E'  ARRIVATO  U  PAPOR  I  ...PAPA'     Pag. 3

E'  ARRIVATO 
U  PAPOR  I  ...PAPA'

Avveniva così un’utile collaborazione ed un’economia nella spesa giornaliera. In quel periodo di boom economico, i marittimi furono tra i primi a potersi permettere l’acquisto delle nuove case che andavano sorgendo, anche se senza ascensore ma con bagno in casa. Nei momenti dei grandi avvenimenti familiari, come battesimi, cresime, prima comunione, conoscenza dei suoceri, fidanzamento ufficiale dei figli o sposalizio, si faceva coincidere l’evento con la presenza del marittimo a casa, d’accordo col parroco della chiesa.    


                
La Conte Biancamano

Nelle lunghe notti d’inverno, seduti intorno al braciere (u rasiere), allora non c’era la televisione, fra fattarielli e cuntarielli, tratti dal grande libro immaginario che era la mente dei nonni, noi pensavamo ai nostri cari lontani, e dai loro racconti sull’America, cercavamo di immaginare come fossero i televisori, i frigoriferi, le grandi e lunghe automobili, le cucine (da noi si usava ancora il focolare), le grandi strade a quattro corsie, le scale mobili, il treno sottoterra e altro ancora; poi, con i grandi occhi spalancati, andavamo a dormire sognando l’AMERICA.


            La Conte Biancamano (Vecchia foto)

All’arrivo della nave nel porto di Napoli, a Piazza Municipio, “è arrivat u Papòr i Papà” dicevamo noi ragazzi; c’era una grande festa, la tristezza provata alla partenza era compensata dalla gioia dell’arrivo. Madri, mogli, fidanzate, figli, nipoti andavano sotto bordo; venivano da tutte le parti della Campania, e anche dalla Calabria, affittando le automobili, le famose 1400 Fiat, e, per l’occasione le donne, si facevano le acconciatura ai capelli.

Su alcune navi, c’era anche la banda che suonava marcette e canzoncine.

              
           
La Conte Biancamano, in coperta

Dalla nave sbarcavano pacchi e contrapacchi che riempivano bagagliai e portabagagli dei taxi napoletani di color verde e nero, erano le fiat 1100 E con ruota di scorta sul cofano posteriore. La nave per incanto si alleggeriva, e passato il controllo della Dogana si tirava un forte respiro di sollievo. Le molte bottiglie di wisky, Fundador, Bacardi, Ballantines, Chivas, Johnnie Walker, che i torresi portavano non per berle, ma per regalarle o per abbellire il “buffè” di casa, penso che siano ancora lì a fare bella mostra. Si usava invece molto caffè, la famosa marca Gold Medal, e il caffè crudo che si abbrustoliva in casa.    


                
  La Conte Grande