Anno II - n. 5-6 
Maggio-Giugno 2002 

Pag. 5 di 16

La Bibbia di Mimmo Matrone

Caro
Dio

di Enrica Sorrentino

Caro Dio, lo so che in questo momento mi stai ascoltando, come ogni volta che io parlo con te.
E’ tardi e mi sento sola, ho una gran paura, vorrei poter chiudere questi miei occhi e dimenticare tutto.
Dentro di me non ci sono solo io, nel mio corpo esiste la presenza di un essere malvagio, è il demonio con la forma di un cane, che mi porta a dire e a fare cose sbagliate. Per esempio se sto fuori al balcone una voce dentro di me dice: "Buttati giù, che vivi a fare! Forse seguendo la mia voce potrai risolvere tutti questi problemi". Ed io dico: "Che devo fare?" e mi blocco. Avrei tanta voglia di piangere, di gridare e di sbattere la testa contro il muro, dicendomi: "Sei inutile, sei inutile!"


           "Cristo docente"

Mi sento così nervosa che non puoi immaginare, Dio, sto attraversando un periodo molto particolare. Io non credo più in me stessa e la mia presenza su questo mondo non significa nulla. Vorrei poter tornare indietro, poter evitare tutto ciò che adesso mi fa sentire male, anche se poi ad essere sincera la mia vita non è poi tanto gradevole. Il mio cervello macina fino a portarmi all’ossessione. Se potessi lo prenderei e cambierei quei fili che si sono arrotolati.
Dio perché mi hai fatto nascere se poi dovevo soffrire tanto? A che serve la mia esistenza?
A queste domande non ho trovato ancora le risposte.
Dio perché mi hai fatto nascere se poi dovevo soffrire tanto? A che serve la mia esistenza?
A queste domande non ho trovato ancora le risposte.

 Chi può rispondere ai miei interrogativi? Per ché sono nato? Da dove vengo? Dove vado? Che cosa faccio qui? Perché c’è il male? La solitudine? La morte?
A tutte queste domande e ad altre ancora, quali risposte darò? Ciò non di meno, non tenderò a dimenticare e a vivere come un animale irragionevole. Allora cerco. Cerco, ma non trovo. Eppure la filosofia e la religione hanno provato ad aiutarmi, ma tutte le loro risposte mi portano ad inciampare in un altro interrogativo. Sono nato per caso, vivo per necessità, poi scomparirò... fatalmente.
Sarei potuto non nascere. Potrei non vivere. Posso morire. Sono qui e non comprendo. Si, decisamente tutto questo è assurdo! A meno che ..., ed ecco che un vecchio libro pretende da molti secoli che c’è un creatore e che Egli ha qualcosa da dirmi.
Ciò m’interessa. E questo libro si dice dà delle risposte soddisfacenti a tutti quelli che osano aprirlo. Allora perché non dovrei farlo io?
Ecco, ho aperto questo libro: ho letto la Bibbia! La leggo ancora. In essa ho scoperto, ogni
giorno un po’ di più, il mio Creatore. Un Dio grande, giusto, santo e pieno d’amore, che mi dice tutto e mi rivela ciò che è veramente la vita. Sì davvero, la vera vita è conoscerLo. Lui è il solo vero Dio, è Colui che ha mandato


Gesù Cristo. Adesso so dove vado.
La Bibbia descrive il pensiero di Dio, lo stato dell’uomo, la via della salvezza, la condanna dei peccatori, la felicità dei credenti. Le sue dottrine sono sante, i suoi precetti vincolanti, i fatti storici veri, le sue direttive immutabili. Leggila per trovare la salvezza, credi per essere salvato, mettila in pratica per sperimentare la santificazione.
Vi troverai luce per essere guidato, cibo spirituale per alimentarti e conforto per rallegrarti. E’ la gioia del viaggiatore, il bastone del pellegrino, la bussola del marinaio, l’arma del soldato, la norma di vita del cristiano.
Cristo n’è il gran soggetto, il nostro bene n’è lo scopo, la gloria di Dio il fine.
Leggila con calma, sovente, in preghiera. E’ una miniera di tesori, un paradiso di gloria, un fiume di serenità.

Ll mese mariano
di Francesco De Stefano

Parlare della Madonna non è mai abbastanza, infatti, di generazione in generazione la "Donna" di nome Maria è venerata dai cristiani di tutto il mondo.
Nella Bibbia Maria è il filo conduttore dell’intera storia della Salvezza, partendo dalla Genesi, capitolo tre versetto quindici, passando per Luca e finendo con l’Apocalisse la figura di Maria, madre di Dio perché madre di Gesù è venerata particolarmente nei mesi di maggio e ottobre.
Le origini del mese mariano hanno un inizio molto remoto nel paganesimo erano "ludi floreales", festeggiamenti propiziatori in onore di "Flora Mater", dea della vegetazione. Come culto alla Madonna il maggio mariano risale al Medio Evo. Il primo che si conosca che associò al mese mariano la figura di Maria fu Alfonso X il saggio, re di Castiglia e Leon (1284). Un altro che al culto per la Madonna associava l’abbondanza primaverile, fu il beato E. Suso Di Costanza (1336). A Roma il maggio mariano si configura con San Filippo Neri (1596).
Per rendersi concreto dobbiamo attendere fino all’ultimo quarto del secolo XVII. Nel 1701 la devozione fu estesa al tutto il mese, non era ancora quello attuale,


 
ma vari elementi lo facevano presagire. Con l’ottocento questa pratica si sposta dalle case alle chiese e s’iniziano pratiche come il rosario, l’adorazione alle icone e al Santissimo.
Se è facile ricostruire la storia non è così facile interpretare il fenomeno. Di sicuro questa pratica ha le sue fondamenta nella pietà popolare oltre che avere dei connotati teologici.
Di sicuro nella modernità accanto ai tempi forti della liturgia canonica, vi è il mese dedicato tutto alla Madonna: il mese delle rose.