Anno II
Febbraio 2002 
n. 2

Pag. 10 di 16

La Portici del futuro
F
otovoltaico e non solo
A colloquio con il dottor Terzini, direttore dell’Enea
Gli avveniristici laboratori del Granatello
producono il nostro futuro, ma nel frattempo
cercano di integrarsi con la gente che vive in città
di Vincenzo Riccio

L’Enea
di Felice Gaglione


Portici, oltre a pensare al passato con il Museo di Pietrarsa, guarda anche al futuro; infatti, con l’approvazione del Consiglio dei Ministri nel 1999 nasce l’Ente per le Nuove tecnologie, l’Energia e l’Ambiente (ENEA). L’edificio è situato a pochi passi dal "Granatello", il molo borbonico di Portici, vi sono circa 120 addetti ed è di una superficie di circa 60.000 metri cubi.

Laboratorio per analisi organiche per campioni acquosi

L’Enea è un ente di diritto pubblico operante nei campi della ricerca e dell’innovazione per lo sviluppo sostenibile, finalizzato a promuovere obbiettivi di sviluppo, competitività e occupazione, insieme alla salvaguardia ambientale. Ha funzioni anche di agenzia di pubbliche amministrazioni mediante la prestazione di servizi avanzati nei settori dell’energia, dell’ambiente e dell’innovazione tecnologica.
Valorizza e promuove la ricerca e l’innovazione tecnologica nel quadro del programma nazionale ed in linea con gli impegni scaturenti dalla partecipazione italiana all’Unione Europea e alle altre organizzazioni internazionali in tema di energia, ambiente e innovazione tecnologica.
Favorisce il processo di trasferimento della tecnologia e delle esperienze positive in campo energetico ed ambientale alle imprese, in particolare quelle di piccola e media dimensione, e alle pubbliche amministrazioni.
Inoltre fornisce a richiesta consulenze nei settori di sua competenza e nell’ambito di accordi di programma con i Ministeri dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato, dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica e dell’Ambiente, e dà supporto tecnico specialistico ed organizzativo alle amministrazioni competenti per le azioni pubbliche, in ambito nazionale ed internazionale, alle regioni e agli enti locali.

I suoi laboratori rosso corallo si stagliano nitidamente contro i prati circostanti. E’ qui che si costruisce il futuro, ma il dottor Terzini non sembra uno che si lascia sopraffare dalle responsabilità. E’ disponibile, e la mezz’ora di colloquio che ci concede non sembra pesare troppo sulla sua giornata di scienziato-manager.

Direttore, di preciso, di cosa si occupa l’Enea?

Analisi delle acque in bacini non profondi, progetto clima (con particolare riferimento a effetto serra e buco dell’ozono) ma, soprattutto di energia fotovoltaica.

In pratica?

In pratica ricopriamo delle superfici di vetro, ceramica o metallo con delle speciali pellicole sottili, che catturano il calore solare e lo trasformano in energia. E’ una forma di energia particolarmente raccomandata dal protocollo di Kyoto.

Che ci può dire del fattore umano, i suoi collaboratori, il personale, insomma...?

 

Qui lavoriamo in circa 120 persone, di cui i 3/4 laureati. L’età media è di circa 33 anni, che, pur non essendo giovanissima in assoluto, è fra le più basse rispetto agli altri centri Enea.

Ci tolga una curiosità: perché proprio Portici per un laboratorio scientifico?

E’ una scelta nata in tempi non sospetti, prima del referendum sul bando del nucleare. Già allora l’Enea era orientato verso la ricerca di fonti di energia rinnovabili, ecologicamente sostenibili, e questo era un sito Montedison, ed a Portici c’era già il CRIAI. Si decise allora di localizzare in questa città un mini polo tecnologico, magari con il secondo fine di valorizzare la zona.

E come vanno i rapporti con la città, intendo con le istituzioni locali, ma anche con la gente?

Le relazioni con il Comune sono ottime, ultimamente ci hanno contattato per le centraline per il rilevamento dell’inquinamento atmosferico, collaboriamo per la ricerca sugli effetti dell’amianto e per un osservatorio tecnologico sul territorio. Per quel che riguarda i contatti con la popolazione, devo ammettere che manca ancora una ricaduta occupazionale cospicua, ma in generale siamo ben integrati.

Quali sono i migliori risultati che avete ottenuto sul piano pratico: intendo progetti portati a termine, riconoscimenti, etc.?

Abbiamo registrato parecchi brevetti nel campo dell’energia fotovoltaica, ottenendo anche record di omologazione europea. Adesso, come accennavo precedentemente, stiamo cercando di trasferire i risultati della ricerca sul piano dell’impresa. Miriamo a creare lavoro attraverso un’efficace commercializzazione dell’energia fotovoltaica. Pensi che è previsto che i singoli cittadini potranno produrre energia elettrica in proprio e cederla all’Enel, compensando con i costi di fornitura.

Un’ultima cosa, una curiosità di carattere generale: perché nel nostro Paese le fonti rinnovabili sono così poco diffuse?

Semplicemente perché molte fonti rinnovabili non sono - allo stato attuale della tecnologia - economicamente convenienti. In effetti, sempre per tornare alla fotovoltaica, stiamo lavorando con architetti ed ingegneri per abbassarne i costi, in modo da renderlo attraente anche da un punto di vista commerciale. Altri centri dell’Enea si stanno occupando dell’utilizzo dell’idrogeno come combustibile. Ma si sa, la strada del progresso è la più scomoda che esista...