La
Portici del futuro
Fotovoltaico
e non solo
A
colloquio con il dottor Terzini, direttore dell’Enea
Gli avveniristici laboratori del Granatello
producono il nostro futuro, ma nel frattempo cercano
di integrarsi con la gente che vive in città
di Vincenzo Riccio |
L’Enea
di Felice Gaglione
Portici, oltre a pensare al passato con il Museo di Pietrarsa,
guarda anche al futuro; infatti, con l’approvazione del
Consiglio dei Ministri nel 1999 nasce l’Ente per le Nuove
tecnologie, l’Energia e l’Ambiente (ENEA). L’edificio è
situato a pochi passi dal "Granatello", il molo
borbonico di Portici, vi sono circa 120 addetti ed è di una
superficie di circa 60.000 metri cubi.
Laboratorio
per analisi organiche per campioni acquosi
L’Enea è un ente di diritto pubblico
operante nei campi della ricerca e dell’innovazione per lo
sviluppo sostenibile, finalizzato a promuovere obbiettivi di
sviluppo, competitività e occupazione, insieme alla
salvaguardia ambientale. Ha funzioni anche di agenzia di
pubbliche amministrazioni mediante la prestazione di servizi
avanzati nei settori dell’energia, dell’ambiente e dell’innovazione
tecnologica.
Valorizza e promuove la ricerca e l’innovazione tecnologica
nel quadro del programma nazionale ed in linea con gli impegni
scaturenti dalla partecipazione italiana all’Unione Europea e
alle altre organizzazioni internazionali in tema di energia,
ambiente e innovazione tecnologica.
Favorisce il processo di trasferimento della tecnologia e delle
esperienze positive in campo energetico ed ambientale alle
imprese, in particolare quelle di piccola e media dimensione, e
alle pubbliche amministrazioni.
Inoltre fornisce a richiesta consulenze nei settori di sua
competenza e nell’ambito di accordi di programma con i
Ministeri dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato,
dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica e
dell’Ambiente, e dà supporto tecnico specialistico ed
organizzativo alle amministrazioni competenti per le azioni
pubbliche, in ambito nazionale ed internazionale, alle regioni e
agli enti locali. |
I
suoi laboratori rosso corallo si stagliano nitidamente contro i
prati circostanti. E’ qui che si costruisce il futuro, ma il
dottor Terzini non sembra uno che si lascia sopraffare dalle
responsabilità. E’ disponibile, e la mezz’ora di colloquio
che ci concede non sembra pesare troppo sulla sua giornata di
scienziato-manager.
Direttore, di preciso, di cosa si occupa l’Enea?
Analisi delle acque in bacini non profondi,
progetto clima (con particolare riferimento a effetto serra e
buco dell’ozono) ma, soprattutto di energia fotovoltaica.
In pratica?
In pratica ricopriamo delle superfici di
vetro, ceramica o metallo con delle speciali pellicole sottili,
che catturano il calore solare e lo trasformano in energia. E’
una forma di energia particolarmente raccomandata dal protocollo
di Kyoto.

Che ci può dire del fattore umano, i suoi
collaboratori, il personale, insomma...?
Qui lavoriamo in circa 120 persone, di cui i
3/4 laureati. L’età media è di circa 33 anni, che, pur non
essendo giovanissima in assoluto, è fra le più basse rispetto
agli altri centri Enea.
Ci tolga una curiosità: perché proprio
Portici per un laboratorio scientifico?
E’ una scelta nata in tempi non sospetti,
prima del referendum sul bando del nucleare. Già allora l’Enea
era orientato verso la ricerca di fonti di energia rinnovabili,
ecologicamente sostenibili, e questo era un sito Montedison, ed
a Portici c’era già il CRIAI. Si decise allora di localizzare
in questa città un mini polo tecnologico, magari con il secondo
fine di valorizzare la zona. |
E come vanno i rapporti con la città,
intendo con le istituzioni locali, ma anche con la gente?
Le relazioni con il Comune sono ottime,
ultimamente ci hanno contattato per le centraline per il
rilevamento dell’inquinamento atmosferico, collaboriamo per la
ricerca sugli effetti dell’amianto e per un osservatorio
tecnologico sul territorio. Per quel che riguarda i contatti con
la popolazione, devo ammettere che manca ancora una ricaduta
occupazionale cospicua, ma in generale siamo ben integrati.

Quali sono i migliori risultati che avete
ottenuto sul piano pratico: intendo progetti portati a termine,
riconoscimenti, etc.?
Abbiamo registrato parecchi brevetti nel
campo dell’energia fotovoltaica, ottenendo anche record di
omologazione europea. Adesso, come accennavo precedentemente,
stiamo cercando di trasferire i risultati della ricerca sul
piano dell’impresa. Miriamo a creare lavoro attraverso un’efficace
commercializzazione dell’energia fotovoltaica. Pensi che è
previsto che i singoli cittadini potranno produrre energia
elettrica in proprio e cederla all’Enel, compensando con i
costi di fornitura.
Un’ultima cosa, una curiosità di carattere
generale: perché nel nostro Paese le fonti rinnovabili sono
così poco diffuse?
Semplicemente perché molte fonti rinnovabili
non sono - allo stato attuale della tecnologia - economicamente
convenienti. In effetti, sempre per tornare alla fotovoltaica,
stiamo lavorando con architetti ed ingegneri per abbassarne i
costi, in modo da renderlo attraente anche da un punto di vista
commerciale. Altri centri dell’Enea si stanno occupando dell’utilizzo
dell’idrogeno come combustibile. Ma si sa, la strada del
progresso è la più scomoda che esista... |