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GIOVANNI BATTISTA
DELLA GATTTA

In memoria del socio armatore Giovanni Battista Della Gatta

Torre del Greco, 28 febbraio 2000

Le ragioni di un successo.
Chi era il Padre

Agli inizi del secolo, il macchinista navale Pasquale Della Gatta, nel solco della consolidata tradizione della città, e attivamente inserito nel mondo dello ship- ping.
L’arte armatoriale faceva parte del suo bagaglio genetico essendo stato uno dei soci attivi del Comandante Achille Lauro.
Primogenito della serena ed agiata sua famiglia che conterà in seguito quattro figli, nasce Giovanni Battista Della Gatta.

Debacle della flotta Lauro
e crepacuore del Padre

Nel periodo ante-guerra, le fortune della Flotta Lauro subiscono grave debacle. Con la scomparsa di molte navi della flotta, si assottiglia il capitale fino a quando i soci della Compagnia si ritrovano ad affrontare un destino inaspettato.
L’impatto e tale che Pasquale Della Gatta muore d’infarto all’età di cinquant’anni, lasciando famiglia numerosa a fronteggiare in condizioni precarie un periodo storico ostile e difficile.
Giovanni Della Gatta, da primogenito, si carica con generosità del peso, delle responsabilità delle sorti dell’intera famiglia. Nel 1942, a soli quindici anni, emigra nella lontana Australia. Quanti e quali lavori abbia svolti, quante angosce e sofferenze abbia patito, non lo sapremo mai sino in fondo. A diciassette anni, tornato in Italia, trova imbarco quale mozzo su nave della flotta Lauro. Si fa onore a bordo per più di venti anni in una carriera brillante. Tenacemente persegue come una missione la sistemazione delle sorelle e del fratello minori.

Un’avventura esemplare

Nel frattempo ha sposato 1’avvenente Luciana Boccia e, quando nel 1963 nasce il primo figlio Pasquale*, lo stimolo di costruire un futuro degno della nuova famiglia, fa esplodere le inespresse sue potenzialità di imprenditore.
Si unisce ai due cognati Giuseppe Lembo e Michele Iuliano per intraprendere insieme la Grande Avventura. Si mobilita 1’intera famiglia nella raccolta di risparmi per acquistare il primo bastimento da 1500 tonnellate, ribattezzato White Pony.
La Compagnia Deiulemar cresce a ritmi frenetici, additata ad esempio dallo shipping nazionale e la sua integrazione nella realtà cittadina rappresenta un fenomeno unico, non solo a livello nazionale.

Il patto d’onore con la città

Quando le condizioni difficili di mercato suggerirebbero di guardare a vantaggiosi trasferimenti di bandiera e di usufruire di personale extraeuropeo a basso costo, la Compagnia non tradirà il patto d’onore stipulato con la Città.
I tanti sforzi che strateghi ed economisti nazionali operano senza successo per realizzare la vera Public Company, non ottengono il risultato brillante che ha prodotto la Deiulemar nel contesto del suo territorio. Tra benefici economici, occupazionali e di immagine, 1’attuale felice stagione storica di Torre del Greco deve molto alla Deiulemar. Centinaia di addetti diretti, più di 500, e un considerevole giro economico legato alle attività produttive indotte, dirette e indirette.
Le nostre navi si fregiano della scritta Torre del Greco, a poppa.

Il segreto del successo
Molti osservatori ancora si chiedono quale sia la chiave dell’ottimo andamento della Società. Per apprezzarlo appieno, va considerato che la soluzione del capitale diffuso (carati) e stata praticata fin da tempi lontani a Torre come in altre aree geografiche, senza pero mai giungere a tali livelli di gratificazione.
La chiave di lettura va ricercata negli artefici della gloriosa impresa.
Impregnati di cultura marinara, capaci di slanci, dotati di visione mai provinciale e di notevole statura imprenditoriale, i tre titolari non hanno perduto la pro- fonda carica di umiltà e di umanità rimanendo gelosamente ancorati alle radici territoriali e culturali. A queste caratteristiche si affiancano positive singolarità umane di ognuno di
essi.

Il 27 novembre 1994
Giovan Battista Della Gatta
scompare

"Colpiva di Lui il profondo rispetto per il prossimo.
Le ambizioni sociali, il meritato successo non lo esaltavano né lo illudevano.
Predisposizione, disponibilità e rispetto nel rapporto con gli altri non erano condizionati dal livello sociale dell’interlocutore e da pregiudizi.
Giovan Battista Della Gatta non giudicava, rispettava 1’uomo.
E anche per il rispetto nostro di questa sua convinzione che non ci interessa menzionare in questa memoria meriti e riconoscimenti formali di lui, quanto il pro- fondo rispetto di cui i suoi concittadini lo ricambiavano
Quando il 28 novembre 1994 si celebrarono i suoi funerali, la Basilica di Santa Croce e 1’antistante piazza non riuscirono a contenere la immensa manifestazione di riconoscimento e di gratitudine che migliaia di persone vollero esprimergli. Pianse il potente e 1’umile, il ricco e 1’accattone. A chi ha avuto la fortuna di vivergli accanto, ha lasciato grande eredita di valori e per i frutti che essa ha prodotto e produrrà, la città continuerà ad essergli grata".
                                                            I figli