Carlo Boccia      Pag. 2

della zona, per discutere di sport, dei piccoli problemi quotidiani o di lavoro. Attualmente è gestito da Ciro La Rocca, originario della zona di Leopardi di Torre, che lo prelevò da Andrea Savino nel 1962.
Quest'angolo è uno dei posti più belli di Via Fontana; nelle belle giornate di sole si può ammirare a sinistra una parte dei Monti Lattari e il campanile della vecchia Chiesa di S. Giuseppe alle Paludi, di fronte uno scorcio di mare, mentre a destra s’intravede l'edificio della stazione delle Ferrovie dello stato e, alle spalle, le caratteristiche rampe di 39 scalini che portano al Centro di Torre del Greco. 

Sali e Tabacchi - Via Fontana n° 62.

Fu fondata da un certo "Carbone" nella seconda metà dell’Ottocento con concessione governativa N° 2. Nel 1880 la comprò Grasso Lucia, suora di casa, morta nel 1954, che oltre al sale e tabacchi vendeva il famoso sapone di piazza (era mollo, di colore giallo-verde) che poi era l'unico detersivo con cui si lavava di tutto, dalla biancheria all'igiene personale. Ma i ragazzi lo usavano per lubrificare le ruote delle carrettelle, uno dei pochi divertimenti di locomozione del tempo. Nel 1945 passò alla nipote Anna Olfetano nata a Torre del Greco il 02-08-21, che insieme al marito Del Gaudio Giuseppe la gestirono fino al 1991, cedendola poi alla figlia Del Gaudio Lucia.
Nel 1993 la prelevò e ampliò La Rocca Salvatore.

Salone di Ruggiero Raffaele - Via Fontana n° 23.

Nonno Alfonzo, nato a S. Valentino Iorio (Sa), aprì per la prima volta il Salone, nel 1890, in Via Comizi, sotto le scale della ripa. L’esercizio passò al figlio Francesco verso il 1930. Questi, agli inizi degli anni Trenta, lo trasferì in Via Fontana n° 58 (odierno bar S.Lucia). Adesso è gestito dal nipote Raffaele alla Via Fontana n° 23 dove il padre si trasferì nel 1938 circa.
Raffaele ricorda quando quella via era la più bella strada di Torre del Greco e abitavano le più importanti famiglie torresi; si vanta di aver servito i Capano, gli Ascione, gli Albanese, i Magliulo, i Mainiero e in particolare Antonino Magliulo l'ex sindaco e l'onorevole Crescenzo Mazza. 

Ci racconta, con tristezza, che durante la seconda guerra mondiale, il padre fu costretto dai tedeschi per un certo periodo a tagliare i capelli ai soldati, che erano accampati in una pineta alle falde del Vesuvio, e poi lo accompagnavano a casa, a sera, dandogli un pezzo di pane nero.  

Macelleria Borriello - Via Fontana n° 19.

Fondata da Raffaele nel 1960 in Via Fontana n° 19, prima di lui c'era il negozio della "tianara" (vasellame di terracotta per uso domestico, tra i quali ricordiamo il tiano dove si cuoceva il ragù). Ci racconta i tempi in cui la merce veniva esposta fuori la bottega (allora non c'era l'inquinamento atmosferico) e quando si addobbava per Natale e Pasqua. Allora c'era la confidenza e l'onestà con i clienti; ricorda un aneddoto simpatico: aveva incartato, per sbaglio, assieme alla carne, ad un suo amico cliente Ciro Capuano (Giro o Zingariello), una banconota da £ 10.000 e quello gliela riportò dicendogli: "Tieni, ti faccio un regalo", spiegandogli poi la ragione. Gli viene in mente anche quando la carne era un lusso per poche persone e quando apriva il negozio di Domenica alle quattro del mattino.
Adesso mette la sua esperienza al servizio del figlio, che la gestisce con ordine e serietà.

Luigi Mennella "Fruttivendolo" - Via Fontana n° 13

Negozio aperto da Mario Mennella nel 1950, nel sottoscala di Via Fontana n° 46 bis; "si dovevano scendere 10 scalini" dice il figlio Giuseppe, dove faceva abitazione e bottega. Il soprannome "Pezzettiello" fu ereditato dalla sua famiglia perché vendevano la merce a pezzi. La sveglia di Mario era alle 4 del mattino, per andare al mercato in Via Purgatorio, per rifornirsi di frutta e verdura, con la carretta spinta a mano. Ebbe 6 figli, due femmine e quattro maschi di cui Giuseppe è impiegato comunale.
Pezzettiello o fruttaiuolo è ricordato per la sua bontà e generosità, faceva del bene a famiglie bisognose, con il consenso della moglie Capuano Anna detta "Nanella". Fu premiato dalle Cooperative del mercato come "Cavaliere del lavoro " per i suoi 50 anni di sveglie mattutine alle 4. Negli anni Sessanta passò in Via Fontana n° 13, adesso la gestisce il figlio Luigi con il cognato Filippo Veneruso.