"A
r t
e f a t t o"
Quando un’Associazione
vuole farsi garante della vicenda umana
di
Elvira Pignalosa |
La
vicenda umana passa, prima di tutto, attraverso la sua cultura.
Ma cosa significa fare Cultura? Questa è la domanda alla quale
il mondo moderno non riesce a dare una risposta. Ma dare una
risposta a questo interrogativo potrebbe significare rispondere
ad una serie infinita di istanze sociali che diversamente non
troveranno mai chiarimento.
Cultura, non vuol dire costringere tutti ad un accademismo senza
contenuti, distinguere quelli che sanno da quelli che non sanno
e affidare ai primi il compito di erudire i secondi. Essa è
prima di tutto conoscenza attraverso la divulgazione, solo così
si superano le diversità, si crea una sensibilità sociale e si
raggiunge l’integrazione, a tutti i livelli.
Forse l’Associazionismo può sembrare un fatto superato ai
giorni nostri, ma esso può e deve essere recuperato come mezzo
di attivazione di un sistema di coesione tra persone, anche
differenti, tanto che si faccia promotore della divulgazione di
un sapere, e attraverso la sensibilizzazione verso il mondo,
recuperi la coscienza al sociale ed induca a comprendere che il
rispetto per il proprio ambiente, le proprie diversità
culturali, fisiche, antropologiche è l’unica forma di
sopravvivenza del genere umano, in un momento storico in cui
questi valori sono di fatto secondari al vivere comune.
E’ questo l’enorme sforzo che l’Associazione Artefatto,
totalmente no-profit e composta di architetti, artisti,
designer, attraverso la grande sensibilità del suo presidente
Luigi d’Alessio, sta proponendo di trasmettere sul territorio
Porticese, e su tutto il territorio metropolitano.
Attualmente l’Associazione, è impegnata in una serie di
iniziative una delle quali ha coinvolto le amministrazioni
pubbliche della nostra area metropolitana e la sede ENEA di
Portici, iniziative che si pongono come principale obiettivo, l’attivazione
di operazioni utili alla divulgazione del concetto di tutela
dell’ambiente, delineando, così, uno spirito di ricerca e di
progetto che possa accompagnare la vicenda umana verso la presa
d’atto che il rispetto
di se stessi passa prima di
tutto attraverso la coscienza del rispetto del proprio ambiente
e del |

Impianto a pannelli solari all’interno dell’Enea
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territorio, per recuperare quel
concetto di "ambiente
come teatro delle azioni" agognato dal celebre filosofo
Ritter. Sensibile ad un mondo che sbircia l’occhio alla ricerca di
possibili utilizzi di fonti energetiche alternative, in
particolar modo l’utilizzo della energia solare, l’Associazione,
con il sostegno scientifico dell’ENEA di Portici ed il
supporto tecnico dell’azienda Elettro Sanno, "ingegneria
e tecnologia per l’ingegneria", del dottore Francesco
Salomone, ha felicemente concluso da poche settimane un convegno
dal titolo: "La Città Solare", attraverso il quale
questo gruppo di architetti, designer ed intellettuali, ha
voluto aprire un dibattito sulla divulgazione dell’utilizzo
delle fonti rinnovabili dell’energia, sul loro concreto
utilizzo, e sulla ricerca di possibili nuove forme di
integrazione architettonica che possano far superare le
diffidenze, anche degli amministratori pubblici, verso l’utilizzo
di queste forme alternative di approviggionamento energetico,
soprattutto in un momento in cui il governo è impegnato
attivamente attraverso forme di finanziamento (vedi il progetto
10.000 tetti fotovoltaici, Comune solarizzato), che il Ministero
dell’Ambiente, quello dell’Industria e del Lavoro hanno
promosso in favore di tutti i cittadini che intendono rivolgersi
al rinnovabile.
L’Associazione ambirebbe con questo
progetto, che assumerà certamente carattere di marchio
esportabile in Italia, fare propria la presa d’atto che solo
un impegno civile e sociale, che passa attraverso la
divulgazione ed il dialogo tra le parti sociali, gli
intellettuali e gli |
amministratori della cosa pubblica, può, di
fatto, aprire nuovi modi di intendere questo cambiamento
epocale, che gioco forza ci vede costretti ad abbandonare vecchi
modi di vita, che si è visto stanno portando l’intero globo
alla deriva.

A coronamento di questa prima difficile, ma bella sfida, in
questo momento e fino alla fine di marzo, presso la sede ENEA di
Portici è possibile visitare una mostra promossa dalla ISES
Italia dal titolo: arte e tecnologie solari, soprattutto rivolta
agli allievi delle scuole dell’obbligo, convinti che la
sensibilizzazione al nuovo vada avviata già nell’infanzia.
Importante è sottolineare che l’Associazione, sta cercando di
sperimentare tutte quelle forme di superamento del rapporto tra
"cosa fare" e il "come farlo", mettendosi in
continuo ascolto con tutte le possibili voci. La sfida finale di
questo progetto consiste nella volontà di rimanere formalmente
legati al proprio territorio, sebbene si è consapevoli di agire
su di un terreno tortuoso, per creare uno strumento nelle mani
della collettività, che possa così rendersi attenta e non
succube ai continui mutamenti sociali in atto in questo secolo,
e si ponga come soggetto attuatore della sua storia e del suo
futuro. |
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