Maggio di…pittura
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di Francesca Mari
Maggio torrese: politica, propaganda, incontri, conferenze,
informazione e … caos! Ma, per chi vuol scrollarsi di dosso l’ansia dei
preparativi per le prossime elezioni, il maggio torrese è anche arte! L’arte
che appassiona, che emoziona, che si fa ammirare e amare. L’arte che, ancora
una volta, ci offre il Centro D’Arte Mediterranea con una mostra di pittura,
denominata " Il Rinnovamento pittorico nel solco della tradizione".
La mostra è stata inaugurata giovedì scorso, con una kermesse celebrativa che
ha visto la partecipazione di alcuni dei più grandi artisti e collezionisti
napoletani come V. La Ricchia, M. Munieri, A. Madonna, e Sablotsky, e si
protrarrà fino al 25 maggio. In esposizione, i quadri di quattro grandi
artisti contemporanei, tutti campani: il paesaggista Carlo Cordua (di Napoli),
e i tre ritrattisti Ugo de Cesare (di Caserta), Giovanni Parlato (di Vico
Equense), Gianno Strino (di Napoli).
"Si tratta di artisti di grande spessore -spiega Luigi Madonna- che
riescono, nelle loro tele, a fondere elementi della tradizione pittorica
napoletana con tecniche e suggestioni contemporanee. Partendo, infatti, da
riferimenti, colori e atmosfere della Scuola Napoletana e della pittura
ottocentesca, se ne allontanano per maturare una composizione rinnovata, un
taglio più smaliziato e
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culturalmente preparato." Molto suggestivi i paesaggi del napoletano Cordua,
definito da alcuni critici "il pittore della luce e della
memoria" perché riesce a creare, coi colori, magici effetti di luci
e dissolvenze e nello stesso tempo ad amalgamare, nelle sue composizioni,
gli aspetti più affascinanti della tradizione "vedutistica".
Tra i quadri della mostra, prodotti con le tecniche pastello su carta e
olio su tela, sono di grande effetto: "Pomeriggio a Capri"e
"Sorrento".
Specchio del reale, ma di un realismo vivo, intenso che sembra frugare
anche nel fondo più oscuro dei soggetti rappresentati, sono le tele di
Ugo de Cesare. I suoi quadri, proposti alla mostra, prodotti con la
tecnica olio su tela, raffigurano scene di vita vissuta, in cui i
personaggi ritratti non si accorgono dell’occhio del pittore che li
scruta, e sono rappresentati nella loro spontaneità, senza alcuna
forzatura. Tra le più emblematiche, in cui domina il tema dell’infanzia,
troviamo: "Giochi"; "Bimbe in Giardino" e
"Tenerezze".
Tale intensità introspettiva trapela anche dai ritratti di Giovanni
Parlato, considerato il vero successore della tradizionale scuola del
primo Novecento, grazie alla sua sicurezza nei colori e nel cromatismo. Le
opere proposte alla mostra sono tutte prodotte a olio su tavola, e le più
significative, sia dal punto di vista tecnico che figurativo, sono:
"Il riposo", "Natura Morta", "Attimi di
pausa".
L’ultimo ritrattista, Gianno Strino, è stato definito iperrealista per
la sua riproduzione, quasi fotografica, del soggetto. Di grande
intensità, realizzati a olio su tela, "Eleonora", "Il
Pescatore" "L’altalena". |