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Fig. 11 –
Gouache di anonimo ritraente l’eruzione vesuviana del 15 Giugno 1794 eseguita probabilmente dalla spiaggia tra Torre del Greco ed Ercolano. La figura illustra bene l’invasione della città di Torre del Greco da parte del torrente lavico che scaturisce dalle bocche alla base del cono vesuviano e si riversa in mare.

                  

Fig. 12 –
Incisione scenografica di G. Morghen ritraente l’eruzione vesuviana del 15 Giugno 1794 vista dal mare antistante Torre del Greco. La figura illustra l’invasione della città di Torre del Greco da parte del torrente lavico che si spinge fin dentro il mare.

«... le ardenti lave principiarono a scorrere con somma velocità ... verso le confinanti abitazioni di Resina ... si viddero poco dopo torcere ... per qualche intoppo ... la loro direzione e scendere alla Torre del Greco ... dette lave oltreppassarono un terzo di miglio in mare, respingendo il lido e formandovi un alto scoglio ...». Caneva (1794).

«... la lava ... scendendo sempre verso il mare, sembrò che volesse andare a rovesciarsi sopra il villaggio di Resina; ma poi ... per ostacoli trovati ... si divise in varie diramazioni che presero tutte la direzione della Torre del Greco ... Questo misero paese ... 15766 abitanti ... trovossi in poco più di quattr’ore allagato da un torrente di fuoco il quale ... corse ... a scaricarsi nel mare, dove s’internò per la lunghezza di circa 26 passi geometrici ...». Olivieri (1794).

«... la ... lava nel luogo nominato gli Scappi si divise in due lingue, una delle quali pigliò il cammino verso Levante e andò a fermarsi nel territorio dell’illustr. P. Maestro Pesce ... l’altra prese la volta di Mezzogiorno ... ivi si divise in due torrenti, cioè uno verso Levante ... passò avanti il Convento de PP. Cappuccini ... e finalmente precipitossi nel luogo detto il Vallone ed ivi fermossi: l’altro seguì il suo cammino verso Mezzogiorno ... una parte di esso precipitossi nel cupo detto della Madonna del Principio e l’altra parte s’inoltrò per la magnifica Porta ... Da qui entrò nella Ven. Chiesa de RR. PP. Osservanti ... e finalmente diroccò ... S. Croce ... che ... vi è rimasta la metà del ... campanile essendo circondato il di lui primo piano dall’altezza della lava ... (fig. 13) ... Qui la ... lava si divise in due altri torrenti, uno de quali si avanzò per la volta di Mezzogiorno dove trasfigurò il vastissimo largo detto del Castello ... precipitandosi nell’atto istesso per la ripa dett’ancora del Castello, dove atterrò le due bellissime fontane ... Finalmente andò ... nell’acque del mare essendosi ivi inoltrata passi cento e tredeci e disteso mezzo miglio in circa (fig. 14). L’altro, che s’avanzò verso Levante spiano la strada detta del Ponticello, dove ... s’unì col poco fa divisato torrente ... per lo spazio di ore otto s’ammira con orrore ... la totale desolazione di un Paese ...». Bernardino (Fr.) della Torre (1794).

«... Verso le ore tre si vidde che la lava bituminosa si era gettata in due valloni, il primo detto Li Scappi dei Nappari ... il secondo nel fosso detto della Monaca e delle Novelle, dove vi era con la lava bituminosa in settembre del 1790; e nel primo vallone delli Nappari a Maggio del suddetto anno 1737 e settembre 1790. Quali due lave poco dopo si unirono e camminando per lo spazio di circa un miglio e più con un fronte di circa mezzo miglio ... verso le ore 6 1/4 arrivando al palazzo del sig. Principe Riario vidde che la porta della Torre e la Regia Strada era stata già occupata dal fuoco. Trattenutosi alquanto nel Palazzo di