
Attacco
alle Torri gemelle
Colpire la super potenza,
forse, è il massimo delle aspirazioni per un terrorista che
voglia passare al protagonismo, non per la sua identità, ma per l’atto
che ha compiuto.
Questo la dice lunga sulla schizofrenia di quelle persone che si
battono per avere ragione e non per vincere come si addice ad un
vero soldato, che combatte in
una guerra. Essi, infatti, sono anche dei sostenitori di una
causa, quella del terrore.
Essi non potranno mai spuntarla, perché la reazione della gente
di fronte a questi atti è univoca, ed è quella di colpire il
nemico, che solo per un certo numero di giorni è invisibile, ma
poi si rivela per quello che è: una mente sola
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ed
isolata, e scusate il gioco di parole. La solitudine, alimentata
dal fanatismo religioso, induce a questo tipo di monomania.
La mentalità americana è pragmatica, e distingue le cose
complicate da quelle semplici e risolvibili. Il fanatismo
religioso comporta un modo di pensare intransigente, non scisso
dal dogma, in senso lato o integrale, è un modo di vivere
ostinato e cieco con il proprio credo religioso e politico.
Gli USA non hanno tardato nella reazione, così com’è già
avvenuto in passato nella seconda guerra mondiale contro i
giapponesi, ottenendo però anche l’alleanza militare di tante
nazioni e la solidarietà di tutto il mondo con una ferma condanna
al terrorismo.

L'apocalisse a New York
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