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tutto il giorno (12 Giugno; N.d.R.) era stato coperto di orride nubi e
la sera avea balenato a ponente e a mezzodì ... il termometro s’era
trovato tra i 23 e i 24 gradi la mattina, e tra i 18 e i 19 gradi la
sera ... Nelle giornate di 13 e 14 ... l’orizzonte (era; N.d.R.)
coverto di nuvole, ed in quest’ultimo giorno piovigginò alquanto verso
le ventuna in ventidue ore; ma la giornata del 15 fu serena e tranquilla
... >>.
Olivieri (1794).
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Nel giovedì 12Giugno cadde nella mattina una pioggia violenta ...».
Petrizzi (1794).
Infine,
nell’importante racconto dell’eruzione realizzato da Breislak R
Winspeare (1794) sono riportate, in tabella, alcune delle
caratteristiche meteorologiche osservate nei giorni precedenti l’eruzione
ed anche nei giorni successivi. I dati riportati confermano quanto
dichiarato dai cronisti.
I
fenomeni precursori dell’eruzione
Nelle
cronache esaminate, da cui sono tratti i brani seguenti, tra le
osservazioni riguardanti il fenomeno eruttivo, è stato possibile
riscontrare che alcune potevano essere relazionate a possibili fenomeni
precursori dell’eruzione. Infatti, molti cronisti riferiscono che già
da qualche tempo (forse un anno, ma sicuramente qualche mese prima dell’eruzione)
era in netta diminuzione l’acqua dei pozzi e delle fontane delle
città vesuviane. Anzi, in alcuni casi, esse si prosciugarono
improvvisamente pochi giorni prima dell’eruzione e nello stesso tempo
furono avvertiti forti rumori provenienti dalle "viscere" del
vulcano e si videro aumentare le manifestazioni mofetiche in vari
luoghi.
«...
Questo flagello ... fu quasi da un anno addietro preveduto; poiché l’acque
delle sorgive e de pozzi vedevasi insensibilmente mancare; e dalla bocca
del Monte non vedevasi neppur un filo di fumo; il caldo del Verno
passato fu si eccessivo che ... Aprile sembrò ... Luglio ...».
Bernardino (Fr.)
della Torre (1794) .
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Fu anticipata (l’eruzione;
N.d.R.) da mancanza
d’acqua nei pozzi per molti giorni ...».
Duca della Torre (1795).
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Fin da due o tre giorni prima dell’eruzione v’era stata nelle
viscere del monte una romba quasi insensibile ...». Olivieri
(1794).
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Fin dal venerdì 13 di Giugno si era cominciata a vedere una notabile
diminuzione d’acqua in alcuni pozzi di Resina. Ma nel Lunedì 16 del mese
si trovarono ridotti quasi senza eccezion a secco tutti i pozzi e le
fontane ancora ... in tutta l’estensione che corre tra Resina e Pompea
... nelle cisterne ... nelle cantine, nei pozzi medesimi ed in tutti i
sotterranei, egualmente che in più altri luoghi si sono manifestate
esalazioni mefitiche ... Questo avvenimento della mancanza delle acque
si estese ... ma qualche giorno dopo la gran convulsione, ritornarono
... ». Tata
(1794).
«...
tutte le sorgenti intorno al Vesuvio han dato chiari segni di sensibile
cambiamento o di diminuzione non leggiera di acque o con rimanere a
secco ... e dal preceduto aridissimo verno ... Lo scorso verno
avarissimo di acqua avendoci regolarmente privati delle solite
piogge per lo spazio di circa 3 mesi ... ». Duca
della Torre (1794).
«...
l’acqua si è veduta mancare nel tempo di questa eruzione ed anche
prima in tutti i pozzi e fontane di vari luoghi intorno al Vesuvio
...». Barba
(1794).
Un’intensa
sismicità, durata solamente tre giorni ed avvertita non solo nell’area
vesuviana, ha caratterizzato i giorni precedenti 1’eruzione. Tutti i
cronisti, nei brani che seguono, riportano questa fase sismica
pre-eruttiva e la riconoscono come precorritrice dell’imminente
evento eruttivo.
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Era precorsa mezza settimana ... da che fu udito il primo scotimento ...
in tutto il nostro cratere ...». d’Onofrio
(1794).
La fase
sismica ebbe inizio la sera del giovedì 12 Giugno e proseguì anche il
giorno successivo ma con scosse di intensità sempre minore, alcune
delle quali furono udite solo dalla popolazione residente intorno al
vulcano. |