Anno II
n. 1 - Gennaio 2002 

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Arriva l’Euro,
la
vecchia Lira
va in
p
ensione di Pietro Oliviero

perché in pochi conoscono già il valore delle monete. Infine alcuni centri commerciali pretendono per il noleggio dei carrelli al posto delle 500 lire una moneta da 2 euro (£ 3872 )!
Su un piano più specificatamente teorico, si può affermare che grazie all’Euro sono state eliminate le fluttuazioni dei cambi all’interno dei singoli Stati membri; il che significa che non avremo più le quotazioni ufficiali delle monete di quei paesi, (ad es. il Marco, il Franco, ecc). La cosa in effetti, sussisteva già dal primo giorno 1999, anche se fino al 1° gennaio scorso l’Euro era solo una moneta virtuale, poteva essere usata nelle transazioni immateriali, ma non poteva essere consumata, spesa, essere fisicamente utilizzata, scambiata. In una parola, circolare.
Fra gli altri vantaggi dell’Euro c’è quello di eliminare i rischi di cambio, cioè le oscillazioni delle diverse valute, che non esistono più. E si eliminano quindi anche le commissioni valutarie, cioè le spese relative al cambio fra le vecchie monete europee.
L’introduzione dell’Euro crea inoltre un mercato unico, in cui Internet sarà la vetrina per mostrare i propri prodotti con prezzi in Moneta Unica, che sono direttamente raffrontabili dai clienti. L’unione fra le due rivoluzioni, quella valutaria e l’informatica, ci porteranno sempre di più verso un mercato veramente globale, svincolato dalle ristrettezze locali.

Tutto quello che sta accadendo sotto i nostri occhi in campo finanziario con l’introduzione della moneta unica, pochi giorni dopo il change-over.

La nostra Lira, che per oltre un secolo ha accompagnato gli Italiani nella loro storia, sta per lasciare il passo alla moneta unica, scomparendo definitivamente.
Il tempo stringe, dal 1° gennaio 2002, giorno ribattezzato Euro-day, L’Euro ha visto la luce ed è arrivata tra le mani delle oltre 300 milioni di persone interessate dal cosiddetto change-over, la conversione: un evento straordinario nella storia. L’introduzione della moneta unica è vantaggiosa per tutti i cittadini, ma potrebbe diventare un fatto alquanto traumatico, e ciò nonostante la capillare opera d’informazione svolta da ogni sorta d’Enti. Per i singoli cittadini è poi importante leggere il prezzo delle merci e dei servizi in Euro sugli scontrini, sulle fatture, sugli espositori. E ciò anche perché, dopo 50 anni, sono tornati i centesimi, ed essi sono un’entità con la quale bisogna fare i conti (in ogni senso) quotidianamente.
Il passaggio dalle monete nazionali all’Euro sta procedendo senza



particolari intoppi in molti dei paesi europei.
In Italia, il cambio monetario non marcia ancora a pieno ritmo, dopo l’euforia arrivano i
problemi. Ci sono file in banca e alle poste; si segnalano aumenti ingiustificati dei prezzi e arrotondamenti; i bancomat hanno dato delle delusioni.
Secondo i dati ufficiali nella prima settimana gli apparecchi capaci di erogare Euro erano il 70% dei complessivi, contro il 100% di quelli tedeschi e l’80% della media europea. Come se non bastasse hanno scioperato i bancari per un giorno a causa del superlavoro non retribuito. Ci sono da segnalare le code ai caselli autostradali sempre per colpa dei conteggi.
La categoria più colpita dall’euro è risultata
quella dei camerieri, che hanno visto diminuire le loro mance

L’Iconografia dell’Euro di Gianfranco Oliviero

Dal primo Gennaio 2002 l’Euro, è entrato nelle nostre case in funzione della lira. Nuovi colori e nuove immagini sono venute a far parte nel nostro vissuto quotidiano, condivise da 300 milioni di europei. Il processo d’integrazione risale agli anni ’50. E dal trattato di Mastricht del 1992, sono passati 10 anni in cui si sono visti susseguirsi vari patti di stabilità economica, che regolavano l’integrazione finanziaria fra gli Stati membri.
Frutto tangibile di questo lungo processo di costruzione politica e finanziaria sono le luccicanti monetine e le fruscianti banconote nuove di zecca che da qualche settimana ci rigiriamo orgogliosi fra le mani. Monete e le banconote disegnate da Robert Kalina, un iconografo austriaco, che ha illustrato i 7 tagli di banconote e gli otto pezzi delle monete.
Per i suoi disegni, Kalina si è ispirato, per quel che concerne la cartamoneta, all’Architettura del periodo che va dal ventesimo secolo, per il pezzo più forte, quello da 500 Euro, fino al periodo romanico per la banconota da 10 Euro.

 

 I colori delle banconote vanno dal violetto della banconota da 500 Euro, al giallo per quella da 200, al verde per quella da 100, all’arancione per quella da 50, al blu per quella da 20, al rosso per la banconota da 10, al grigio per quella da 5 Euro. Sul retro di tutte le banconote, accanto alla carta geografica europea, è stato disegnato un ponte in funzione degli stili.

In definitiva l’Euro rappresenta iconograficamente l’unità dei popoli che vi hanno aderito, mentre il ponte rappresenta il passaggio tra la divisione e l’unità, fino a sottoscrivere la Nuova Costituzione Europea.

architettonici che distinguono i 7 tagli.
Per le monete, l’iconografia è comune su una faccia (rappresentazione stilizzata delle nazioni aderenti), mentre sull’altra varia per ognuno dei 12 paesi che partecipano alla BCE, e cioè alla Banca Comune Europea.
In Italia la moneta da 2 Euro ha sul retro la testa di Dante Alighieri, la moneta da 1 l’uomo di Leonardo da Vinci, quella da 50 centesimi presenta l’iconografia del Marco Aurelio, la moneta da 20 centesimi una scultura di Boccioni, quella da 10 centesimi la Venere di Botticelli, la moneta da 5 centesimi il Colosseo, quella da 2 centesimi la Mole Antonelliana, la moneta, infine, da 1 centesimo Castel del Monte. Le monete richiamano il colore della lega metallica precedentemente usata dalle zecche nazionali dei vari stati aderenti alla moneta unica.