli altri gironi vediamo che ci sono almeno due squadre
che non sono arrivate a questa fase del mondiale, cioè la Cina ed
il Senegal. Il gruppo più facile dovrebbe essere quello che
giocano Brasile, Turchia, Cina e Costa Rica.
Sapevate che per legge in Spagna non si canta l’inno nazionale?
Ebbene si, mentre alcuni dei nostri, l’inno preferiscono non
cantarlo.
Ricordiamo alcuni cenni di storia, dopo la bellissima vittoria nel
1982, con l’allora amatissimo presidente Sandro Pertini, che ad
ogni rete dell’Italia esultava come un tifoso di curva; è
calata come una sorte di sfortuna sulla nostra nazionale.
Siamo arrivati sempre ad un passo dalla finale e a disputarla
anche, classificandoci terzi o secondi.
Ci hanno eliminati ai calci di rigori, nel 1994
nella finale con il Brasile, poi nelle semifinali con la Francia
nel 1998 e nei mondiali del 1990 eliminati dall’Argentina, tra l’altro
giocati in Italia.
In tutti questi anni abbiamo avuto calciatori del calibro di
Vialli, Chiesa, Schillaci, Del Piero e Roberto Baggio, per i quali
le squadre ci invidiano e pagherebbero miliardi per averli.
In questo periodo delle qualificazioni, vedendo alcune partite ho
notato che abbiamo un attacco fortissimo. Giusto per fare qualche
nome Del Piero, Inzaghi, Montella, Del Vecchio, Totti e Vieri,
punte ed attaccanti di assoluto rilievo.
Tuttavia quando nelle partite della fase eliminatoria, si arrivava
alla "trequarti di campo" perdevamo la palla per poi
subire il contropiede. Malgrado ciò non c’era nessuno che
potesse concludere a rete con efficacia; per non parlare della
difesa e del centrocampo, così vulnerabili o impacciati.
|
Tutto sommato non è colpa dei
calciatori o dell’allenatore, Giovanni Trapattoni, ma dei club
di cui fanno parte i giocatori con un campionato appena trascorso
così lungo ed ostico e con infortuni a volte anche gravi.
|
Comunque saranno andati questi
mondiali, la nostra nazionale resta in ogni caso una fra le più
forti al mondo, oltre che una fra le più blasonate, con i suoi
tre Campionati vinti, e merita di essere sostenuta senza riserve
da Pordenone a Siracusa.
|
Mondiali
2002
di Francesco De
Stefano
Ogni quattro anni il Pianeta entra nel
"pallone".
Sì, proprio così, le squadre che disputano il torneo, che quest’anno
si gioca in Giappone ed in Corea del Sud, catalizzano l’attenzione
di milioni di persone e determinano un fenomeno emotivo
travolgente d’identità e d’unità nazionale.
Intorno ai mondiali girano elevati interessi economico-sociali ed
anche politici, ma l’aspetto sportivo predomina su tutti, e
ancor di più i sentimenti e le
|
passioni sono i veri protagonisti dell’evento
mondiale. I giocatori della nazionale diventano ai nostri occhi
dei veri eroi e la squadra è il vessillo della propria Terra. E’
l’amor patrio che si risveglia nei nostri cuori e c’inchioda
davanti al televisore.
Sì è così, non vi nascondo che anche io come tanti milioni d’italiani
ho cantato l’inno di Mameli davanti alla tivù prima della
partita d’esordio dell’Italia ai mondiali.
C’è stata un’audience molto elevata in Italia: diciannove
milioni di telespettatori con gli occhi incollati allo
"schermo magico" a trepidare per i nostri azzurri.
Come italiano sono molto interessato alla sorte della nostra
nazionale e provo grande piacere a tifare per essa, sperando che
vinca sempre per riprovare l’immensa gioia di ventanni fa.
|