Anno I
Dicembre 2001 
n. 4

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Guerre di religione
di Francesco Albanese

P e r 
a m o r e

d i    D i o

di Felice Gaglione

L’attentato terroristico avvenuto negli Stati Uniti ad opera dei kamikaze ha sconvolto il mondo; ha distrutto il morale dei familiari che hanno perso i loro cari e di tutti i cittadini che hanno seguito in diretta televisiva la conclusiva ed esplosiva manovra terroristica alle Torri Gemelle di Manhattan.
Si dice che i terroristi che hanno organizzato l’attentato siamo d’origine araba. Gli arabi sono un popolo che vive in una terra continuamente afflitta dalle diverse ideologie mistiche e religiose; gli americani sono, invece, un popolo dedito al lavoro per fare concorrenza agli altri paesi tecnologicamente avanzati.
Quando succede un attentato terroristico non si riesce mai a capire il motivo preciso per cui è stato compiuto, perché la mente umana davanti ad un attacco del genere è talmente sconvolta e terrorizzata che è fuori dalla realtà.
Un’altra ipotesi sui possibili attentatori delle Twin Towers potrebbe far cadere la responsabilità sugli ebrei. Potrebbe darsi che lo sterminio degli ebrei nei campi nazisti, durante la seconda guerra mondiale abbia lasciato all’attuale popolo d’Israele motivi d’odio verso l’umanità, tanto da indurli all’attentato.

          Soccorritori americani


Per questo motivo lo sterminio degli ebrei dovrebbe farci riflettere, quindi continuare a distruggere interi popoli per motivi razziali, politici o religiosi è pericoloso per il futuro delle nuove generazioni.
Lo stesso discorso vale per gli ebrei e i palestinesi. Infatti, nella Terra Santa è continuamente guerra e non è giusto lottare contro gli altri per affermare il proprio credo religioso.
La religione è una professione di fede, un modo per elevarsi spiritualmente e trovare la pace interiore. E’, quindi, un messaggio di pace e di civiltà e non di guerra e distruzione.

Dette anche "sante", da distinguersi da quelle demoniache.
Molti credono in maniera paranoica di conquistare il mondo servendosi delle religioni come pretesto, ma in realtà ci sono anche interessi economici dietro le quinte. Questi megalomani non esitano a ricorrere al terrorismo, aiutati dal fatto che le religioni fanno presa soprattutto sui giovani in maniera fanatica, rendendoli "pericolosi per se e per gli altri", più che se fossero "atei convinti".



Quanti sanno che per gli ebrei la Bibbia consta solo del Vecchio Testamento? E non contiene il Nuovo o Vangelo, dove si parla della vita di Gesù e del Regno dei Cieli.
Questa osservazione mi ha sempre assillato per diversi anni e pertanto un giorno mi recai dal rabbino responsabile della sinagoga di Napoli e gli chiesi esattamente questo: "Mi scusi, sa dirmi perché voi ebrei non avete accettato Cristo, che parla anche di un aldilà, mentre il Vecchio Testamento narra solo di fatti terreni e non accenna al dopo la morte? " "Senta", fu la risposta del rabbino, "Noi la mettiamo su questo piano: qui ed ora; poi, quando saremo da un’altra parte penseremo a cosa fare lì ed allora". Volevo replicare dicendo: "Si, ma se non ci si prepara qui e su questa terra, chissà che cosa ci aspetterà nell’altra dimensione". Il rabbino troncò il discorso dicendomi: "M’ascolti, avete voluto creare un’altra religione, fatti vostri! E vi siete permessi di accostare al Vecchio Testamento il Nuovo, e sappia che la traduzione di un testo può essere molto diversa dall’originale". Me ne andai rattristato pensando che il fanatismo religioso non è solo islamico, ma di chiunque crede ciecamente a libri scritti da cosiddetti ispirati. Come si fa, soprattutto a vent’anni, a resistere a questi Testi sacri, che
promettono delizie dopo la morte senza dover più lavorare e penare a chiunque ammazzi chi crede in un altro Dio?

Questo fanatismo non è solo islamico, ma lo è stato anche cristiano. Nel medio evo e fino al cinquecento, i cristiani organizzavano crociate, guerre di religione, contro i così detti infedeli, soprattutto maomettani. Oggi la religione cattolica bandisce il fanatismo e proclama un inno alla vita, qui su questa terra materiale, considerandola bella e sacra (io sinceramente vedo tutto pericoloso!) e non sprona i giovani a farsi ammazzare per nessun ideale, ma li invita a vivere, a non farsi del male, a non drogarsi o ammazzarsi.
Così si spiega il parapiglia e il terrorismo che ha preso le masse, in modo particolare in questi ultimi tempi. I terroristi più pericolosi sono i giovani integralisti islamici, fanatici che prendono alla lettera il Corano, affascinati dalle promesse di delizie sempre più paradisiache per chi segue Allah. Quasi sempre si tratta di giovani semplici, che vogliono imporre il proprio dio, guidati da furbacchioni, capaci di modificare i loro testi sacri fino a giustificare anche il terrorismo. Essi hanno ben altre mire oltre quella religiosa, soprattutto quella di natura economica e di potere politico.
Anche la religione ebraica, vetero testamentaria, che non promette delizia nell’aldilà, può indurre al fanatismo: basti pensare alla morte di Sansone, che ritengo essere il primo kamikaze biblico, quando esclamò: " Muoia Sansone con tutti i Filistei! "