Anno II
Febbraio 2002 
n. 2

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Labito 
non  fa
ilmonaco  ma...

di Maurilio Tavormina

sommario
4 Medicina Alternativa

L’Omopatia e l’influenza
di Marisa Santoianni

5 Arte e cultura

Il Miracolo della Fonte
di Raffaele Iovine

Specchi rotti e lanterne
magiche
Il mondo della follia al cinema ed in televisione
La Divina Commedia
di Giuseppe d’Aquino

6 10 Speciale Portici

6
La Storia di Portici
di Maria Scognamiglio
Il Museo Ferroviario di Portici
di Lucio Bonelli

7
Intervista
Sindaco non per caso
A colloquio con Leopoldo Spedaliere, Sindaco di Portici
di Giuseppe Della Monica

8
Portici città capoluogo
di Gianfranco Oliviero
la Facoltà Agraria di Portici
di Pietro Oliviero

9
Intervista a Domenico Finizia
di Maurilio Tavormina

10
Portici la città del futuro - di Vincenzo Riccio
L’Enea
di Felice Gaglione

11 Artefatto

di Elvira Pignalosa

12 La voce dei familiari

La storia di mio figlio
Pasquale
di Maria Frammosa

La Botte di Bacco
La storia del vino
di Antonio Ciaravolo

13 Il Carnevale

La storia del Carnevale
di Maria Pasqua Di Donna
Uno Speciale Carnevale
di Carla Di Cristo
L’impotanza del nostro Centro
di Salvatore Garofalo

14 Temporanei
accessi di ragione

Malcontento senza confini
di Catello Caiazzo
I genitori anziani
di Anna Maria Scognamiglio

Musica
Zucchero
di Luciano Evangelista

15 Astrologia

L’Acquario
di Ida Balzano

Riflessioni
Killer a pagamento
di Mimmo Matrone

16 Il Fumetto

Il Carnevale di Lucio
di Raffaele Iovine

Si è proprio vero, l’abito non fa il monaco, ma essere ben vestiti è un’ottima presentazione. Alcune persone pensano che è importante solo il contenuto, trascurando l’apparenza, e molti di più ritengono che l’importante è solo apparire, perché nel frenetico mondo in cui viviamo si ha poco tempo per ogni cosa. A prima vista un colpo d’occhio può essere decisivo e fatalmente condizionante. "Tempus fugit" affermavano gli antichi e noi figli dell’era post moderna abbiamo nei cromosomi l’operosità affannata di chi rincorre le ore.
Tali erano le mie opinioni fin quando non ho provato cosa significa lavorare in un ambiente da trincea, sporco, con la pittura scrostata alle pareti, umidità

 

e muffa, senza acqua calda, senza riscaldamento e con servizi igienici vecchi.
  del Greco prima della ristrutturazione del plesso Bottazzi: stanze insufficienti, scarsi arredi e notevoli difficoltà operative con un unico ambulatorio. Ciò nonostante lavoravamo fiduciosi in un futuro migliore. Cercavamo di fare il nostro meglio, con professionalità, efficienza, calore umano, ma eravamo davvero anche tesi, stanchi e stufi di tollerare ad oltranza ulteriori mortificazioni sociali e lavorative. L’utenza e i familiari, grati per il nostro impegno lavorativo, reso ancor più arduo e delicato dalle malsane condizioni operative, ci stavano vicino e ci sostenevano.
Adesso è’ bello finalmente poter lavorare in un Centro pulito, ordinato, con quadri alle pareti, con più ambulatori, con una stanza per il day-hospital, una per l’unità di crisi, una salone polivalente per riunioni, feste, e attività riabilitative, con una sala d’attesa, servizi igienici per gli utenti e per gli operatori, uffici per gli amministrativi e per i flussi informativi computerizzati, una cucina attrezzata per le attività socializzanti, e soprattutto con lo spazio dei locali razionalizzato, rispettando i principi ergonomici e le normative CEE.
Lavorare in un luogo sano, caldo e accogliente, con modalità efficienti ed efficaci, è veramente indispensabile per l’utente e l’operatore e tutti sono più soddisfatti nelle loro attese.
Si vive in un’altra atmosfera nella nostra UOSM, eppure siamo gli stessi fruitori. Siamo sinceramente grati di poter lavorare in armonia nella nuova struttura.
Operare bene dipende anche dal posto in cui si agisce!
Un buon maestro si nota dagli strumenti che usa, pertanto non basta la sostanza, ma ci vuole anche l’efficienza e l’apparenza. E’ come un bel quadro senza una bella cornice, solo l’intenditore l’apprezza! O come, se volete, una donna poco avvenente, ben truccata e sontuosamente vestita è in apparenza molto affascinante, per rivelarsi poi quello che è: solo un bel quadro di lontananza.

                                     M. T.