Beato Vincenzo Romano
di Francesca Mari
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Mancano quasi due mesi al grande giorno, eppure, già
fervono i preparativi per la Festa Liturgica del Beato Vincenzo Romano,
che si terrà il 29 novembre per il quarantesimo anniversario della
Beatificazione.
Infatti, il 16 settembre il comitato organizzativo si è riunito per
definire alcuni punti del programma, non ancora ufficiale, e sono emersi
alcuni problemi di ordine amministrativo.
Tra questi emerge quello relativo al convegno dedicato al Beato, previsto
dal programma, che doveva tenersi a Villa Macrina. Durante l’incontro,
però, l’amministrazione comunale ha comunicato che la Villa non è più
disponibile e attualmente si cerca un’altra sede per non dover
rinunciare al convegno, il quale prevede anche l’intervento di due
esperti di Vincenzo Romano.
Tra le celebrazioni previste per l’anniversario, particolarmente
importante è quella della divulgazione di alcune testimonianze dirette
del giorno della Beatificazione, che la Chiesa sta cercando, già da
tempo, di raccogliere tra i fedeli presenti al grande evento.
"Abbiamo intenzione- dice don Franco Rivieccio- di rendere pubbliche
alcune testimonianze risalenti al giorno della Beatificazione, ma è stato
molto difficile reperire materiale perché, al tempo, le riprese furono
effettuate solo da alcuni videoamatori. Il nostro appello, alle persone
che erano presenti a Roma quel giorno, è di continuare a offrirci le
proprie testimonianze, anche solo attraverso relazioni scritte".
Il materiale in possesso dal comitato consiste in una registrazione
radiofonica dell’epoca, che riproduce il discorso del Papa Paolo VI e il
saluto del cardinale Castaldo e che, probabilmente, sarà riproposta dalla
Basilica di S. Croce.
Inoltre, pare che sia stato trovato un filmato, consegnato alla Chiesa da
un vigile urbano, mentre si è alla ricerca di un altro filmato disperso,
appartenuto al parroco deceduto, Don Salvatore Maglione.
Chiunque abbia partecipato alla cerimonia di Beatificazione e voglia
fornire la propria testimonianza può recarsi alla Basilica di S. Croce. |
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Beato… quello
che non tutti sanno
Si è concluso, lunedì scorso, il ciclo di conferenze
organizzate dal Gruppo Archeologico Torrese G. Novi e dalla Pro Loco.
Incontri finalizzati alla divulgazione di notizie storiche, archeologiche,
religiose e culturali della città di Torre del Greco, che, per la loro
portata e per la partecipazione di personaggi esperti nel settore, che
hanno offerto materiale inedito e interessante, hanno registrato un gran
successo di pubblico.
Insolito l’ultimo incontro, sulla figura del Beato Vincenzo Romano,
durante il quale il relatore Don Francesco Rivieccio, vicepostulatore
della causa di santificazione del Beato, più che seguire la solita linea
esplicativa su vita, morte e miracoli del personaggio, ha voluto rendere
note alcune particolarità del carattere, dell’impegno religioso e umano
del nostro patrono.
Di temperamento mite e bonario, il Beato sapeva essere anche molto duro
nei confronti delle autorità o di chi non seguiva la parola di Dio.
Infatti, per convincere anche i reticenti a seguire la messa, usava il
cosiddetto metodo di predicazione della "sciabica".Il termine,
che letteralmente designa una rete da pesca che trascina tutto con sé,
metaforicamente è stato usato per indicare le predicazioni che il Beato
faceva, seduto su una sedia, nei luoghi più affollati, per attirare l’attenzione
soprattutto degli uomini che erano i più restii ad andare in Chiesa. Dopo
le predicazioni, il Beato trascinava con sé folti gruppi di persone e li
induceva a seguire la messa.
Il Beato è stato anticipatore di alcuni dei più importanti movimenti
religiosi dei giorni nostri, come la Caritas, per esempio, poiché la sua
tendenza a prodigarsi per i poveri era così spiccata da arrivare ad
annullare se stesso. Infatti, si racconta che il fratello Giuseppe, che
continuava a regalare abiti nuovi al Beato, si lamentasse del fatto che
lui aveva sempre indosso una tunica strappata, perché donava i suoi
vestiti ai poveri di strada. E’ stato testimoniato che egli avesse
donato anche pezzi d’arredamento, materassi e lenzuola.
Inoltre il Beato è stato antesignano dell’ordine dei "Cappellani
di Bordo", nato soltanto agli inizi del ‘900 quando per la prima
volta i sacerdoti venivano imbarcati sulle navi per sostenere i passeggeri
durante il viaggio. In realtà, già ai suoi tempi, il Beato mandava un
sacerdote su ogni corallina, perché i marinai fossero sostenuti nei loro
lunghi viaggi.
Tra gli aspetti, infine, che possono testimoniare la sua santità, emerge,
con certezza, quello della "bilocazione", in quanto è stato
testimoniato che il Beato si sia trovato in due luoghi,
contemporaneamente, e quello dell’estasi, poiché è stato visto
sollevarsi da terra, nei momenti di più intensa meditazione. |