Anno I
novembre 2001 
n. 3

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L’ambiente nel terzo millennio
La nuova gestione dei rifiuti                 di Pietro Oliviero

Ecco come dovrebbe essere, il futuro della nostra società;

più pulita
e meno inquinante,
sia per l’uomo
sia per la natura,
senza contare troppo
sul petrolio.

In passato il concetto di rifiuto era interpretato come un oggetto o sostanza, derivante da attività umana o da cicli naturali, abbandonati o destinati all’abbandono, quindi il rifiuto non era valorizzato come risorsa, ma esclusivamente raccolto e trasportato in discarica. Con il Decreto Ronchi (22/97), che ha recepito una direttiva CEE il concetto di rifiuto, è definito come qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l’obbligo di disfarsi.
 C’è quindi la consapevolezza dell’utilizzo ottimale del rifiuto, guardando il ciclo di produzione dei beni sull’intero arco della loro vita. Il problema nasce dal fatto che soprattutto in Italia, si fa uso prevalente dello smaltimento in discariche, a volte abusive, contribuendo così all’inquinamento del suolo e del sottosuolo, rovinando così le falde acquifere e causando danni all’agri coltura; questo è dovuto dall’utilizzo di poca tecnologia per il trattamento dei rifiuti, soprattutto nelle grandi città. Gli obiettivi da perseguire secondo le necessità di una gestione integrata dei rifiuti solidi sono:
a) La riduzione alla fonte, in pratica, all’atto della produzione dei beni di consumo, della quantità e della nocività di rifiuti.
b) Il recupero differenziato di materiali come: vetro, plastica, carta, metalli ed altro, e il riciclaggio,
quando ciò sia compatibile con l’ambiente, sia non inquinante e conveniente dal punto di vista economico.

c) Il recupero energetico dai rifiuti attraverso la combustione.
d) Ridurre quanto più è possibile, la quantità dei rifiuti in discarica.
La necessità di una gestione integrata dei rifiuti è diventata obbligatoria con il Decreto Legge n° 22/97 (decreto Ronchi) e pertanto si sfruttano al meglio le potenzialità del loro riciclaggio, dell’incenerimento e dei trattamenti biologici.
I rifiuti organici, derivanti dagli esseri viventi, animali e vegetali, ad esempio i rifiuti di cucina, le foglie secche degli alberi, lo sterco degli animali, sono trasformati nel COMPOST ed utilizzati in agricoltura come fertilizzanti.
Si fa quindi uso al conferimento in discarica solo dei rifiuti già trattati, rendendo così minimo l’impatto sul la produzione dei beni di consumo, della quantità e della nocività di rifiuti.
b) Il recupero differenziato di materiali come: vetro, plastica, carta,

metalli ed altro, e il riciclaggio, quando ciò sia compatibile con l’ambiente, sia non inquinante e conveniente dal punto di vista economico.
c) Il recupero energetico dai rifiuti attraverso la combustione.
d) Ridurre quanto più è possibile, la quantità dei rifiuti in discarica.
La necessità di una gestione integrata dei rifiuti è diventata obbligatoria con il Decreto Legge n° 22/97 (decreto Ronchi) e pertanto si sfruttano al meglio le potenzialità del loro riciclaggio, dell’incenerimento e dei trattamenti biologici. I rifiuti organici, derivanti dagli esseri viventi, animali e vegetali, ad esempio i rifiuti di cucina, le foglie secche degli alberi, lo sterco degli animali, sono trasformati nel COMPOST ed utilizzati in agricoltura come fertilizzanti. Si fa quindi uso al conferimento in discarica solo dei rifiuti già trattati, rendendo così minimo l’impatto sull’ambiente e massima la valorizzazione degli stessi.