Europrevisioni
di Salvatore Barone
Dalla
lira al cetriolo passando per l’Euro
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1. La notte di capodanno fu un incubo, per
Gennaro Pagliarone. E stavolta non per i fuochi d’artificio che,
da buon padre di famiglia, gli avevano sempre procurato. No,
stavolta la preoccupazione maggiore era per ciò che poteva
succedere al mattino, quando avrebbe dovuto cominciare ad avere a
che fare ufficialmente con gli Euro, nel suo negozio di
pasticciere al Rettifilo.
2. La signora Emma fu la prima cliente. Dopo gli auguri di buon
anno, chiese 12 babà giganti per i suoi cinque familiari e i
sette ospiti. Davanti alla cassa, la signora Emma aprì la
borsetta, ne trasse il bel portafoglio maschile, che era stato di
suo padre, lo aprì e tirò fuori una delle due banconote che vi
erano contenute, quella da cinquantamila lire, porgendola al
signor Gennaro. Il signor Gennaro guardò la banconota, poi alzò
gli occhi verso quelli della signora e atteggiò il viso in una
espressione di leggera sorpresa, come a chiedersi come mai la
signora ... La signora non avesse preso dal portafoglio la
banconota in euro, visto che, egli l’aveva intravista, c’era
pure quella.
3. Fu così che il 6 gennaio donna Celestina del vico Campagnari
mise, sulla sua bancarella di dolciumi vari, anche le caramelline
da una lira, questa volta un po’ più piccole di quelle usate
negli anni Sessanta, ma dello stesso valore, appunto: 1 lira.
4. Per lo stesso motivo, ricomparvero le cinque lire, le dieci
lire, le venti lire in tutti i negozi e nei borsellini di tutte le
donne e di qualche uomo. L’uomo si piccava, in genere, di non
badare agli spiccioli.
5. Verso il quindici di febbraio anche il presidente della
Cooperativa Alisette si trovò a fare i conti con questa nuova
realtà: pagare gli stipendi in euro, in lire o in materia prima.
Siccome s’era appena sposato e aveva un sacco di regali di nozze
inutili, scelse una strada di mezzo: pagò con lire, euro e regali
di nozze. A Caterina toccarono alcune migliaia di lire, qual che
euro e un lampadario a sette luci ancora imballato, che imballato
sarebbe rimasto, visto che lei aveva tutte lampade a parete; a
Maria Grazia, oltre i soldi, un paio di guantiere d’argento che
si aggiungevano alle sedici che aveva racimolato nel recente suo
matrimonio; a Cinzia toccò prendere 2 quadri moderni che non le
piacevano e un servizio da the che non avrebbe mai usato, perché
non le piaceva quella bevanda; a Giovanni andarono a finire 6
pastori di bronzo del maestro Arfè che lui odiava; Antonio
ricevette un completo da notte maschile di flanella grigia
firmato, stoffa che da piccolo gli faceva sempre venire il
prurito; Marco si beccò il servizio di piatti da 12, regalo
della zia di Ornella che proprio non lo poteva vedere (il
servizio) e che, aveva |
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già deciso, avrebbe
usato al posto dei piatti di
plastica per servire i toast al Gattablu; Rosa dovette accettare
la culla di legno bianco (Pasquale e Ornella ne avevano ricevute
tre) che affiancò alle altre cinque che già aveva, ma non se ne
dispiacque perché... "Vabbè, chiste so’ fatte d’ ‘e
suoie..."
6. Dopo un paio di settimane di siffatto andazzo (le cose stavano
andando nello stesso modo in tutta Italia), il governo fu
costretto a prendere una drastica decisione: rinviare la scadenza
della validità della lira.
Questo provvedimento provocò, a sua volta, una serie di reazioni
a catena inaspettate e incontrollabili: scomparvero le lire dalla
circolazione monetaria in Italia, e anche di euro se ne videro
sempre di meno.
Donna Celestina del Mercato incrementò a dismisura i suoi affari,
aprendo in pratica un megamercato all’aperto, dove si scambiava
di tutto, dalla pasta al pane,
dai vestiti alle biciclette, dagli anelli d’oro alle scarpe. Altri
mercati sbucarono un po’ dappertutto a Napoli e in tutte
le grandi città, e di soldi e monete, in |
lire e in euro, se ne videro sempre di meno.
7. La situazione non era molto diversa negli altri paesi della
Comunità Europea. Il contante era praticamente scomparso dalla
circolazione e l’euro lo maneggiavano solo pochi banchieri i
quali, però, pure loro cominciavano ad avere difficoltà di
approvvigionamento. I ristoranti non facevano più credito nemmeno
attraverso le carte di credito, le mogli o le governanti non
riuscivano più a fare la spesa, i figli non potevano più
comprare l’ultima versione elettronica di monopoli e così via.
Aumentarono a dismisura i pescatori e pure in Spagna le fonti di
maggiore approvvigionamento per mangiare diventarono, per
moltissime famiglie, la pesca e l’agricoltura, oltre che la
pastorizia.
8. E il racconto potrebbe continuare...
Ma chi ha capito ha capito e chi non ha capito "beato a
isso".
Fine dicembre Duemila e 1 |
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