La Storia di Torre del Greco
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1860
                                     7 settembre 1860: l'ingresso di Garibaldi nel Napoletano. 
         Lungo il percorso della linea ferroviaria, giù alla marina di Torre del Greco, la popolazione
                                                       correva ad acclamare il trionfatore.

L’OTTOCENTO: 
COL REGNO NAPOLEONICO
E’ ABOLITO IL FEUDALESIMO 
E TORRE, DIVENTA COMUNE. 
LA RESTAURAZIONE BORBONICA,
L’AVVENTO DI GARIBALDI,
L’UNIFICAZIONE NAZIONALE,
L'ERUZIONE DEL 1861. 
SI FA ANCORA PIU’ ATTIVA 
LA PESCA DEL CORALO E NASCE
L'INDUSTRURIA 

PER LA LAVORAZIONE 
DEL PESCATO. 


Il re Ferdinando conduceva una politica, ambigua nei confronti della Francia di Napoleone e di fronte ad una nuova invasione francese, i1 23 Gennaio 1806 fuggiva di nuovo a Palermo. Sul trono di Napoli si insediò Giuseppe Bonaparte, fratello del Grande, che secondo le nuove regole della Democrazia e della Libertà aboliva in tutto il Regno meridionale il decrepito e farraginoso ordinamento feudale, facendo di ogni città o paese un comune libero. Nella comarca il barone in carica Gaetano Langella veniva destituito. Torre, Resina e Portici diventavano comuni, autonomi e distinti e avevano un proprio sindaco con un decurionato (consiglio comunale). Primo sindaco torrese fu un non bene precisato G. Scognamiglio.(1). A Giuseppe Bonaparte passato sul trono di Spagna anch’esso occupato dalla Francia, seguiva nel 1868 Gioacchino Murat, valoroso generale e cognato di. Napoleone. 
Con la caduta di Napoleone nel 1816 Ferdinando tornò a Napoli, unendo i due Regni di Napoli e di Sicilia in quello unico delle due Sicilie e assumendone il titolo di Ferdinando I. Pur essendo assolutista, non soppresse le benefiche novità, amministrative napoleoniche. Ferdinando II, succeduto a Francesco I nel 1830, fu anch’egli autoritario e conservatore. Tuttavia diede qualche nuovo impulso al suo Stato, facendo costruire, fra l’altro, la ferrovia Napoli-Portici, prima in Italia, inaugurata il 3 Ottobre 1839 e prolungata l’anno seguente fino a Torre del Greco e in seguito fino a Torre Annunziata, a Nocera e a Vietri sul Mare, con diramazione da Torre Annunziata a Castellammare. 
Il successo dell’opera fu tale che, ad esempio, nel ’42 fra Napoli e Torre viaggiarono ben 600 mila persone. Gli. avvenimenti politici del Risorgimento incalzavano maturando il processo di unificazione nazionale Giuseppe Garibaldi, lo straordinario Capo della

Spedizione dei Mille, sbarcava l’11 Maggio 1860 in Sicilia, conquistava 1’isola, passava sul continente e raggiungeva Salerno. E Mentre il nuovo re Francesco II. si allontanava da Napoli, egli la mattina del 7 Settembre, partito da Vietri con pochi suoi uomini su un treno stracarico di folla esultante, si portava alla capitale per conquistarla; e lungo il percorso della linea forroviaria, giù alla marina, la popolazione torrese, come quelle delle altre città vicine, correva ad acclamare il trionfatore. (2). 
Torre entrava così nella grande famiglia dell'Italia unita, regnando Vittorio Emanuele II di Savoia (1860-1878), cui sarebbe succeduto Umberto I (1878-l900). Il liberale torrese don Pietro Palomba faceva parte, nel 186l, del primo Parlamento Nazionale. In un’amministrazione comunale caratterizzata da una massiccia, presenza di proprietari e borghesi di idee liberali, si susseguivano, fra gli altri, come sindaci Andrea Vitiello, Antonio Agostino Brancaccio, Biondo Palomba, Michele D’Istria, ecc. 

L'eruzione vesuviana del dicembre 1861 rovinava ancora la città gravemente, soprattutto con scosse, boati, sollevamento e profonde fenditure del suolo che lesionarono e fecero sprofondare gli edifici. E la città, ancora rinnovata, ebbe nuovi palazzi dall'aspetto borghese, una più intensa edificazione nel centro, la nuova Via Circumvallazione, conservando i vecchi quartieri rimasti ancora indenni, un sistema di canaloni per la regolarizzazione delle acque piovane confluenti dalle falde del Vesuvio, e dal1 889 l’approvvigionamento dell’acqua del Serino in molte case. Dopo il Decreto del Parlamento dell’8-6-1865 fu costruito anche il Cimitero, abolendo le antigieniche sepolture nelle chiese (5). 
La popolazione, che era di 2I.732 abitanti nell’aprile 1861 secondo il primo rilevamento ufficiale eseguito dal Ministero dell’Interno, nel dicembre dello stesso anno, dopo l’eruzione vesuviana, risulta di 9.324 abitanti stando ai dati dell'Ufficio Anagrafe del Comune ma, secondo gli studi di Eugenio Torrese, e di 18.000 (6); raggiunse i 24.338 ne1 1871,i 28.201 nel 1881, i 30.000 nel 1890, i 35.328 nel l901... 

1) Castaldi op. cit. pag.141-142. 
2) Per tale avvenimento la strada attraversata dalla ferrovia venne denominata ”dell’Unità Italiana” e quelle adiacenti ”Corso Garibadi” e ”Via Libertà.
5) Eugenio Torrese: La città del corallo, pag. 168-170.
6) E. Torrese, op. cit. pag.14-17.