avvenuto
circa 17000 anni fa, altri autori (Rolandi, 1997) invece affermano che
il collasso è frutto di più eventi esplosivi. Con sicurezza almeno
da 3800 anni
si può affermare solo che il recinto calderico del Somma è già presente
.
Fig. 2
–
Schematizzazione delle fasi principali dell’evoluzione del
Somma-Vesuvio (dis. da: Nazzaro, 1997). La prima immagine (a)
rappresenta il vulcano come doveva essere prima della formazione della
caldera (circa 25.000 anni fa); b), c), d) fasi successive di formazione
ed ampliamento della caldera; e) crescita del cono vesuviano all’interno
della caldera avvenuta, forse, dopo l’eruzione del 685 d.C. circa.
SINTESI
DELL’ATTIVITA’ ERUTTIVA DEL SOMMA-VESUVIO
L’attività
in epoca antecedente l’eruzione del 79 d.C.
I
prodotti vulcanici più antichi riconosciuti in affioramento nel
complesso del Somma-Vesuvio, sono le lave che pavimentano le incisioni
torrentizie che solcano le alte pendici del Monte Somma dalla parte di
Ottaviano; le stesse sono in parte visibili anche nelle pareti della
caldera; secondo alcuni autori (Arno et al., 1987), queste hanno un’età
risalente a circa 20000 anni fa. Ma affioramenti di prodotti antichi del
Somma-Vesuvio, questa volta trattasi esclusivamente di livelli esplosivi
di pomici e ceneri, si rinvengono anche in cave situate in zone molto
distanti dal complesso vulcanico. Nei pressi dell’abitato di Codola,
in provincia di Salerno (circa 20 km ad ENE del vulcano), e stata
ottenuta un’età di 25000 anni per un livello di pomici attribuito all’attività
esplosiva pliniana del Somma-Vesuvio (Alessio et al., 1974). Le eruzioni
cosiddette "pliniane" – grandi eruzioni esplosive che hanno
emesso enormi volumi di magma soprattutto sottoforma di pomici e ceneri
– negli ultimi 25000 anni sono state almeno 8, come emerge dalla
stratigrafia degli affioramenti (fig. 3). Ciascuna di esse è stata
seguita da periodi di riposo o di attività eruttiva cosiddetta "interpliniana"
– caratterizzata da eruzioni con minore energia esplosiva e più
spesso da eruzioni di tipo misto effusive- esplosive – della durata di
alcune centinaia d’anni. I resti delle più antiche attività
interpliniane si rinvengono raramente negli affioramenti, perché sono
caratterizzati da esigui spessori di piroclastiti.
L’attivita
tra il 79 d.C. e il 1651
Senza
dubbio l’eruzione pliniana più famosa è quella accaduta nel 79 d.C. Si
tratta dell’eruzione più studiata al mondo e di cui |