Rivista Marittima - Flavio Russo - L'oro rosso di Torre - Pag. 27 |
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Ottenutala vi insediarono una loro colonia.Onde evitare
l'insorgere di qualsiasi tentazione negli aggressivi dirimpettai
barbareschi, ad onta della sovranità asburgica, un consistente tributo
annuo fu stanziato tanto al bey di Tunisi quanto al dey di Algeri,che
garantirono, pertanto, non solo l'indisturbato sfruttamento dei banchi
coralliferi ma persino l'indispensabile approvvigio- namento dei
residenti, assolutamente dipendente dalle importazioni alimentari. 51
- Antica stampa francese raffigurante lo stabilimento per la pesca del
corallo insediato tra La Calle e Bona. Così precisava un ambasciatore nel 1606:"...il Bastione non è affatto un castello, nè una fortezza, come la definizione potrebbe suggerire, ma soltanto una casa piatta, eretta con l'autorizzazione del Gran Signore per ricovero dei francesi che pescano corallo in Barbaria..."(79). Distrutto radicalmente appena pochi anni dopo fu nel 1628 ricostruito, grazie ad una complessa trattativa diplomatica che vide tra i fautori il cardinale Richelieu ed un certo Napollon da una parte, ed il gran sultano dall'altra. In tale circostanza, per la mai misconosciuta ostilità ambientale, sempre scarsamente rispettosa di qualsiasi trattato od accordo, ed a seguito delle recenti distruzioni e devastazioni,fu trasformato in una vera base fortificata, assumendo la definizione di Bastione di Francia. Così lo descriva padre Dan nel 1634: "... sorge sulla costa barbaresca del Mediterraneo, comunemente chiamata la piccola Africa, corrispondente l'antica Numidia. Si trova a circa cento miglia da Tunisi, orientato verso nord,con un fianco lambito direttamente dalle onde, adiacente ad una piccola spiaggia dove si ormeggiano abitualmente le barche dei pescatori di corallo del forte...Il bastione dispone di due grandi corti, la prima delle quali è volta a nord, dove stanno ubicati i magazzini per il grano e per le altre mercanzie, con numerose altre stanze basse, dove alloggiano alcuni ufficiali del Bastione; e questa corte è molto grande. L'altra che è molto più spaziosa sta congiunta alla menzionata spiaggia,d ove si ritirano i battelli e le fregate. Alla sua estremità si vede una grande e bella cappella tutta coperta a volta, chiamata di santa Caterina, al di sotto della quale vi sono alquante stanze dove alloggiano i cappellani ed i sacerdoti del Bastione. Il cimitero è dinanzi. Poco discosto, tra la cappella ed il giardino si trova l'ospedale, dove si ricoverano, i soldati, gli ufficiali e le altre persone malate. Tra le due corti, verso il mezzogiorno, si trova una grande costruzione tutta in pietra, di pianta quadrata: è la fortezza, che è coperta da una piattaforma, munita di due petrieri e di tre mezzi cannoni. Al suo interno si trova il corpo di guardia, e gli alloggi dei soldati della guarnigione, suddivisi in più stanze. ..All'interno vi dimorano dei francesi, fino a sette- ottocento, al tempo che il sig. Samson Napollon ne era governatore. Ordinariamente vi si effettua un commercio proficuo e ricco, consistente in grandi quantità di corallo, di grano, di cera, di cuoio e di cavalli berberi, che i mauri e gli arabi vicini vengono a vendere a buon prezzo, e che si esportano in Provenza..." (80). |