Maggio di…pittura       29

di Francesca Mari

Maggio torrese: politica, propaganda, incontri, conferenze, informazione e … caos! Ma, per chi vuol scrollarsi di dosso l’ansia dei preparativi per le prossime elezioni, il maggio torrese è anche arte! L’arte che appassiona, che emoziona, che si fa ammirare e amare. L’arte che, ancora una volta, ci offre il Centro D’Arte Mediterranea con una mostra di pittura, denominata " Il Rinnovamento pittorico nel solco della tradizione".
La mostra è stata inaugurata giovedì scorso, con una kermesse celebrativa che ha visto la partecipazione di alcuni dei più grandi artisti e collezionisti napoletani come V. La Ricchia, M. Munieri, A. Madonna, e Sablotsky, e si protrarrà fino al 25 maggio. In esposizione, i quadri di quattro grandi artisti contemporanei, tutti campani: il paesaggista Carlo Cordua (di Napoli), e i tre ritrattisti Ugo de Cesare (di Caserta), Giovanni Parlato (di Vico Equense), Gianno Strino (di Napoli).
"Si tratta di artisti di grande spessore -spiega Luigi Madonna- che riescono, nelle loro tele, a fondere elementi della tradizione pittorica napoletana con tecniche e suggestioni contemporanee. Partendo, infatti, da riferimenti, colori e atmosfere della Scuola Napoletana e della pittura ottocentesca, se ne allontanano per maturare una composizione rinnovata, un taglio più smaliziato e

culturalmente preparato." Molto suggestivi i paesaggi del napoletano Cordua, definito da alcuni critici "il pittore della luce e della memoria" perché riesce a creare, coi colori, magici effetti di luci e dissolvenze e nello stesso tempo ad amalgamare, nelle sue composizioni, gli aspetti più affascinanti della tradizione "vedutistica". Tra i quadri della mostra, prodotti con le tecniche pastello su carta e olio su tela, sono di grande effetto: "Pomeriggio a Capri"e "Sorrento".
Specchio del reale, ma di un realismo vivo, intenso che sembra frugare anche nel fondo più oscuro dei soggetti rappresentati, sono le tele di Ugo de Cesare. I suoi quadri, proposti alla mostra, prodotti con la tecnica olio su tela, raffigurano scene di vita vissuta, in cui i personaggi ritratti non si accorgono dell’occhio del pittore che li scruta, e sono rappresentati nella loro spontaneità, senza alcuna forzatura. Tra le più emblematiche, in cui domina il tema dell’infanzia, troviamo: "Giochi"; "Bimbe in Giardino" e "Tenerezze".
Tale intensità introspettiva trapela anche dai ritratti di Giovanni Parlato, considerato il vero successore della tradizionale scuola del primo Novecento, grazie alla sua sicurezza nei colori e nel cromatismo. Le opere proposte alla mostra sono tutte prodotte a olio su tavola, e le più significative, sia dal punto di vista tecnico che figurativo, sono: "Il riposo", "Natura Morta", "Attimi di pausa".
L’ultimo ritrattista, Gianno Strino, è stato definito iperrealista per la sua riproduzione, quasi fotografica, del soggetto. Di grande intensità, realizzati a olio su tela, "Eleonora", "Il Pescatore" "L’altalena".