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come pure l’inchiostrazione, poiché le tinte vengono pescate da un rullo che attinge in una semplice vaschetta. Il gruppo stampa di una macchina monocolore è costituito dal cilindro portamatrice e quello di pressione abbinati ai soli due rulli inchiostratori, l’uno che pesca l’inchiostro dalla vaschetta, l’altro a contatto che elimina le eccedenze. Sistema che adopero per stampare scotch. Il montaggio del clichè sul cilindro-matrice è facile, più complesso diventa quello sulle macchine pluricolore con più rulli-matrice. I clichè di gomma riproducenti i vari colori selezionati vengono applicati ai cilindri con speciali sistemi ottici o meccanici che avvengono, comunque, fuori macchina. L’inchiostro nelle macchine flessografiche deve essere rimescolato e ridiluito perché l’evaporazione dei solventi ne varia la giusta diluizione causando cambiamenti di tono e difficoltà meccaniche al trascinamento della lunga bobina. L’essiccazione dell’inchiostro flessografico sulla carta non richiede particolari accorgimenti. Per la stampa di materia plastica, invece, per nulla assorbente, l’essicazione richiede dispositivi ausiliari che favoriscono

l’evaporazione dei solventi. Sono molto diffuse le macchine flessografiche che stampano carta per avvolgere da banco, e quelle che decorano sacchetti di polietilene o altre materie plastiche di largo consumo quotidiano. Questi sacchetti, come è noto, vengono decorati con scritte e disegni relativi alla ragione sociale del negozio che li distribuisce. Le macchine flessografiche che stampano tubolari di plastica relativi ai sacchetti sono delle combinate che provvedono, con dispositivi aggiunti, al taglio e alla sagomatura dei sacchetti, come la fustellatura del manico, le angolature, ecc. Le flessografiche adatte alla stampa di carta in bobina sono invece dotate di taglierine alla fine del ciclo di stampa. La flessografia, in Campania, è diffusa a livello artigianale. Il flessografo vesuviano e artigianalmente accomunato al tipografo bottegaio, poiché la sua clientela è composta da piccoli negozianti, salumieri, pasticcieri, rosticcieri, e via dicendo. Come il tipografo, il flessografo campano si adatta in locali di fortuna chissà perché sempre angusti. C’e tanto spazio sulla terra e oltre di essa, eppure a molti ne tocca pochissimo.