Cosmologiadi
Antonio Giordano |
Alla Befana
di Manliok
Senza mezzi con la
voglia tanti e pochi ci s’incontra
Con la luce di un lumino e di un angelo serafino
Numeriamo e ricordiamo qualche aneddoto napoletano.
Riprendiamo dall’inizio con la doppia e la fortuna
C’è chi vince pochi soldi, le monete della vita,
Con le quali tra due giorni comprerà calze e ciambelle
Due tre volte ci proviamo ma alla fine sfagioliamo
Con il freddo dell’inverno e il tepore nella mente
Siamo stati bene insieme, tutti quanti ben uniti
Dalla voglia di giocare, senza mai niente sperare.
Qualche giovane non bella nella gioia solitaria
Di qualcun sarà finita, senza mai essersi data
E seppur qualcun lo sia alla lieta sua vicenda
Non si parla della nuova o sua onesta terapia.
Com’è bello
di Ida Balzano
Come è bello il giornalino
non è più bianco, e nero.
Come è bello il giornalino
con i disegni del caro Iovine.

Come è bello il giornalino
col dottor Tavormina.
Come è bello il giornalino
con tante cose nuove, è una
fonte di cultura e d’informazione.
Come è bello il giornalino
con tanti amici tutti uniti.
Come è bello il giornalino.
(Questa non è una poesia ma un ringraziamento a tutti quelli che
hanno collaborato e continuano a collaborare al giornale, per
renderlo sempre meraviglioso e interessante). |
Fino
a qualche anno fa non
c’era nessun libro che trattasse di cosmologia. L’argomento
merita almeno un cenno.
Secondo i calcoli di Einstein, l’universo ad un certo punto
subisce una curva. Ed allora, che pensare? Che l’Infinito è in
realtà finito, con quello che ne consegue? O che vi siano infiniti
infiniti?
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E la teoria del Big Bang? Potrebbe reggere se riguardasse gli
infiniti infiniti? |
Bella,
non c’è che dire, il suo make-up è costato un bel po’ di
milioni di Euro. Ora è lì,
civettuola, agghindata, nonostante i suoi oltre duecento anni.
Su villa delle Terrazze, o meglio, sul suo utilizzo, in molti hanno
fatto progetti.
L’ASL ci aveva messo gli occhi addosso, tanto per espandersi un po’
e magari, fra l’altro, dare una degna sede |
permanente
a questo scombic- cheratissimo giornaletto, che non c’abbiamo a
momenti nemmeno le sedie per sedersi.
Complice una intricatissima questione di competenze burocratiche e
situazioni patri-moniali, a quasi un anno dalla consegna, Villa
delle Terrazze sta lì, intatta nel suo fascino ultracentenario e
nella sua magnifica verginità architettonico-strutturale rifatta. A
marcire. |