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Argomento presente: « FUMETTI A TORRE: CHE PASSIONE! »
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ID: 7701  Discussione: FUMETTI A TORRE: CHE PASSIONE!

Autore: Cosimo CANFORA  - Email: cosimoblanc@hotmail.fr  - Scritto o aggiornato: giovedì 20 gennaio 2011 Ore: 03:17

FUMETTI CHE PASSIONE
Salve a tutti, e ben trovati!

Prima di parlarvi del mio semplice progetto, vorrei, se me lo permettete, porre una domandina alla Redazione Tutta: "Esiste già, a vostra conoscenza, un argomento simile al titolo di questa Discussione? In caso affermativo, mi piacerebbe conoscerne il titolo e l' ubicazione fra i 1293 argomenti che arricchiscono il Forum. Sempre in caso affermativo, quale è la pagina in cui si trova?

Ringrazio quante/i vorranno istruirmi in tal senso

Clicca qui cose antiche torresi
Clicca qui compagni di scuola
Clicca qui l'associazione torrese

 
 
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ID: 7760  Intervento da: la redazione  - Email: info@torreomnia.it  - Data: venerdì 30 novembre 2007 Ore: 21:01

I FUMETTI A TORRE DEL GRECO

Un primo assaggio degli anni 60 torresi nel mondo dei fumetti. Allora i ragazzi torresi di dividevanoo in due categorie, quelli che dicevano "a rete u cinema Iris" e gli altri "a rete u cinema Vittoria", che era la stessa cosa. Lì la domenica si svolgeva il mercatino dei fumetti usati.

I quartieri popolari con vecchie architetture spagnole, porte e portelle, terrazze e balaustre, vasetti di garofani e rose. Il cuore del proletariato torrese pre-post bellico. Il pidocchietto (cinema Vittoria) con “Mammella” nei miraggi hollyoodiani con i vari Ehston, Reves, Scott, Matur, Baker, Weissmüller; il sentore acre e soffuso delle fatiscenze, carnacotta e fichi d'india, Feola l'Acquaiola, in una Torre del Greco agro-dolce di un folklore ed una cultura proletari quasi autarchici, a tratti fuori dalla storia, pur se dipanati da canoni ancora imbevuti di viceregno e, talvolta, di logiche lazzaroniche; una Torre del Greco, tuttavia, incancrenita da eruzioni, dopoguerre, e suggestioni mistiche, in un contesto lirico epocale destinato a soggiacere per estinguersi sotto le sgherre pressioni di una involuzione etica, un edonismo devastante, un pragmatismo ed un meccanicismo fuori d'ogni misura d'uomo. (Luigi Mari)

REPERTORIO
Tex nacque nel 1948, più come esperimento artigianale che come fumetto destinato a divenire un fenomeno editoriale, oggetto negli anni seguenti anche di indagini sociologiche e tesi di laurea e che dopo quasi sessant'anni galoppa ancora in tutte le edicole. Venne ideato da Gian Luigi Bonelli e Aurelio Galleppini come fumetto di "sostegno" all'altro personaggio a cui stavano lavorando all'epoca, Occhio Cupo, una storia di cappa e spada. Nei primi numeri di Tex Willer l'aspetto fisico di Tex riprende molte caratteristiche dal personaggio di Occhio Cupo: i jeans così stretti da sembrare una calzamaglia, gli stivali flosci e la camicia a frange. Quando, contrariamente a tutte le previsioni, Occhio Cupo venne dimenticato e fu Tex a riscuotere successo, queste caratteristiche vennero abbandonate in favore dell'aspetto attuale del personaggio.
Unica alternativa a Il grande Blek ed a Capitan Miki, del trio EsseGesse, personaggi di grande successo negli anni cinquanta, è il secondo personaggio western ideato da Gian Luigi Bonelli; il primo, del 1947, è Il Giustiziere del West.

Anticipando il revisionismo storico statunitense, Tex è il primo personaggio dei fumetti ad offrire un diverso punto di vista verso i Nativi americani dell'epopea West, che non appaiono più come macchiette stereotipate di selvaggi, ma come popolo dotato d'una radicata cultura, degna di rispetto.
Per il nome del ranger Bonelli prese spunto dall'insegna di un negozio milanese, "Tex Moda". Il cognome avrebbe dovuto essere "Killer", ma fu stemperato in Willer poco prima di andare in stampa per non sfidare le ire dei censori.
La prima striscia, Il totem misterioso, esce il 30 settembre 1948 con i disegni di Aurelio Galleppini, disegnatore cui si aggiungeranno: Guglielmo Letteri, Erio Nicolò, Giovanni Ticci, Fernando Fusco, Claudio Villa, Vincenzo Monti, Fabio Civitelli ed altri.

A questi disegnatori vanno inoltre sommati numerosi autori stranieri fra cui gli spagnoli Alfonso Font, José Ortiz, Jesús Blasco, Manfred Sommer, l'argentino Miguel Angel Repetto.
Ai testi, oltre a quelli del creatore, i principali apporti sono stati opera di Guido Nolitta, Claudio Nizzi e Mauro Boselli.
Tutte le copertine della serie, dagli esordi fino al numero 400 (febbraio 1994), sono state realizzate da Aurelio Galleppini; attuale copertinista è Claudio Villa.
Alla realizzazione delle tavole degli Speciali sono stati chiamati anche diversi maestri del fumetto internazionali, come lo statunitense Joe Kubert e Magnus, il celebre papà di Alan Ford. In tal modo ogni singolo professionista, con il consenso esplicito della casa editrice, ha fornito una personale interpretazione del personaggio, pur mantenendo dall'originale le caratteristiche peculiari che i lettori riconoscono immediatamente.

Foto del 1951 - Chiosco dell'acquafrescaio Ciro Feola (Giro 'o luongo) Via Gradoni e Cancelli

Per finire (si fa per dire, Cinema e fumetto:sono i due mezzi di narrazione per immagini, sistemi in cui la rappresentazione può toccare il maggiore realismo oppure separarsene compiutamente per dare spazio alle più tenebrose follie della fantasia e dei sogni. Sono sicuramente due media con due matrici comuni, quella del rapporto immagine-movimento e quella degli incroci semantici tra linguaggi verbali e non verbali. In ambedue, parlano le immagini,cui è impresso un movimento e un ritmo strumentale per quanto si vuole raccontare. Movimento e ritmo insiti nella tecnica di riproduzione nel cinema, e invece delegati allo sguardo del lettore nel fumetto.
Entrambi, però,capaci di provocare emozioni. Così vicini e così lontani, il cinema e il fumetto ci offrono esempi di convivenza ammirevole, così che le scelte dell’uno hanno un’influenza e un certo potere di indirizzo sullo sviluppo dell’altro, in un rapporto di scambio diretto.
A chi è un appassionato lettore di fumetti, non sfuggono i continui richiami a tematiche cinematografiche, oltre gli espliciti rimandi presenti nella creazione di situazioni e nell’elaborazione dei personaggi.


Per ulteriori notizie di repertorio sui fumetti



ID: 7753  Intervento da: salvatore argenziano  - Email: salvatore.argenziano@fastwebnet.it  - Data: venerdì 30 novembre 2007 Ore: 00:58

Precisazioni vernacolistiche

Cara Serena,
ti rispondo dopo quanto ha giustamente scritto Giovanni e, come dice lui, anche io per intuito e non da studioso, pur se aggiungo qualche considerazione.
Scusami se scrivo con tanto ritardo ma sono nei pasticci col computer per un virus inattaccabile. Da qualche settimana un orrendo frastuono musicale elettronico mi rompe i timpani quando cerco di aprire il forum di torreomnia. Un brano tratto da una grande opera, una tetralogia meravigliosa, circa quindici ore di musica stupenda, deturpata da quei dieci minuti di fanfarata che hanno dato la popolarità all’autore. Per ora l’antivirus è spegnere le casse ma questo non lo faccio volentieri per non rinunciare alle mie personali scelte di ascolto.

Venimmo a nnuie.
Trabbaccuso:
è corru zione di tabaccuso : I viecchi antichi avevano l’abitudine di mazzecare, magliucare, insomma masticare il tabacco. Ciò portava come conseguenza la produzione di giallastra saliva e la necessità di sputare continuamente, dovunque ci si trovasse. Nei tram, dal barbiere e in molti luoghi pubblici c’erano le sputacchiere. Tutto ciò non era veramente elegante.
Qualcuno allude all’uso di fiutare il tabacco ma tale interpretazione non è convincente perché fiutare il tabacco era una pratica esercitata non solo dai vecchi e anche dalle donne. Mutatis mutandis niente di nuovo sotto il sole.
Invece una interpretazione metaforica potrebbe essere data dal significato del verbo “tabbaccá” o “tabbacchiá” che in senso traslato aveva il significato di fottere, fare sesso. In tal caso viecchio tabbaccuso sarebbe sinonimo di viecchio rattuso.

Ha zeffunnato na casa:
(Cara Serena, non eliminare le vocali atoniche /zff/ e le desinenze delle parole, e dei verbi, anche se hanno suono indistinto o muto. Nella grafia napoletana e anche torrese, devono esserci).
Sta per ha mandato a fondo una famiglia. Zeffunná equivale a subissare e viene da latino “sub-fùndere”, affondare. La parola “zeffunno” sta ad indicare l’abisso e l’espressione “ha zeffunnato na casa” è la stessa che “ha mannato a zeffunno na casa”. Ma diciamo anche “chiove a zeffunno” per una pioggia torrenziale.

“Puozzi ciuncá”:
Non sto a scrivere e faccio na copia e azzecca dalla mia raccolta, lettera C, che spero un giorno di mettere in rete.
***ciuncá: v. intr. Anche sciuncá. Essere colto da paralisi agli arti. Puozzi ciuncá!. Me stò ciuncanno ’i friddo.

Raffaele Chiurazzi, (1875 -1957):
San Bicié, mo voglio ‘a grazia!
Li’ é ‘a fa’ ciuncà! Ciuncà ncopp’ ‘o divano...

Raffaele Viviani:
Vi’ si cionca! e pe’ sape’?

***ciunchìa: s. f. Paralisi.
***ciuncö: agg. Paralitico. etim. Lat. antico “concius”. Per metatesi ciunco.
Totò.
Ma quante nn'aggio visto 'e disgraziate:
cecate, ciunche, scieme, sordomute.
Gente ca nun ha visto e maie avuto
'nu poco 'e bbene 'a chesta umanita'.

I mali ’i ndò ndò:
non li conosco. Cioè voglio dire che non ne conosco il significato. Magari li ho tutti e mi beo nella ignoranza.

I vizzi r’a rosamarina:
Secondo qualche studioso sarebbero i difetti del rosmarino che non brucia, fa fumo e non dà calore. Non credo che possiamo accontentarci di questa spiegazione e verimmo nu poco si venesse fora n’ata spiega.



Salvatore Argenziano



ID: 7746  Intervento da: la redazione  - Email: info@torreomnia.it  - Data: giovedì 29 novembre 2007 Ore: 01:56

Caro Cosimo,
è sempre un piacere sentirti, sei uno dei più estroversi torresi residenti in Francia, ma non farti prendere dall'ansia.
Ti abbiamo già detto che la redazione si stà prodigando per la sezione fumetti, non era il caso di fare un altro appello. Porta pazienza. Comunque è buona cosa il tuo fervore, meglio della flemma dei "muce surde" che seguono la comunità. Intanto unisciti alla forza lavoro della redazione ed invia i risultati della tua di ricerca sui fumetti. Non dimenticare che sei nella "fotina" della redazione insieme ai veterani, decani di questo "senato", come Argenziano, D'Adamo, Raimondo, Guarino, Luigi, Serena, Veronica, e tanti altri.

Ti abbracciamo insieme a tutti gli altri
La redazione


ID: 7745  Intervento da: Cosimo CANFORA  - Email: cosimoblanc@hotmail.fr  - Data: giovedì 29 novembre 2007 Ore: 01:53

CERTAMENTE Per errore ho riaperto un argomento con lo stesso titolo...spero non me ne vogliate...!



ID: 7722  Intervento da: Giovanni Raiola  - Email: raiolagiovanni@virgilio.it  - Data: domenica 25 novembre 2007 Ore: 13:21

1) Viecchio trubbaccuso 2) Ha zffunnato 'na casa 3) Puozz ciuncà 4) I mali i ndo ndo (quest'ultimo già accennato) 5) Tene i vizi d'a rosamarina.

Chiedo scusa agli studiosi. La mia risposta è solo per intuizione:

Trubaccuiso sta per: intriso di tabacco; zffunnafo sta per: mandato a fondo, distrutto; ciuncà: forse dai bastoni di giunco con cui si reggevano gli anziani vittimi da ictus; i mali i ndo ndo: di Antonio o relativo alla nenia che accompagnava il movimento della culla dei neonati capricciosi; vizi rosamarina: non so.

Giovanni


ID: 7704  Intervento da: Cosimo CANFORA  - Email: cosimoblanc@hotmail.fr  - Data: sabato 24 novembre 2007 Ore: 14:27

Ti Ringrazio, Carisima Serena! Per la tua gentile e rapida risposta. Sono felice di apprendere che una Sezione dedicata ai Fumetti è già in allestimento. Come si dice: I grandi spiriti si incontrano! Vorrei, se possibile, che conservasse questo titolo, che ne pensi? FUMETTI: CHE PASSIONE! Anch' io ricordo con enorme piacere il Cinema IRIS ed il VITTORIA ( ù pidocchiett'! HA! HA! HA! HA! HA! HA!). Che piacere che era la Domenica mattina se trovavo nù giurnalett' coi soldini (pochi) che mi ero guadagnato! Grazie, Serena! Sei una Sinfonia!

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