E'  ARRIVATO  U  PAPOR  I  ...PAPA'     Pag. 4

E'  ARRIVATO 
U  PAPOR  I  ...PAPA'

 Quando il taxi, stracarico, arrivava sotto la casa del marittimo, dai balconi circostanti, tutti si affacciavano per curiosità o per salutarlo; in quel momento, diventava la persona più importate del quartiere: tutti gli chiedevano notizie dei loro parenti in America. Mentre avveniva questo scambio di notizie, alcuni giovanotti facevano a gara per scaricare i pacchi dall’automobile, sapendo bene che ci sarebbe stata una lauta mancia con la quale potevano assicurarsi la visione dei film in programmazione nei cinema Iris e Vittoria. Ricordo un anziano taxista napoletano che nel prendere l’autostrada per Torre del Greco, al pagamento del pedaggio, diceva: “Per la piccola Parigi”.

    La Conte Grande (vecchia foto)

Negli anni Cinquanta nella Via Di Prè, conosciuta come via Prè, c’era una forte comunità di Torresi, era la napoletana “via Forcella” di Genova che ha fatto la storia nel bene e nel male della città; si poteva comprare tutto, da un isola ad una spilla da balia, e molti locali erano gestiti dai Torresi; lì i nostri marittimi passavano il tempo fra i vari bar, chi non ricorda la trattoria Bacci, e le donnine allegre o, a sera, a vedere qualche spettacolo nel cineteatro “Superba”. Il nome alla via è dato dall’omonima chiesa di San Giovanni Di Prè.

        
           
       La Conte Grande

In Via Milano c’era la “Casa del marinaio” provvista di mensa e un camerone, lì i marittimi, in attesa di imbarco, potevano mangiare e dormire pagando una piccolissima quota; poi c’era Piazza Portello ritrovo dei marittimi in attesa di imbarco.

Le grandi navi, i transatlantici, orgoglio dell’Italia, con i loro lussuosi saloni e piscine coperte, erano paragonate ai grandi alberghi a cinque stelle, e la ristorazione, avendo come cuochi anche chef torresi, poteva competere con i grandi ristoranti francesi.


              
      La Conte grande

Mio padre, allora giovane garzone sulla nave Andrea Doria, ci raccontava dei complicati menù, del caviale, della maionese, spiegando, a mia madre, che la salsa non era solo rossa di pomodoro come di nostra abitudine, ma anche verde di basilico (PESTO) o bianco (LA BESCIAMELLA) al che lei storpiava il naso dicendo che fetenzia. 

   
          
   Interno della Conte Grande