L’ambiente
nel terzo millennio
La nuova
gestione dei rifiuti
di Pietro
Oliviero |
Ecco
come dovrebbe essere, il futuro della nostra società;
più pulita
e meno inquinante,
sia per l’uomo
sia per la natura,
senza contare troppo
sul petrolio. |
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In
passato il concetto di rifiuto era interpretato come un oggetto o
sostanza, derivante da attività umana o da cicli naturali,
abbandonati o destinati all’abbandono, quindi il rifiuto non era
valorizzato come risorsa, ma esclusivamente raccolto e trasportato
in discarica. Con il Decreto Ronchi (22/97), che ha recepito una
direttiva CEE il concetto di rifiuto, è definito come qualsiasi
sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l’obbligo
di disfarsi.
C’è quindi
la consapevolezza dell’utilizzo ottimale del rifiuto, guardando
il ciclo di produzione dei beni sull’intero arco della loro
vita. Il problema nasce dal fatto che soprattutto in Italia, si fa
uso prevalente dello smaltimento in discariche, a volte abusive,
contribuendo così all’inquinamento del suolo e del sottosuolo,
rovinando così le falde acquifere e causando danni all’agri
coltura; questo è dovuto dall’utilizzo di poca tecnologia per
il trattamento dei rifiuti, soprattutto nelle grandi città. Gli
obiettivi da perseguire secondo le necessità di una gestione
integrata dei rifiuti solidi sono:
a) La riduzione alla fonte, in pratica, all’atto della
produzione dei beni di consumo, della quantità e della nocività
di rifiuti.
b) Il recupero differenziato di materiali come: vetro, plastica,
carta, metalli ed altro, e il riciclaggio, quando
ciò sia compatibile con l’ambiente, sia non inquinante e conveniente
dal punto di vista economico. |
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c) Il
recupero energetico dai rifiuti attraverso la combustione.
d) Ridurre quanto più è possibile, la quantità dei rifiuti in
discarica.
La necessità di una gestione integrata dei rifiuti è diventata
obbligatoria con il Decreto Legge n° 22/97 (decreto Ronchi) e
pertanto si sfruttano al meglio le potenzialità del loro
riciclaggio, dell’incenerimento e dei trattamenti biologici.
I rifiuti organici, derivanti dagli esseri viventi, animali e
vegetali, ad esempio i rifiuti di cucina, le foglie secche degli
alberi, lo sterco degli animali, sono trasformati nel COMPOST ed
utilizzati in agricoltura come fertilizzanti.
Si fa quindi uso al conferimento in discarica solo dei rifiuti
già trattati, rendendo così minimo l’impatto sul la produzione
dei beni di consumo, della quantità e della nocività di rifiuti.
b) Il recupero differenziato di materiali come: vetro, plastica,
carta, |
metalli
ed altro, e il riciclaggio, quando ciò sia compatibile con l’ambiente,
sia non inquinante e conveniente dal punto di vista economico.
c) Il recupero energetico dai rifiuti attraverso la combustione.
d) Ridurre quanto più è possibile, la quantità dei rifiuti in
discarica.
La necessità di una gestione integrata dei rifiuti è diventata
obbligatoria con il Decreto Legge n° 22/97 (decreto Ronchi) e
pertanto si sfruttano al meglio le potenzialità del loro
riciclaggio, dell’incenerimento e dei trattamenti biologici. I
rifiuti organici, derivanti dagli esseri viventi, animali e
vegetali, ad esempio i rifiuti di cucina, le foglie secche degli
alberi, lo sterco degli animali, sono trasformati nel COMPOST ed
utilizzati in agricoltura come fertilizzanti. Si fa quindi uso al
conferimento in discarica solo dei rifiuti già trattati, rendendo
così minimo l’impatto sull’ambiente e massima la
valorizzazione degli stessi. |
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