Anno I
novembre 2001 
n. 3

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Propensione 
al risparmio
di una
Nazione


A
i primordi della civiltà, l’uomo si procurava il cibo necessario al suo fabbisogno con la caccia e, non circolando mezzi di pagamento, non vi erano scambi commerciali a titolo oneroso. Con il passare del tempo gli uomini incominciarono a barattare, cioè, a scambiare un bene in cambio di un altro. E’ palese, evidente, logico e razionale che siccome i beni scambiati non erano della stessa natura, in una economia primitiva, faceva da padrone chi possedesse i beni più preziosi o rari.



Con l’avvento della pecunia (dal latino bestiame), il bestiame divenne l’unico mezzo d’acquisto, e lo scambio fra terzi si perfezionava avendolo sempre come riferimento. L’introduzione della moneta, oggetto destinato a costituire mezzo di scambio di beni e servizi, fece scomparire il baratto e nacquero i cosiddetti banchieri; la loro attività era di custodire le monete, senza corresponsione d’interesse. Così nacque la prima forma di risparmio.
Ho cercato di fare un breve epilogo per arrivare ai giorni nostri e al nocciolo del problema: la propensione al risparmio delle famiglie. Con il sistema cartaceo (banconote fabbricate dall’Istituto di emissioni e dalla Banca d’Italia in rapporto alla riserva aurea), sorsero gli Istituti di Credito, detti anche mercati finanziari.
La loro attività principale si esplicava attraverso la raccolta di capitali dei risparmiatori, ai quali si corrispondeva
un tasso d’interesse che variava secondo l’entità della somma depositata e dalla durata del vincolo

bancario. Nel frattempo i banchieri utilizzavano i fondi monetari per prestiti a breve e medio termine, ricavandone un interesse.
Dalla banche possiamo capire quanto sia importante e consistente la propensione a risparmiare per una nazione. Una oculata gestione del reddito prodotto dalle famiglie è di cercare di non dilapidare tutte l’entrate e di destinarne una fetta al risparmio, affidandolo alle banche oppure utilizzandolo in altri investimenti che producono reddito.
E’ importante asserire che il denaro risparmiato è un indice rilevante di ricchezza del paese, perché la maggior parte di esso è utilizzato a promuovere attività imprenditoriali, favorendo anche la creazione di nuovi posti di lavoro.
Affinché la propensione al risparmio sia ottimale bisogna tenere presente che è necessario avere un governo stabile e degli indirizzi di politica economica efficaci; in caso contrario con un’economia altalenante e con un’inflazione crescente, i risparmiatori vedono diminuire il potere d’acquisto del loro denaro e si ha una crescita dei prezzi al consumo.
Per concludere, una stabilità politica, un’economia forte e un’inflazione controllata, sotto la soglia di rischio del 1-2%, sono forti incentivi per le famiglie al risparmio e solide basi per lo sviluppo economico del paese.

Da Internati
a utenti

Il difficile percorso della psichiatria in Campania dalla dismissione manicomiale alla costruzione della rete delle strutture residenziali.

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La scorsa estate

Il 30 agosto ho trascorso in allegra compagnia un’allietante serata al Centro di salute mentale di Torre del Greco.
Radunati attorno ad una pizza e contorno, in circa una ventina di ragazzi, per festeggiare la fine delle trascorse attività in estate, nell’attesa della cena, ci siamo divertiti ad ascoltare e a ballare della buona musica, in compagnia

anche dell’esuberante e splendida animatrice Concetta.
La serata è diventata, inoltre, un’occasione per approfondire le nostre conoscenze ed incontrare nuovi amici.
Vorrei personalmente ringraziare l’organizzatore (Vito) e gli altri operatori per tutte le stupende attività svolte nella scorsa estate e mi auguro che possano continuare ad offrirci altre interessanti iniziative, utili per integrarmi meglio con i ragazzi del Centro.

                        Walter Di Munzio